Numeri ufficiali Covid-19 del 30 dicembre 2020. Cambiato il vento: le cavie siamo noi. Scopo della tutela dal contagio superato dal voler imporre obblighi, divieti e precetti

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“Prima di parlare di quelli che non vogliono vaccinarsi, non sarebbe meglio occuparsi di vaccinare i milioni di persone che lo chiedono?” (Guido Crosetto @GuidoCrosetto – Twitter, 30 dicembre 2020).

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi mercoledì 30 dicembre 2020

Totale casi: 2.083.689 (+16.202) (+0,78%)
In isolamento domiciliare: 538.301 (-4.216) (-0,78%)
Ricoverati con sintomi: 23.566 (-96) (-0,41%)
In terapia intensiva: 2.528 (-21) (-0,82%) [con 175 nuovi ingressi del giorno] [*]
Dimessi/Guariti: 1.445.690 (+19.960) (+1,40%)
Deceduti: 73.604 (+575) (+0,79%)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 234 (+1)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

Oggi, su sollecitazione di alcuni lettori, analizziamo il presunto “studio shock” sul reale numero dei contagiati di Wuhan, traendone qualche indicazione di carattere più generale.
Il Chinese Center for Disease Control and Prevention ha rilasciato i risultati di una ricerca di sieroprevalenza condotta un mese dopo la fine della prima ondata. Si tratta di una fonte ufficiale, facilmente consultabile e strettamente collegata alla National Health Commission: quindi nessun report segreto o indagine nascosta. Lo studio ha coinvolto la città di Wuhan, alcune zone della Provincia dell’Hubei e altre 6 Province cinesi (Pechino, Liaoning, Shanghai, Jiansu, Guandong e Sichuan) per un totale di 34.000 soggetti nei quali è stata testata la presenza di anticorpi al Sars-CoV-2. Wuhan (11 milioni di abitanti) si è confermata l’epicentro dell’epidemia, con il 4,43% della popolazione venuta a contatto con il virus, contro lo 0,44% della restante parte della Provincia dell’Hubei: ovvero nella sola città capoluogo 487.300 positivi, contro i 47.684 casi ufficiali di metà aprile. Il numero degli infettati reali era quindi 10,2 volte superiore a quello dei positivi ufficiali.
Se confrontiamo questo dato con quelli derivanti da studi analoghi condotti in altri Paesi notiamo come non ci sia nessun “risultato schock”, ma la semplice conferma di quanto sia difficile tracciare il Sars-CoV-2. In Spagna (46,9 milioni di abitanti) la prima indagine di sieroprevalenza è stata condotta tra aprile e metà maggio, quindi in un momento temporale (chiusura della prima ondata) direttamente confrontabile con quello riflesso dai dati cinesi: a metà maggio il 5% della popolazione spagnola era già venuto a contatto con il virus. Ossia 2.345.000 soggetti contro i 243.282 ufficiali: il numero degli infettati reali era quindi 9,6 volte superiore a quello dei positivi ufficiali.
In Italia l’indagine di sieroprevalenza è stata condotta più tardi rispetto alla fine della prima ondata, con dati chiusi al 15 luglio 2020: ma ha comunque stimato in 1.482.000 il numero degli italiani venuti a contatto con il Sars-CoV-2, contro i 243.506 rilevati ufficialmente alla stessa data (6,0 volte).
Per un confronto più corretto possiamo utilizzare i dati della Regione più colpita: la Lombardia (10 milioni 60.000 abitanti) che proprio come Wuhan è stata l’epicentro della prima ondata. Lo studio di sieroprevalenza ha stimato che il 7,5% della popolazione al 15 luglio fosse venuta a contatto con il virus: ovvero 754.500 soggetti, contro i 95.236 ufficiali (7,9 volte).
Dati analoghi si possono riscontrare nelle indagini condotte in Francia e Germania, come in molti altri Paesi occidentali. L’incremento della capacità di testing ha tuttavia permesso di abbattere questo rapporto. L’ultima indagine condotta in Spagna, chiusa il 29 novembre, ha individuato gli anticorpi nel 9,9% del campione esaminato, corrispondente a 4.643.100 positivi totali a livello nazionale: valore 2,8 volte superiore al dato ufficiale (1.628.208) comunicato alla stessa data dal Ministerio de Sanidad spagnolo.
Da questi dati possiamo ricavare due informazioni chiave:
1) La capacità di tracciare il virus (in generale, non solo in Italia) ha permesso di individuare un numero crescente di positivi: passando dal 10% circa di inizio epidemia a un valore attuale stimabile intorno al 30% circa.
2) Il 70% dei positivi sfugge ancora al nostro controllo: ed è quindi fondamentale mantenere un altissimo livello di test eseguiti per tracciare il maggior numero possibile di casi presenti sul territorio.
In Italia non lo stiamo facendo: come abbiamo visto ieri il numero dei tamponi è in fortissimo calo da inizio novembre, con la media giornaliera scesa da 214.788 a soli 128.217 del periodo 22-28 dicembre.
In Uk, sempre tra il 22 e il 28 dicembre, sono stati eseguiti 2.745.373 tamponi molecolari, con una media giornaliera di 392.196: 3,05 volte in più rispetto all’Italia.
Sempre tra il 22 e il 28 dicembre in Italia sono stati individuati 92.223 nuovi casi (media giornaliera 13.174) in Uk 256.220 (media giornaliera 36.602): 2,77 volte in più rispetto all’Italia.
Davvero abbiamo meno casi, o semplicemente non li stiamo tracciando come dovremmo? La risposta ci arriverà, nelle prossime settimane, dai dati sui ricoveri, sui nuovi ingressi nelle terapie intensive e sui decessi (Fonte Il Sole 24 Ore).

Iss, bozza report settimanale: epidemia resta grave, Rt sale a 0.93, tre regioni sopra a 1

Sono Veneto, Liguria e Calabria, altre tre regioni (Basilicata, Lombardia e Puglia) superano l’Rt 1 nel valore medio, e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche). La situazione, si legge, “conferma la necessità di mantenere nel tempo la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie”. Il monitoraggio analizza il periodo che va dall’8 al 21 dicembre (Fonte SkyTG24).

Quod erat demonstrandum

All’attenzione di coloro che sono ancora convinti, che la vaccinazione di massa delle pecore farà il miracolo e di coloro vendono la vaccinazione (volontaria, per il momento, volendola pure rendere obbligatoria per il gregge) come UNICA via per “uscire dal tunnel e raggiungere la luce” (con le parole dell’Arcuri, genio che tutto il mondo ci invidia).
Con la vaccinazione continueremo a vivere come oggi. Mettiamoci l’animo in pace (e continuiamo ad affidare la nostra anima al Signore, non all’Arcuri con i suoi padiglioni alla margherita e i suoi monoposti per la scuola, ecc. ecc.).
Sarebbe ora di investire nostri soldi (e quelli dei nostri figli e nipoti) nella CURA del Covid-19, invece di sperperarli in cose futili a favore degli amici degli amici.
Prima che il #brancodibalordi, gente pericolosissima, verrà mandato a spasso (se non in galera), meglio è. Per tutti noi.
C’è chi assicura che con la vaccinazione si potrà tornare alla normalità in estate. Chi avrà ragione?
Anche senza vaccinazione, in estate si tornerà alla “normalità” (scordata l’estate scorsa?), visto il calore, salvo dopo affrontare una nuova fase (sempre della stessa prima ondata, perché la seconda non c’è ancora). Ricordiamoci solo un dato: nessun vaccino è sicuro al 100%, con questo nuovo non si sa neanche dopo quanto tempo “protegge” e per quanto tempo, se sarà efficace per le mutazioni, ecc. ecc. Quindi, il buon senso aiuta a capire chi ha ragione.
Inoltre, sempre da vedere per quante persone avranno il vaccino prima dell’estate (sempre pensando che dopo 21 giorni serve la seconda dose).
A giugno sentiremo le ammonizioni del tipo “non possiamo fare gli errori dell’estate scorsa” et similia. E giù di restrizioni. Per eterogenesi dei fini, ormai lo scopo della tutela dal contagio è ampiamente superato dal voler imporre restrizioni, divieti, obblighi e precetti. Qualsiasi resistenza è demonizzata per suscitare il linciaggio o repressa all’origine.

Consigliere del Ministro Speranza: «Misure anti-covid per tutto il 2021»
Nordest24.it, 30 dicembre 2020

«L’inizio della campagna vaccinale non significa che il nostro comportamento cambierà rispetto alla protezione dal virus: per tutto il 2021 le misure resteranno uguali ad adesso, dal distanziamento fisico alle mascherine, all’igiene delle mani. Ma con le vaccinazioni cominceremo ad avere meno morti e meno malati e questo rassicura tutti».
Lo ha detto all’Ansa Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e professore di Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica.
«Dobbiamo perseguire una doppia cautela: farci vaccinare e seguire le regole di comportamento adeguate».
«La percentuale di decessi per Covid è tre volte più alta dell’influenza, abbiamo il doppio dei ricoveri in terapia intensiva e mentre l’influenza può essere gestita a casa, per il Covid abbiamo avuto bisogno di ospedalizzazione che nelle forme benigne è stata il doppio dell’influenza».
Lo ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito nel corso del webinar sul «Piano dei vaccini anti Covid nel Lazio» .
«La rapidità con cui questa malattia si è diffusa è parallela alla rapidità con cui le istituzioni si sono trovate ad affrontare l’emergenza. È stato fatto un gradissimo lavoro».
«Nonostante la vaccinazione non possiamo pensare che torneremo ai sistemi come erano prima. Il virus ci terrà compagnia fino al primo trimestre 2022. Quei livelli di assembramento non sono più possibili».

L’Irlanda torna in lockdown per almeno un mese
L’Irlanda ritornerà a livello 5 delle restrizioni per almeno un mese, nel tentativo di fermare la diffusione dei contagi da Covid-19. Lo ha annunciato il premier, Micheal Martin. In un messaggio alla nazione, il premier ha descritto la situazione “estremamente seria”, dicendo che il virus “si sta diffondendo ad un tasso che ha superato i modelli più pessimistici a disposizione”. “I numeri peggioreranno ulteriormente nei prossimi giorni”, ha avvertito Martin. “Dobbiamo tornare da questa sera a restrizioni di livello 5 per un periodo di almeno un mese”, ha poi aggiunto (Fonte SkyTG24).

Sileri: vaccinazione Covid in farmacia è nella Manovra
“La possibilità di vaccinazione anti Covid nelle farmacie è stata inserita nella legge di Bilancio, approvata in via definitiva oggi dal Senato. Per l’anno 2021 il vaccino potrà essere somministrato sotto la supervisione di medici, assistiti, se necessario, da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato”. Lo afferma il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Si tratta di un punto “molto importante, per il quale mi sono battuto, che consentirà di moltiplicare le opportunità di effettuare il vaccino, accelerando il percorso verso l’auspicata protezione di gregge” (Fonte SkyTG24).

Agenas: terapie intensive al 30%, non più oltre soglia allerta
I posti nelle terapie intensive occupati da pazienti Covid-19 sono il 30% di quelli disponibili, ovvero si attestano proprio sulla soglia definita di allerta, ma non la superano piu’ come era accaduto per molte settimane. Calano al 37% i posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri scesi, gia’ dalla scorsa settimana, sotto la soglia di allerta del 40%. Lo mostrano i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi a martedi’ 28 dicembre (Fonte SkyTG24).

Il video.

Vittorio Sgarbi: non mi faccio intimidire
Il Presidente del Consiglio dei ministri proibisce quello che non può proibire e un giorno pagherà per questo.

Dove tutto è iniziato

Il video.

Col rosticino tutto si guarisce

Con tutte le campagna per la difesa degli animali da laboratorio, è cambiato il vento. Le cavie siamo noi.

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