Il card. Koch auspica la piena comunione tra cattolici e luterani

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Con il viaggio di papa Francesco in Svezia alle spalle, il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, card. Kurt Koch, ha commentato quanto di positivo è stato fatto dal Vescovo di Roma in terra scandinava.

Ha dichiarato il porporato: “Mi sembra che prima di tutto si debba dare la giusta considerazione al fatto in sé, cioè che questo incontro avvenga e proprio in questa circostanza. Finora, infatti, le commemorazioni degli anniversari della Riforma si erano sempre svolte a livello confessionale, con toni trionfalistici e polemici.

Adesso, continua Koch, è la prima volta che l’inizio della Riforma viene ricordato insieme da Chiesa luterana e Chiesa cattolica. Non ci sono stati, infatti, soltanto 500 anni di Riforma, ma anche 50 anni di dialogo intenso tra luterani e cattolici e possiamo essere riconoscenti per quello che si è potuto raggiungere, tra cui la Dichiarazione comune sulla Dottrina della Giustificazione, firmata nel 1999 ad Augusta, in Germania”.

Un percorso che fa ben sperare sul cammino da intraprendere per riconciliare tutte le anime all’interno della “famiglia cristiana”, congiunta dalla comune guida che è Gesù Cristo. La promozione di una piena visione ecumenica è l’unica strada percorribile per arginare il fiume del fondamentalismo scellerato, che semina odio e morte. Ecco perché il Religioso ribadisce che:

“L’ecumenismo sta molto a cuore al Santo Padre, il quale vuole favorire l’unità con tutti i cristiani: questo è molto importante lui. Perciò sono molto grato che il Santo Padre abbia accettato questo invito dei luterani a venire in Svezia, per commemorare la Riforma. Si è visto come il Santo Padre sia stato molto gioioso di questa cosa.

Il Santo Padre ha ascoltato tutto molto bene, soprattutto le testimonianze di persone provenienti da diverse regioni del mondo. E la sua risposta è stata molto chiara nell’incoraggiare ad andare avanti, di non avere paura e di avere la forza di vedere tutte le sfide che sono presenti per superare questa realtà”.

La via del dialogo interreligioso che ha coinvolto la Federazione luterana mondiale e la Comunità cattolica – aldilà dei detrattori che con i loro paraocchi restano ligi alle regole piuttosto che al giusto equilibrio tra prassi e tradizione – illumina la speranza del cambiamento in chiave cristologica.

L’interesse nel perseguire obiettivi comuni resta un principio inamovibile di un tragitto che è soltanto all’inizio del viaggio. Ci sono ancora tanti chilometri da percorrere per rodare il motore e procedere verso la piena consapevolezza che solo la cooperazione può rendere gli uomini fratelli.

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