La Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) e l’Associazione di Studi e Informazione sulla Salute (AsSIS) sulla questione dei vaccini anti-Covid-19 e dell’obbligo vaccinale

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Riportiamo di seguito un documento importante sulla questione dei vaccini anti-Covid-19 e dell’obbligo vaccinale, redatto dalla Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) del 18 maggio 2022 Memoria curata dalla Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) per la Corte Costituzionale. Inoltre, segnaliamo un ulteriore documento importante sullo stesso argomento, la relazione pubblicato nella stessa data dall’Associazione di Studi e Informazione sulla Salute (AsSIS) AsSIS è contro l’obbligo vaccinale e vuole essere “amico della Corte”.

La Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi)

La CMSi nasce dopo 20 mesi dall’inizio della pandemia da Covid-19 e dopo che, in questo periodo di tempo, sono state prese decisioni ad altissimo impatto sanitario e sociale, in sostanziale assenza di un reale e aperto dibattito sui loro fondamenti scientifici. Attualmente la CMSi è composta da Dott. Alberto Donzelli, Prof. Marco Cosentino, Prof. Giovanni Frajese, Dott.ssa Patrizia Gentilini e Dott. Eugenio Serravalle.

La CMSi ha fiducia nel fatto che la scienza, libera da interessi e pressioni, sappia risolvere i problemi, non con pregiudizi o esclusioni a priori da parte degli scienziati numericamente prevalenti in un certo periodo, ma basandosi sulla ricerca osservazionale e sperimentale e ricorrendo a validi metodi di indagine, raccolta e analisi dei risultati, verifica periodica degli effetti delle decisioni sanitarie effettuate e comunicazione libera e trasparente delle conclusioni. Restando sempre aperti a rivedere le attuali convinzioni e anche i paradigmi, se nuove osservazioni li mettono in discussione o ampliano le conoscenze. Ciò trova anche riscontro nell’art. 33 della Costituzione: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”, e implica che un dibattito fondato sull’accettazione del metodo scientifico non può essere soppresso, neppure dalle Istituzioni. Mettere in dubbio, con l’onere della prova, verità date per scontate non è un atteggiamento antiscientifico. Al contrario, qualsiasi censura del dibattito scientifico impoverisce il pensiero scientifico stesso.

È in questo contesto che la CMSi ritiene urgente, sulla base delle competenze dei propri membri e dell’attenta valutazione delle conoscenze ed esperienze che si vanno sviluppando, un tavolo di confronto scientifico, pubblico e istituzionale con il (defunto) Comitato tecnico scientifico (CTS) del Ministero della Salute, per trovare soluzioni di efficacia ottimale per uscire dalla pandemia e salvaguardare la salute degli individui e della comunità.

La CMSi ritiene che le strategie di lotta alla Covid-19 dovrebbero fondarsi su cinque caposaldi:
1) Prevenzione primaria ambientale, integrata, non solo sostituita, da misure non farmacologiche di Sanità Pubblica (distanze, igiene delle dita delle mani, mascherine in ambienti/contatti a rischio di alte cariche virali).
2) Prevenzione primaria comportamentale evidence-based basata su sani stili di vita (attività fisica, no al fumo, alimentazione salutare, buone relazioni umane…) in grado di ridurre i rischi di Covid e le patologie croniche che ne aumentano la gravità.
3) Profilassi vaccinale basata sulle migliori prove disponibili.
4) Contrastare cure sbagliate e iatrogene.
5) Promuovere terapie, anche precoci, che si mostrano evidence-based, sicure, sostenibili.

Le strategie del Governo oggi sono focalizzate sul punto 3), un modo che intendiamo ridiscutere sulla base delle attuali evidenze. La CMSi ritiene che si dovrebbero inoltre aggiungere anche altri approcci, per avere maggiori garanzie complessive di successo.

L’Associazione di Studi e Informazione sulla Salute (AsSIS)

Medici, personale sanitario, avvocati che, nell’assoluto rispetto dei principi su cui si fonda il proprio Ordine professionale, desiderano lavorare insieme a cittadini consapevoli. I membri dell’AsSIS si adoperano per promuovere la prevenzione e la cura delle persone, conservando una posizione di piena autonomia nei confronti di qualsiasi ente, organismo, scuola, movimento, corrente o gruppo di interessi che possa potenzialmente influenzare le scelte di politica sanitaria od orientare la ricerca medica.

Il Direttivo dell’AsSIS è composto da Eugenio Serravalle – pediatra (Presidente), Danilo Armento – genitore, Valeria Bianchi – traduttrice, Andrea Callaioli – avvocato, Marica Gervasio – impiegata amministrativa, Luciano Proietti – pediatra, Sergio Segantini – medico, Alessia Zurlini – medico veterinario.

AsSIS è contro l’obbligo vaccinale e vuole essere “amico della Corte”
18 maggio 2022


L’amicus curiae è una figura giuridica che si traduce letteralmente come “amico della corte”. Indica l’intervento in giudizio di un soggetto, o di una pluralità di soggetti, non parte in causa, qualificato a fornire un parere, o informazioni per assistere una corte. Questa figura è stata introdotta In Italia nel gennaio 2020. Possono accedervi “le formazioni sociali senza scopo di lucro e i soggetti istituzionali, portatori di interessi collettivi o diffusi attinenti alla questione di costituzionalità” che “possono presentare alla Corte costituzionale un’opinione scritta” e “con decreto del Presidente, sentito il giudice relatore, sono ammesse le opinioni che offrono elementi utili alla conoscenza e alla valutazione del caso, anche in ragione della sua complessità”.

La Corte Costituzionale è chiamata ad esprimersi sulla legittimità dell’obbligo della vaccinazione contro la COVID-19 in seguito alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della regione Sicilia.

L’AsSIS è a fianco delle numerose Associazioni e Comitati che hanno depositato i pareri contro l’obbligo della vaccinazione. Il Presidente, Dott. Eugenio Serravalle ha sottoscritto il documento [Il testo integrale QUI], proposto come amicus curiae, insieme al Dott. Sandro Sanvenero, Dott. Alberto Donzelli, Prof. Vanni Frajese, Dott.ssa Patrizia Gentilini che si conclude con l’affermazione: “Si auspica che, quando la Corte Costituzionale esaminerà l’ordinanza di rinvio in questione, rilevi la non costituzionalità dell’obbligo vaccinale non solo per i validi argomenti sollevati dal CGA della Regione Siciliana e qui arricchiti, ma anche per la non compatibilità con la prima delle condizioni poste nella sentenza n. 258/1994 della Corte Costituzionale stessa, perché il trattamento non è efficacemente diretto “anche a preservare lo stato di salute degli altri”, anzi nel medio periodo rischia di risultare controproducente a tale scopo”.

La relazione approfondisce il tema della compatibilità costituzionale dell’obbligo, che è ammissibile (in base a sentenza precedente) “se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri”. Le prove accumulate negli ultimi mesi dimostrano che, nel medio termine, “gli altri” sarebbero all’opposto meglio tutelati proprio senza vaccinazioni universali della popolazione. Nell’esposto è dimostrata la NON compatibilità con la prima condizione posta dalla Consulta, dal momento che:

  • I vaccinati risultano per paradosso più contagiosi dei non vaccinati negli 8-14 giorni dopo alla vaccinazione.
  • La protezione dall’infezione, buona dopo i primi 14 giorni, declina però rapidamente nei mesi, quasi azzerandosi 5 mesi dopo la 2a dose, fino persino a invertirsi, con i soggetti completamente vaccinati meno protetti dall’infezione rispetto ai non vaccinati.

Un’ampia letteratura scientifica dimostra inoltre che il booster riporta la protezione ai moderati livelli iniziali, ma che già dopo pochi mesi è evidente un calo di protezione. Ad esempio, secondo i dati forniti dall’UK Health Security Agency, alla settimana 13/2022, la percentuale dei positivi è maggiore tra i vaccinati con tripla dose di 3,15 volte rispetto i non vaccinati, e nelle sole età lavorative (18-69 anni), i casi positivi tra i vaccinati superano di almeno 4 volte quelli dei non vaccinati. E’ per questo che si può giudicare paradossale l’obbligo vaccinale nei confronti dei sanitari, motivato da una presunta tutela degli assistiti. I dati reali mostrano invece che a distanza di mesi dall’ultima dose i vaccinati con almeno 3 dosi sono una fonte potenziale di infezione molto maggiore dei non vaccinati. Ciò mette a maggior rischio proprio la platea di assistiti fragili che le leggi sull’obbligo si proponevano di proteggere.

Le nuove acquisizioni scientifiche dovrebbero portare al superamento di un obbligo che appare ormai del tutto privo di supporto di evidenze e di significato, in particolare proprio per categorie considerate a maggior rischio di trasmissione, e le strategie adottate sinora andrebbero decisamente modificate.

E comunque, per il principio di precauzione, si dovrebbe subito frenare la spinta a booster universali.

Memoria curata dalla Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) per la Corte Costituzionale
18 maggio 2022


L’efficacia vaccinale a distanza di mesi dall’ultima dose declina fino all’aumento di infezioni rispetto ai non vaccinati. La sorveglianza passiva comporta un’enorme sottostima delle reazioni avverse vaccinali, anche gravi. Una Memoria curata dalla Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi) e inviata alla Corte Costituzionale dal Presidente di un Albo dei Medici Odontoiatri, presenta prove determinanti contro l’obbligo per questi trattamenti sanitari. Mentre una parte delle restrizioni anti-Covid-19 è stata alleggerita dal 1° aprile scorso, restano alcune fortissime limitazioni, tra cui l’obbligo di vaccinazione per i sanitari, con sospensione dal posto di lavoro e dall’Ordine professionale per chi non vi si attiene.

Nel frattempo, il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) per la Regione Siciliana (organo giurisdizionale di Regione Autonoma, di rango pari al Consiglio di Stato) a seguito di un ricorso ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid-19 per il personale sanitario. La CMSi, che ha fornito una parte delle argomentazioni scientifiche a sostegno della tesi del ricorrente, offre ulteriore supporto ai punti sollevati dal CGA della Regione Siciliana in una memoria, pubblicata sul sito Cmsindipendente.it.

Tra i principali aspetti evidenziati nella memoria si cita la non sicurezza dei vaccini e la gravissima sottostima delle reazioni avverse, che deriva in pratica solo da segnalazioni spontanee/sorveglianza passiva, su cui si basano i dati di Eudravigilance (sistema europeo di farmacovigilanza dell’EMA, che raccoglie informazioni dalle farmacovigilanze nazionali). Per quanto pesantemente sottostimati, i dati della sorveglianza passiva hanno già fatto esprimere preoccupazione al CGA.

In realtà, confrontando le reazioni avverse per 100.000 dosi di questi vaccini dichiarate nel Rapporto annuale AIFA con quelle ai vaccini a mRNA pubblicate nei rapporti di v-safe dei Centers for Disease Control/CDC USA, che hanno invece impiegato sorveglianza attiva, le reazioni avverse nel Rapporto annuale AIFA 2021 risultano 640 volte meno. Quanto alle reazioni severe, per paradosso, la sottostima è ancora maggiore. La sottostima riportata nell’11° Rapporto AIFA, aggiornato al 26 marzo 2022, è ancora più grave, non solo rispetto a v-safe dei CDC USA, ma anche rispetto alla sorveglianza attiva attuata negli studi clinici randomizzati controllati che hanno portato alla registrazione di questi vaccini.

La protezione vaccinale dall’infezione, molto buona/buona trascorsi i primi 14 giorni dall’inoculo, però declina a distanza di mesi dalla 2a dose, fino ad azzerarsi e persino a invertirsi, nel senso che i soggetti completamente vaccinati diventano addirittura meno protetti dall’infezione rispetto ai non vaccinati. Tale paradossale evoluzione risulta accelerata con la variante Omicron, con i bambini e nei confronti degli asintomatici. il Dott. Alberto Donzelli, membro della CMSi, osserva: “La 3ª dose fa risalire la protezione dall’infezione ai livelli iniziali, ma alcune ricerche mostrano che il declino successivo è persino più rapido, come ancor più rapido sembra quello che segue alla 4ª dose o secondo booster”.

Inoltre, la serie dei dati inglesi di confronto in otto classi di età dei vaccinati con i non vaccinati (per 100.000) mostra che nella settimana 36 del 2021 i vaccinati con due dosi avevano nell’insieme meno infezioni (diagnosi di casi positivi) rispetto ai non vaccinati. In seguito, però, i tassi d’infezione nei vaccinati aumentavano, fino a superare nell’insieme quelli dei non vaccinati nella settimana 43. In un crescendo continuo, nella settimana 13 del 2022 i vaccinati con 3 dosi arrivavano a registrare nell’insieme 3,15 volte più infezioni dei non vaccinati. Limitando il confronto alle classi di età lavorative 18-69 anni (comprensive dei lavoratori della Sanità) i vaccinati con 3 dosi mostravano oltre 4 volte più infezioni dei non vaccinati, documentando la paradossale irrazionalità di un obbligo vaccinale per i sanitari, controproducente ai fini della “tutela degli assistiti”. A quel punto l’UK Health Security Agency ha interrotto le pubblicazioni della tabella che riportava la sequenza settimanale dei dati.

La CMSi ritiene pertanto che venga meno il primo requisito che aveva posto la Corte Costituzionale nella storica sentenza 258 del 1994 per legittimare un trattamento sanitario obbligatorio: “Che sia efficacemente diretto a preservare anche lo stato di salute degli altri”. A medio e lungo termine, vaccinazioni ripetute sembrano persino controproducenti a tale scopo.

In base ai dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, “si rileva una preoccupante associazione delle campagne vaccinali nei confronti di bambini e adolescenti con successivi picchi di casi gravi di Covid-19, sia nei maschi che nelle femmine italiani” segnala il Dott. Eugenio Serravalle, pediatra membro della CMSi.

La pressione a favore della vaccinazione dei guariti (protezione ibrida) va vista nella prospettiva del beneficio aggiuntivo, minimo in valore assoluto. Una ricerca su oltre 5 milioni di Svedesi ha mostrato infatti che la protezione da infezione naturale si mantiene molto buona per almeno 20 mesi. Il valore aggiunto di vaccinazioni successive (follow-up di 9 mesi) si limita a 1 caso di infezione in meno ogni 767 individui vaccinati con 2 dosi (Svezia) od ogni 2.000 individui vaccinati con una dose (Israele). Quanti soggetti a rischio medio riterrebbero vantaggiosa la somministrazione di 1.500-2.000 dosi di vaccino per risparmiare un’infezione?

Nell’era di Omicron le reinfezioni, anche dei guariti e dei vaccinati, risultano più frequenti che con le precedenti varianti, ma le infezioni da Omicron sono comunque assai più miti, anche nei non vaccinati, e nei guariti danno di regola luogo a casi lievi, più benigni rispetto alla prima infezione.

Queste e altre importanti informazioni, contenute nella memoria indirizzata alla Corte Costituzionale, rafforzano in parallelo la richiesta della CMSi di un tavolo di confronto scientifico, che era stata avanzata al CTS già nel 2021. Oggi che il CTS è stato sciolto, resta comunque la richiesta di un confronto scientifico urgente, rivolta al Ministero della Salute e ai suoi organi tecnici, a partire dai Presidenti dell’Istituto Superiore di Sanità, del Consiglio Superiore di Sanità e dell’Agenzia Italiana del Farmaco.

Per la Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi):
Dott. Alberto Donzelli – specialista in Igiene e Medicina preventiva, in Scienza dell’Alimentazione, già membro Consiglio Superiore di Sanità, Presidente Fondazione Allineare Sanità e Salute
Prof. Marco Cosentino – Professore Ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi dell’Insubria
Prof. Giovanni Frajese – specialista in Endocrinologia, Professore Associato all’Università di Roma, Foro italico
Dott.ssa Patrizia Gentilini – specialista in Oncologia e in Ematologia, Comitato scientifico Fondazione Allineare Sanità e Salute
Dott. Eugenio Serravalle – specialista in Pediatra e Presidente dell’Associazione Studi Scientifici e Informazioni sulla Salute
Dott. Sandro Sanvenero – Presidente Commissione Albo Odontoiatri di La Spezia, già componente del Comitato Centrale della FNOMCeO

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