Un Dossier sugli scandali finanziari – e non solo – alla Santa Sede, diffuso dall’Arcivescovo Carlo Maria Viganò. E una “Lettera da Berlicche”

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L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico emerito, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America, ha diffuso un Dossier relativo agli scandali finanziari e non solo alla Santa Sede, che riportiamo dal Blog Stilum curiae dell’amico e collega Marco Tosatti. Restando in tema, facciamo seguire dal blog Duc in altum dell’amico e collega Aldo Maria Valli “Lettera da Berlicche. Ecco il piano operativo per la distruzione della Chiesa cattolica”. Un quadro chiarissimo, inequivocabile ed inquietante. Buona lettura.

Dossier dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò

In un mio recente intervento per la Catholic Identity Conference a Pittsburgh [qui si trova il video integrale in inglese e sottotitoli in italiano, e inoltre il testo integrale nella traduzione italiana (ripreso dal blog Duc in altum): Un video sconvolgente dell’Arcivescovo Carlo Maria Viganò: “Questa non è la Chiesa di Cristo, ma un’antichiesa massonica” – 1° novembre 2020] , ho parlato dell’eclissi che oscura la Chiesa di Cristo, sovrapponendole una anti-chiesa di eretici, corrotti e fornicatori. Il Cattolico sa che la Chiesa deve ripercorrere le orme del suo Capo, Gesù Cristo, sulla via della Passione e della Croce, e che gli ultimi tempi saranno segnati da una grande apostasia che colpirà il corpo ecclesiale sin nei suoi vertici. Così, come sul Golgota il sinedrio pensava di aver sconfitto Nostro Signore facendolo condannare a morte da Pilato, oggi il sinedrio vaticano crede di poter abbattere la Chiesa consegnandola nelle mani della tirannide globalista anticristiana.

Dobbiamo quindi valutare quanto oggi avviene con uno sguardo soprannaturale, alla luce della battaglia che l’élite sta conducendo contro la civiltà cristiana. L’attacco inizialmente mosso dall’esterno contro il monolite cattolico si è evoluto, dal Concilio Vaticano II in poi, in un’azione di infiltrazione capillare, nella società civile con il deep state e in quella religiosa con la deep church. Il nemico è riuscito a penetrare all’interno dello Stato e della Chiesa, ad ascendere ai vertici, a costituire una rete di complicità e connivenze che tiene tutti i suoi membri legati dal ricatto, avendoli scelti proprio in ragione della loro corruttibilità. Non a caso i funzionari onesti sono sistematicamente ostacolati, emarginati, fatti oggetto di attacchi.

In queste ultime settimane, la stampa ha dato notizia dell’ennesimo scandalo finanziario vaticano, a seguito del quale Jorge Mario Bergoglio ha rimosso dai suoi incarichi ufficiali e privato delle prerogative cardinalizie Giovanni Angelo Becciu. Chi pensa che questa rimozione servirà a contrastare la corruzione della Curia Romana rimarrà sconcertato dall’apprendere che chi ha preso il suo posto come Sostituto e che dovrebbe sanare i disastri della malagestione e degli intrallazzi di Becciu è altrettanto, anzi ancor più ricattabile del suo predecessore. Questa ricattabilità è il requisito indispensabile per poter essere manovrabili da chi, pur presentandosi come riformatore della Curia e castigatore di un non meglio identificato clericalismo, si è di fatto circondato di personaggi corrotti e immorali, promuovendoli e insabbiando le indagini che li riguardano.

Quando arrivò a Roma nel 2018, chiamato da Bergoglio per ricoprire la carica di Sostituto alla Segreteria di Stato al posto di Angelo Becciu, l’Arcivescovo venezuelano era già “chiacchierato”. Un rapporto sul suo conto segnalava la sua condotta immorale: in quanto Delegato per le Rappresentanze pontificie, mi erano pervenute informazioni preoccupanti sul Monsignore e prontamente ne riferii al Sostituto Sandri. Ne ho parlato pubblicamente il 2 Maggio del 2019, nella mia intervista al Washington Post, ma il giornale preferì omettere i passaggi su Peña Parra. Visto che in Vaticano i dossier compromettenti sembrano destinati a non esser consultati, cerchiamo di conoscere meglio quale sia il curriculum che ha condotto questo Monsignore fino alla Segreteria di Stato.

Il giovane Edgar Peña Parra, alla vigilia dell’ordinazione sacerdotale, era già segnalato come omosessuale notorio, al punto che nel febbraio 1985 l’Arcivescovo Roa Pérez riferì al rettore del Seminario Leon Cardenas di avere da tempo dubbi sul candidato, di aver appena ricevuto segnalazioni in tal senso, oltre ad aver appreso che già al terzo anno di formazione era stato espulso dal Seminario San Tommaso d’Aquino. La notizia di questa espulsione era stata nascosta, secondo l’assistente spirituale padre Leyre, da un altro sacerdote, don Roberto Lückert Leon, che avrebbe falsificato il rapporto. Lückert Leon, nel frattempo, è diventato Arcivescovo, ora emerito, di Coro e potente presidente della Commissione per le Comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Venezuelana. Le segnalazioni inviate al superiore di Peña Parra non gli impediscono di essere ordinato sacerdote il 23 Agosto 1985 e di essere successivamente inviato alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, dove si formano i futuri diplomatici della Santa Sede.

Nel 1990, il 24 Settembre 1990, viene accusato di aver sedotto due seminaristi minori della parrocchia di San Pablo, che sarebbero dovuti entrare quello stesso anno nel Seminario Maggiore di Maracaibo. Il fatto avvenne nella chiesa della Madonna del Rosario, dove era parroco il reverendo José Severeyn; fu denunciato alla polizia dai genitori dei due giovani e fu esaminato dal rettore del Seminario Maggiore, reverendo Enrique Pérez, e dal direttore spirituale, reverendo Emilio Melchor. Il reverendo Enrique Pérez, ex rettore del Seminario Maggiore, ha confermato per iscritto l’episodio.

Nell’Agosto del 1992, quando era alunno della Pontificia Accademia Ecclesiastica, Edgar Peña Parra è coinvolto con lo stesso José Severeyn nella morte di due persone, un medico e un certo Jairo Pérez, uccisi da una scarica elettrica nell’isola di San Carlos, nel lago di Maracaibo. Nel dossier si aggiunge il particolare che i cadaveri furono trovati nudi, vittime di macabre pratiche omosessuali. Severeyn viene poi rimosso dalla parrocchia dall’allora arcivescovo monsignor Roa Pérez, e viene nominato Cancelliere dell’arcidiocesi, trovandosi così nella posizione di poter distruggere o contraffare i documenti riguardanti questi casi.

Nel Gennaio 2000, il giornalista di Maracaibo Gastón Guisandes López mosse gravi accuse contro alcuni sacerdoti omosessuali della diocesi di Maracaibo, fra i quali Peña Parra. Nel 2001, Gastón Guisandes López chiese per due volte di essere ricevuto dal Nunzio Apostolico in Venezuela monsignor André Dupuy, ma il Nunzio si rifiutò di riceverlo, ma l’anno successivo riferì in Segreteria di Stato questi episodi scandalosi in cui era stato coinvolto Edgar Peña Parra.

La relativa documentazione si trova pertanto negli archivi della Nunziatura in Venezuela, dove, a partire da quella data, si sono succeduti come Nunzi gli Arcivescovi Giacinto Berloco (2005-2009), Pietro Parolin (2009-2013) e l’attuale nunzio Aldo Giordano. Essi hanno avuto a disposizione i documenti relativi a queste accuse nei confronti del futuro Sostituto, come pure ne hanno avuto conoscenza i Segretari di Stato i Cardinali Tarcisio Bertone e Pietro Parolin, e i Sostituti Leonardo Sandri, Fernando Filoni e Giovanni Angelo Becciu [1].

Nonostante i dossier inviati alla Segreteria di Stato, dal 2003 al 2007 Peña Parra presta servizio presso la Nunziatura di Tegucigalpa in qualità di consigliere: da qui nasce il rapporto con il Cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga e con mons. Juan José Pineda, il quale fu consacrato Vescovo nel 2005, quando Peña Parra era in Honduras.

Maradiaga è noto alla cronaca per scandali finanziari, tra i quali spicca la truffa ai danni di Martha Alegria Reichmann, vedova dell’ex Ambasciatore dell’Honduras presso la Santa Sede. [2] Il Cardinale è uno dei principali consiglieri di Bergoglio, è un personaggio chiave del Consiglio di Cardinali a cui è affidata la riforma della Curia e della Chiesa, e ha svolto un ruolo decisivo in nomine importanti, come quella del Cardinale Blase Cupich (insieme con McCarrick) a Chicago e del nuovo Sostituto alla Segreteria di Stato, l’Arcivescovo Peña Parra. Ricordo inoltre che nell’aprile 2015 la fondazione Open Society di George Soros ha versato 650mila dollari a due organizzazioni cattoliche progressiste, PICO e FPL, per «influenzare singoli vescovi in modo da avere voci pubbliche a sostegno di messaggi di giustizia economica e razziale allo scopo di iniziare a creare una massa critica di vescovi allineati con il Papa». Il Card. Maradiaga, in relazioni con PICO, non fu estraneo nemmeno a questa interferenza del menzionato sedicente filantropo nella politica americana, con la complicità della parte filo-bergogliana dell’Episcopato.

Le due organizzazioni destinatarie dei versamenti sono state scelte – spiegano i documenti – perché impegnate in progetti a lungo termine che hanno lo scopo di cambiare «le priorità della Chiesa cattolica statunitense». La grande occasione è data dalla visita del Papa negli Stati Uniti e la fondazione di Soros punta esplicitamente ad usare i buoni rapporti di PICO con il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, tra i principali consiglieri di papa Francesco, per «impegnare» il Pontefice sui temi di giustizia sociale e anche avere la possibilità di inviare una delegazione in Vaticano prima della visita di settembre in modo da far ascoltare direttamente al Papa la voce dei cattolici più poveri in America.

Pineda è invece accusato di illeciti finanziari, di molestie e abusi sessuali, oltre che di coltivare una rete di relazioni con omosessuali (anche prostituti) in Honduras e all’estero, ai quali avrebbe anche donato appartamenti, automobili, moto e viaggi con i fondi della Diocesi. È parimenti accusato di aver difeso e coperto altri casi di abusi commessi da chierici. Il 28 maggio 2017 un gruppo di 48 seminaristi ha denunciato un modello diffuso e radicato di pratica omosessuale, lamentandosi degli assalti di Pineda. Inutile dire che il Cardinale Maradiaga non ha voluto tener in alcun conto le accuse, nonostante il suicidio di un seminarista di Santa Rosa de Copán, dopo che questi aveva scoperto che il suo amante in Seminario aveva iniziato un’altra relazione. Non basta: si deve ricordare che Maradiaga, nel Dicembre 2017, aveva affidato a Pineda il governo dell’Arcidiocesi, durante le sue continue e prolungate assenze dalla diocesi; e che la maggior parte degli incontri sessuali del suo Ausiliario avvenivano a Villa Iris, residenza del Cardinale.

Nello stesso anno 2017, Pineda è stato rimosso dall’incarico di Vescovo ausiliare di Maradiaga senza dare alcuna motivazione ai fedeli di Tegucicalpa. Il Visitatore apostolico mons. Alcides Casaretto ha consegnato a Bergoglio un corposo rapporto sul suo conto, assieme alle accuse di un gruppo di Cattolici, scandalizzati dal silenzio della Santa Sede.

Dal 1993 al 1997 Peña Parra è inviato con incarichi diplomatici alla Nunziatura in Kenya. Nel 1995 diventa Monsignore, nel 1999 viene inviato a Ginevra come membro della Rappresentanza Pontificia alle Nazioni Unite. Nel 2002 è nominato membro della Nunziatura in Honduras e nel 2006 viene mandato alla Nunziatura in Messico. Nel 2011 riceve la Consacrazione episcopale e viene nominato Nunzio in Pakistan, poi nel 2015 in Mozambico. Il 15 Ottobre 2018 Bergoglio lo nomina Sostituto in Segreteria di Stato, su raccomandazione del Cardinale Maradiaga.

Emiliano Fittipaldi su Domani ricorda che Peña Parra, in base alle carte dei magistrati della Santa Sede, avrebbe avuto dal 2018 al 2019 un ruolo chiave in alcune scelte finanziarie che causarono alle casse vaticane perdite per oltre cento milioni di euro. I magistrati parlano anche di trattative segrete del Sostituto venezuelano. Sarebbe stato proprio Peña Parra, uno degli uomini più potenti del Vaticano e scelto personalmente da Bergoglio, ad «aprire il cancello del pollaio a volpi fameliche», per usare un’espressione di Fittipaldi.

Particolarmente sconcertanti e gravi appaiono il comportamento e le responsabilità del Segretario di Stato Card. Parolin, che non si è opposto non solo alla nomina di Peña Parra a Sostituto – cioè a suo primo collaboratore – ma prima ancora a quella di Arcivescovo e Nunzio apostolico, nel gennaio 2011, quando Parolin era Nunzio a Caracas. Prima di tale importante nomina viene infatti istruito un rigoroso processo informativo per verificare l’idoneità del candidato. Ma ancor più inquietante è che Bergoglio, per un ruolo così importante nella Chiesa, abbia scelto un collaboratore accusato di crimini tanto gravi.

Le recenti esternazioni di Bergoglio circa le unioni civili omosessuali; il numero impressionante di Prelati omosessuali dei quali si circonda persino nella sua residenza di Santa Marta, a partire dal segretario personale Mons. Fabian Pedacchio, improvvisamente rimosso e sparito nel nulla; gli scandali che quotidianamente emergono circa la lobby omosessuale vaticana: tutti questi elementi lasciano intendere che l’Argentino voglia legittimare l’ideologia LGBTQ non solo per assecondare l’agenda mondialista e demolire i principi immutabili dalla Morale cattolica, ma anche per depenalizzare i crimini e gli abusi dei suoi collaboratori, proteggendo il cerchio magico che coinvolge Maradiaga, Pineda, Peña Parra, Zanchetta e tutta la lavender mafia vaticana.

Mi chiedo se lo stesso Bergoglio, del quale molti ignoravano l’esistenza fino al 13 Marzo 2013, non sia sotto ricatto da parte di chi beneficia così impunemente della sua clemenza. Questo spiegherebbe il motivo che porta colui che siede sul Soglio ad infierire con tanta spietatezza nei confronti della Chiesa di Cristo, mentre usa tutti i riguardi con personaggi notoriamente corrotti, pervertiti e quasi sempre implicati in reati sessuali e finanziari. L’alternativa – circa la cui plausibilità si vanno giorno dopo giorno raccogliendo inquietanti elementi – è che la scelta di Bergoglio di circondarsi di persone viziose e quindi ricattabili sia deliberata, e che lo scopo ultimo che egli persegue consista nel demolire la Chiesa Cattolica, sostituendola con una sorta di ONG filantropica e ecumenica asservita all’élite mondialista. Dinanzi a questo tradimento da parte di chi ricopre il Papato, un’opera di trasparenza e di chiarezza non può escludere, per essere efficace, colui che da oltre sette anni proclama a parole di voler far pulizia in Vaticano e nella Chiesa.

[1] Si noti che Sandri è stato creato cardinale nel 2007, Filoni nel 2012e Becciu del 2018.
[2] https://lanuovabq.it/it/maradiaga-i-soldi-e-lamico-abusatore-coperto

Lettera da Berlicche. Ecco il piano operativo per la distruzione della Chiesa cattolica
di Aldo Maria Valli
Duc in altum, 31 ottobre 2020

La firma è riconoscibilissima: Berlicche, proprio lui, sua diabolitudine! La lettera che ha inviato al Cardinale X va letta e meditata.  Un piano operativo in piena regola.

* * *

Caro Cardinale X,
quando finalmente sarò riuscito a farti eleggere papa, dovrai seguire attentamente la seguente tabella di marcia per adempiere al tuo ruolo di Falso profeta ed appoggiare così l’avvento del figlio del nostro Capo. Per prima cosa dovrai accattivarti subito le simpatie della massa dei fedeli. Questo potrai farlo rompendo con il protocollo e con le usanze proprie della dignità pontificia, mostrandoti umile, pauperista, divorato dall’amore per i poveri e per i derelitti, rinunciando a tutti gli orpelli della “arcigna, pomposa e ipocrita” Tradizione. Anzi, appena puoi, colpisci senza pietà tutte le enclave di preti che rimangono attaccati alla messa in latino (per noi pericolosissima) e non perdere occasione di parlar male dei buoni cattolici per annichilire la loro autostima. Piuttosto, dimostra in pubblico la tua severità nel condurre battaglie demagogiche come quella contro i preti pedofili, ma non calcare troppo la mano: loro ci servono.
Il consenso della massa acquisito con queste “caramelle” ti porterà facilmente anche quello dei media che, essendo per la maggior parte dalla nostra parte, dovrai irretire senza ostacolare i progetti dei loro padroni, anzi intrattenendo rapporti amichevoli e dialogici con i direttori dei giornali più laici, ed esibendo così grande apertura intellettuale. Saranno loro stessi a fungere da “utili idioti” e a seminare i primi germi della distruzione teologica; a te basterà prendere le distanze in modo flebile da quanto essi ti metteranno in bocca, senza mai smentirli decisamente e lasciando i fedeli nel dubbio. In questo modo farai contenti gli anticattolici senza perdere del tutto il tuo gregge di pecoroni. Ricorda: mai prendere posizioni nette e inequivocabili.
Come ben sai, la cosa più importante è consolidare definitivamente il modernismo che molti teologi della nostra parte hanno costruito pazientemente fin dal Concilio: la smitizzazione di tutto il soprannaturale, la riduzione a mero “simbolo” di tutto quanto non sia spiegabile con la scienza e la sociologia per giungere al punto che a noi preme maggiormente: negare che Cristo fosse realmente il Figlio di Dio. Ti tornerà molto utile quanto sosteneva l’eretico Ario, che è qui con noi e ti saluta.
Importante è anche il linguaggio dei segni: non ti inginocchiare mai davanti all’Eucaristia, perché così facendo daresti un segno di sudditanza a ”Lui” e per noi sarebbe intollerabile. Devi erodere costantemente il concetto secondo cui l’Eucaristia è realmente il Corpo di Cristo e un’ottima strada sarà quella di gestire la sua somministrazione ai divorziati risposati in modo vago e disordinato: in tal modo perderà ogni valore reale.
Se qualche vecchio cardinale protesta, non te ne curare, sarà fatto a pezzi dai nostri media e presto verrà dimenticato. Dei porporati non aver timore: li abbiamo indeboliti e corrotti nell’arco di sessant’anni e non avranno né la forza né il coraggio per opporsi alla tua opera. Stai attento ai preti zelanti, piuttosto: appena qualcuno alza la testa, fallo fuori subito, scomunicalo per dare un esempio a tutti gli altri. Loro dipendono economicamente dall’8 x 1000 e quindi difficilmente si ribelleranno.
Nota bene: Maria, che è la nostra Nemica n.1, colei che dovrebbe schiacciare la testa del nostro Capo, deve essere fatta fuori soprattutto a partire dai dogmi. Mi raccomando, la sua verginità deve passare per un semplice mito: riduci la sua figura, minimizzala, limitati a riconoscerle solo un ruolo di “umile madre e discepola di un profeta”. Guai se la gente credesse davvero che era la Madre di Dio, l’Immacolata che ebbe un parto miracoloso. Tutta la credibilità di Cristo parte da lì.
La massoneria è la nostra prima alleata, rammentalo. La sua filosofia è completamente antitetica al cattolicesimo e quindi devi mirare a intessere con loro una buona amicizia, sempre dietro al paravento del dialogo e della fratellanza. Molti cardinali – e tra i più colti – sono già nelle sue file e ti daranno una mano.
Fondamentale è che tu possa trovare il pieno appoggio della lobby gay: i preti sono deboli. Dagli anni Settanta abbiamo riempito i seminari di omosessuali che ora sono diventati vescovi e monsignori e vivono gioiosamente quello che “Lui” chiama il peccato di Sodoma. Nominali cardinali in quantità, saranno tra i tuoi più fedeli sostenitori ed eleggeranno il prossimo pseudo-papa anche quando tu sarai venuto giù con noi. I religiosi gay non rinunceranno mai ai loro piaceri carnali e, pur di placare i loro conflitti di coscienza, saranno ben disponibili a ribaltare la dottrina, che è quello che a noi interessa: eliminare il concetto di peccato, sovvertire l’amore naturale, distruggere l’odiosa famiglia cattolica.
Ricorda: “Senza il reato, la polizia perde il suo significato”, quindi è fondamentale che tu proponga un’idea distorta di Misericordia divina. Fai credere al tuo popolo che Dio perdonerà tutti, indifferentemente, che l’inferno non esiste e che le anime dannate, semplicemente, svaniscono nel nulla. Senza merito, senza castigo, non vi sarà più alcuna tensione verso la santità di vita e il peccato dilagherà serenamente. In tal modo ci accaparreremo milioni di anime.
Chiedi aiuto alle forze preternaturali, alle divinità pagane e contamina l’amore per il Creato di quel frate di Assisi con i culti panteisti. Se puoi, cerca di farli passare come altre manifestazioni di Dio, nella cura per l’ecologia e per l’ambiente, un argomento che piace soprattutto ai giovani, che sono il nostro futuro.
La diluizione e demolizione della fede cattolica passi attraverso il dialogo e le preghiere insieme alle altre religioni che, ovviamente, non credono in “Lui”. Importantissimo è che passi il concetto secondo cui Dio non è solo quello trinitario cristiano, ma qualcosa di indistinto, che si è manifestato anche ad altre culture. In tal modo potremo presentarlo come pare a noi, negando l’Incarnazione del Verbo.
Sull’aborto, fa’ che passi in secondo piano, ma stai attento: è un argomento molto sensibile. Cerca di sdoganarlo indirettamente e lentamente, magari attraverso gli stessi cardinali pro gay. Tiralo fuori solo ogni tanto, più per mantenere una facciata di cattolicesimo, magari appaiando i feti abortiti ai migranti che vengono rifiutati dal mondo occidentale.
L’immigrazione è infatti uno dei sistemi più efficaci che abbiamo per distruggere il cattolicesimo, con la nazione che lo ospita: l’Italia. Per far questo cerca di implementare continuamente l’accoglienza di stranieri, specie i musulmani. Con la loro forza demografica e con la loro religione, nel giro di pochi anni spazzeranno via l’identità – anche religiosa – di quel paese dove resistono ancora parecchie anime cattoliche – e pericolosamente sveglie – che potrebbero opporsi ai nostri progetti. Ti supporteranno molti politici dei nostri che io assisterò nella conservazione del potere anche quando il popolo li avrà rigettati. Cura i rapporti con le istituzioni europee: costoro hanno messo nero su bianco che rifiutano in blocco il cristianesimo e che sono passati in blocco dalla nostra parte.
Sfrutta la pestilenza che io manderò, attraverso uno dei nostri paesi amici: il caos e il terrore dell’autorità che ne scaturiranno ti consentiranno di accelerare la tabella di marcia, e i giornali non avranno spazio da dedicare a quello che sta succedendo nella Chiesa. Quando la malattia sarà esaurita, gli uomini si troveranno in un mondo nuovo, con una religione nuova (la mia) e non si saranno nemmeno accorti come tutto sia potuto accadere, così, inavvertitamente.
Tuo affezionato
Berlicche

Foto di copertina: Michael Pacher, Kirchenväteraltar (altare dei Padri della Chiesa), 1471-1475, olio su legno, 103×91 cm, Alte Pinakothek, München.
Le Lettere di Berlicche (The Screwtape Letters) – libro pubblicato a Londra nel 1942 dallo scrittore Clive Staples Lewis, ma originariamente apparso sulle pagine del quotidiano The Guardian – è un racconto satirico in forma epistolare in cui un diavolo anziano, “sua potente Abissale Sublimità il Sottosegretario Berlicche”, istruisce suo nipote Malacoda, un giovane diavolo apprendista tentatore. Noi non vediamo le lettere di Malacoda a Berlicche, ma il loro contenuto può essere dedotto dalle risposte di Berlicche, il quale consiglia Malacoda su come assicurare la dannazione dell’anima di un giovane essere umano a lui assegnato, indicato come il “paziente”, di fronte al Nemico (Dio).

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