Dopo il “dopo” non venire a dirmi: “Non sapevo…”. Ora lo sai

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Il caro amico e collega di lungo corso Marco Tosatti chiede di diffondere al massimo il messaggio che ha condiviso, con queste parole: «Carissimi Stilum Curiali, un amico sulla rete mi ha inviato questo. Un possibile modo di usare questo messaggio sarebbe quello di fotocopiarlo, e lasciarlo in giro, o appenderlo sui muri. Vedete voi. E, comunque, condividerlo in rete, a testimonianza e memoria dell’abominio che stiamo subendo e vivendo, senza nessuna ragione che non siano volontà di dominio e profitti delle case farmaceutiche». Sono fermamente contrario alle catene di Sant’Antonio ma quanto segue condivido volentieri, perché non passa un giorno che non lo ricordo [QUI e QUI], ancora pochi istanti fa sul mio diario Facebook.

Repetita iuvant.
Non sono un no-vax.
Non sono un pro-vax.
Sono un free-vax.

Sono nato libero
e morirò libero.

«Sono rientrato in Italia da Danimarca e mi sembra di essere in un mondo parallelo. In una mattina ho dovuto far vedere tre volte il Green Pass (bar, poste, ristorante), per strada molte persone camminano da sole con mascherina, Covid continua ad essere argomento centrale su media» (Francesco Giubilei @giubileif – Twitter, 21 febbraio 2022).

«14 a favore 5 astenuti 18 contrari. Con FI sarebbe passato. Bocciato per pochi voti il nostro emendamento per abolire il green pass insieme allo stato di emergenza. Grazie a tutti quelli che ci hanno provato, anche degli altri partiti. Vista la rilevanza del tema credo che l’emendamento debba essere ripresentato e discusso in aula» (Claudio Borghi A.@borghi_claudio – Twitter, 21 febbraio 2022). [14 sì (Lega, FDI, Alternativa), 5 astenuti (Fratelli d’Italia… e questo sarebbe opposizione?), 22 contrari (PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva)]

«Ma il fatto che l’Italia sia l’unico paese in Europa che aumenta le restrizioni non crea dei dubbi a qualcuno? Il fatto anche che in commissione XII, abbiano votato contro la fine del GP dal 31 Marzo, non fa sorgere qualche domanda anche ai più accaniti sostenitori?» (Studenti contro il greenpass – Roma @RomaNoGreenPass – Twitter, 22 febbraio 2022).

Il virologo Andrea Crisanti lo sta dicendo da tempo (non dobbiamo ascoltare la scienza?): “Il Green pass non è mai servito come misura di sanità pubblica. Quindi, se lo facciamo durare 6 mesi o un mese o per sempre non cambia nulla”.

«Non si tratta di essere a favore o contro il vaccino in sé e per sé: si tratta di essere contro la penosa discriminazione, contro il penoso modello di libertà autorizzata mediante la spunta verde. Sul proprio corpo, ognuno deve poter decidere sovranamente, nel bene o nel male» (Diego Fusaro @DiegoFusaro – Twitter, 21 febbraio 2022).

«Non mi preoccuperei. La narrazione noiosopandemica sarà sostituita dal surrogato in salsa internazionalista del Donbass. Che poi entrambi sono parte dello stesso piano» (Mario Giorgio Chiapetto – Facebook, 22 febbraio 2022).

* * *

Ecco, di seguito il messaggio che denuncia l’infamia del lasciapassare verde (che il #brancodibalordi che ci “governa” ha pensato bene definirlo con un termine italianissimo “Green Pass”… il colore della Tessera del 1926 del Partito Nazionale Fascista, di infausta memoria).

Tessera di iscrizione al Partito Nazionale Fascista rilasciata dal Comando del Fascio Romano di Combattimento il 1° marzo del 1926 ad un giovane operaio romano, Silvio Mattei. La tessera è completa di foto del titolare che sembra tutto meno un operaio dell’epoca, indossando un elegante abito da sera con papillon nero. La tessera porta, oltre alla sua firma (vergata con bella calligrafia), anche quella a timbro del Segretario del Fascio di Roma di allora, Italo Foschi. La tessera è una delle ultime firmate da Foschi, che ha lasciato l’incarico nel dicembre del 1926 [QUI].

«Questo è il messaggio che il 15 febbraio invierò a tutti i miei contatti.

Da dicembre per lo Stato non ho il diritto di salire su un treno, su un pullman, su un aereo, non ho il diritto di entrare in un bar, di andare al ristorante, di dormire in un albergo, di entrare in una piscina o in un museo. Dal 1° febbraio non ho il diritto di entrare nei negozi, in banca, alle poste. Da oggi, 15 febbraio, non avrò più il diritto di lavorare e guadagnarmi da vivere. Mi è rimasto il diritto di entrare nei negozi alimentari e quello, nel caso non avessi qualche risparmio da parte, di morire di fame. Mi è rimasto anche il dovere di pagare le tasse. Divieto in più divieto in meno, in questa situazione si trova oggi qualche milione di persone in Italia, molte delle quali impediti di lavorare.

È una tua scelta, magari penserai, basta vaccinarsi e tutto finisce.

È vero. Proprio come era una scelta dei professori degli anni ‘30 la loro espulsione dalle Università, bastava prendere la tessera fascista e tutto finiva. Ed era una scelta dei cristiani la loro persecuzione, bastava sacrificare all’Imperatore e tutto finiva. Che dire poi di chi sceglieva di farsi torturare dall’Inquisizione, bastava abiurare e il dolore finiva. E oggi non è forse una scelta quella della donna di subire violenza sessuale? Basta concedersi all’aggressore è la violenza sparisce. Strani tempi questi, in cui se qualcuno minaccia di farti saltare la vetrina se non gli dai 100 euro lo chiami mafioso ma ti sembra normale che lo Stato privi dello stipendio chi non fa del suo corpo quello che è stato deciso dall’alto per lui.

Forse l’istinto ti fa dire che sono cose diverse. Lo sono, con elementi in comune: violenza e discriminazione per ragioni politiche. Se pensi che in questo caso ci siano invece delle ragioni mediche, mi spiace, non sei informato. Non ce ne sono mai state, era noto alla comunità scientifica ben prima che queste misure venissero inserite, ma ora tutti, persino i virologi di corte, lo ammettono candidamente in TV, questa settimana Crisanti e Bassetti.

Allora anche l’obbligo delle cinture di sicurezza è una discriminazione, ti sento ribattere. Davvero? Ti sembra la stessa cosa indossare delle cinture per qualche minuto o qualche ora e accettare un trattamento sanitario sul tuo corpo che ha esiti permanenti, esiti che le case produttrici dichiarano di non conoscere? E soprattutto: ti sembra che la pena prevista per non indossare le cinture sia paragonabile a quella che subisce chi non accetta di subire questo trattamento?

Ti chiederai perché sto scrivendo a te questo messaggio. Lo sto inviando a tutti miei contatti, senza escludere nessuno. So che raggiungerà tanti nella mia stessa condizione, che magari lo adatteranno e lo inoltreranno a loro volta. Raggiungerà altri che a questo ricatto hanno dovuto loro malgrado sottostare e altri che condividono ciò che scrivo e che pur non essendo nella mia situazione si stanno adoperando per fare cessare questo abominio. Ma il messaggio raggiungerà anche persone che lo accoglieranno con fastidio, alcune con molto fastidio. È a loro che soprattutto mi rivolgo.

Vedi, questa infamia finirà e i responsabili pagheranno per le loro colpe, come è sempre avvenuto nella storia quando lo Stato si fa tiranno.

Ma nella storia è anche sempre avvenuto che la gente comune fuori dai palazzi se la sia poi cavata con queste frasi: non me ne ero accorto, avevo sottovalutato, non ero informato bene, non lo sapevo.

Ecco. Ora lo sai.

Italia, 15 febbraio 2022».

Postscriptum

E visto che in questi tempi infausti, “amici” virtuali mi negano la virtuale parola, mi tolgono la virtuale “amicizia” o perfino mi bloccano virtualmente (operazione inutile, visto che non vado a disturbare altri in casa loro; qui sto a casa mia e chi vuole entrare da amico vero è il benvenuto, e può considerando questa casa mia, rispettando le regole della #disputagentile e della #disputafelice… qui non si sputa per terra e non si sputa in faccia), che sia chiaro che non cambierò posizione fuori dal mio metro quadrato. #RestiamoLiberi

Repetita iuvant

15 ottobre 2021. Con l’infame tessera verde un ricatto diventa libertà, i ricattati diventano ricattatori. La neolingua di Orwell – meglio, il gergo dei gangster – diventa realtà – 15 ottobre 2021
Green Pass. Con il lasciapassare verde, l’Italia assomiglia sempre più alla Cina. Poi, l’omertà sui fatti e sulla matrice comunista delle minacce di morte per Michetti, di cui nessuno parla – 16 ottobre 2021

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