Papa a Dublino: le famiglie sono il disegno di Dio

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Grande festa per papa Francesco dalle famiglie radunate al Croke Park Stadium per la Festa delle Famiglie, evento clou del Meeting mondiale delle Famiglie in corso a Dublino. Dopo aver sentito alcune testimonianze di vita familiare papa Francesco ha consegnato ad alcune di loro l’esortazione apostolica ‘Amoris Laetitia’, sottolineando che nel volersi bene dei congiunti brilla il riflesso del disegno buono del Creatore per le vite delle creature:

“E’ bello essere qui! E’ bello celebrare, perché ci rende più umani e più cristiani. Ci aiuta anche a condividere la gioia di sapere che Gesù ci ama, ci accompagna nel viaggio della vita e ogni giorno ci attira più vicini a sé. In ogni celebrazione familiare, si avverte la presenza di tutti: padri, madri, nonni, nipoti, zii e zie, cugini, chi non è potuto venire e chi vive troppo lontano. Oggi a Dublino siamo riuniti per una celebrazione familiare di ringraziamento a Dio per quello che siamo: una sola famiglia in Cristo, diffusa su tutta la terra”.

Non ha mancato di sottolineare che la Chiesa è il luogo di festa per la famiglia: “La Chiesa è la famiglia dei figli di Dio. Una famiglia in cui si gioisce con quelli che sono nella gioia e si piange con quelli che sono nel dolore o si sentono buttati a terra dalla vita. Una famiglia in cui si ha cura di ciascuno, perché Dio nostro Padre ci ha resi tutti suoi figli nel Battesimo.

Ecco perché continuo a incoraggiare i genitori a far battezzare i figli appena possibile, perché diventino parte della grande famiglia di Dio. C’è bisogno di invitare ciascuno alla festa!”

Perciò la Chiesa senza famiglia non potrebbe sussistere: “Voi, care famiglie, siete la grande maggioranza del Popolo di Dio. Che aspetto avrebbe la Chiesa senza di voi?.. Dio desidera che ogni famiglia sia un faro che irradia la gioia del suo amore nel mondo. Che cosa significa? Significa che noi, dopo aver incontrato l’amore di Dio che salva, proviamo, con o senza parole, a manifestarlo attraverso piccoli gesti di bontà nella routine quotidiana e nei momenti più semplici della giornata”.

Riprendendo la recente esortazione apostolica ‘Gaudete et exultate’ il papa ha invitato le famiglie alla santità: “Questo vuol dire santità. Mi piace parlare dei santi ‘della porta accanto’, di tutte quelle persone comuni che riflettono la presenza di Dio nella vita e nella storia del mondo. La vocazione all’amore e alla santità non è qualcosa di riservato a pochi privilegiati.

Anche ora, se abbiamo occhi per vedere, possiamo scorgerla attorno a noi. E’ silenziosamente presente nel cuore di tutte quelle famiglie che offrono amore, perdono e misericordia quando vedono che ce n’è bisogno, e lo fanno tranquillamente, senza squilli di trombe.

Il Vangelo della famiglia è veramente gioia per il mondo, dal momento che lì, nelle nostre famiglie, Gesù può sempre essere trovato; lì dimora in semplicità e povertà, come fece nella casa della Santa Famiglia di Nazaret”.

Facendo riferimento alle storie raccontate nelle testimonianze il papa ha evidenziato la bellezza del matrimonio cristiano con un paragone alla preparazione del tè: “Il matrimonio cristiano e la vita familiare vengono compresi in tutta la loro bellezza e attrattiva se sono ancorati all’amore di Dio, che ci ha creato a sua immagine, così che noi potessimo dargli gloria come icone del suo amore e della sua santità nel mondo.

Papà e mamme, nonni e nonne, figli e nipoti: tutti chiamati a trovare, nella famiglia, il compimento dell’amore. La grazia di Dio aiuta ogni giorno a vivere con un cuore solo e un’anima sola. Anche le suocere e le nuore! Nessuno dice che sia facile…

E’ come preparare un tè: è facile far bollire l’acqua, ma una buona tazza di tè richiede tempo e pazienza; c’è bisogno di lasciare in infusione! Così giorno dopo giorno Gesù ci riscalda col suo amore facendo in modo che penetri tutto il nostro essere.

Dal tesoro del suo Sacro Cuore, riversa su di noi la grazia che ci occorre per guarire le nostre infermità e aprire la mente e il cuore ad ascoltarci, capirci e perdonarci gli uni gli altri”.

Ed ha ricordato le tre parole del vocabolario ‘francescano’ (scusa, per favore e grazie): “Perdonare vuol dire donare qualcosa di sé. Gesù ci perdona sempre. Con la forza del suo perdono, anche noi possiamo perdonare gli altri, se davvero lo vogliamo. Non è quello per cui preghiamo, quando diciamo il Padre nostro?

I figli imparano a perdonare quando vedono che i genitori si perdonano tra loro. Se capiamo questo, possiamo apprezzare la grandezza dell’insegnamento di Gesù circa la fedeltà nel matrimonio. Lungi dall’essere un freddo obbligo legale, si tratta soprattutto di una potente promessa della fedeltà di Dio stesso alla sua parola e alla sua grazia senza limiti. Cristo è morto per noi perché noi a nostra volta possiamo perdonarci e riconciliarci gli uni gli altri”.

Quindi le famiglie sono un ‘tesoro’ per la società e per la Chiesa: “Le famiglie sono ovunque chiamate a continuare a crescere e andare avanti, pur in mezzo a difficoltà e limiti, proprio come hanno fatto le generazioni passate. Tutti siamo parte di una grande catena di famiglie, che risale all’inizio dei tempi. Le nostre famiglie sono tesori viventi di memoria, con i figli che a loro volta diventano genitori e poi nonni. Da loro riceviamo l’identità, i valori e la fede”.

Ed in conclusione il papa ha invitato le famiglie a collaborare al disegno di Dio: “Voi, famiglie, siete la speranza della Chiesa e del mondo! Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, ha creato l’umanità a sua immagine per farla partecipe del suo amore, perché fosse una famiglia di famiglie e godesse quella pace che Lui solo può dare.

Con la vostra testimonianza al Vangelo, potete aiutare Dio a realizzare il suo sogno. Potete contribuire a far riavvicinare tutti i figli di Dio, perché crescano nell’unità e imparino cosa significa per il mondo intero vivere in pace come una grande famiglia.

Per questo motivo, ho desiderato consegnare a ciascuno di voi una copia di ‘Amoris laetitia’, che ho scritto perché fosse una sorta di guida per vivere con gioia il Vangelo della famiglia”.

Dopo la benedizione, mentre la papamobile faceva il giro dello stadio, la voce di Andrea Bocelli ha concluso il momento di festa.

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