I grandi pittori dalla “Phillips Collection” di Washington
Una occasione imperdibile per riattraversare la grande pittura dell’800 e del primo ‘900 si trova al Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale a Roma. Fino al 14.02.2016 si potrà visitare la mostra “Impressionisti e moderni. Capolavori dalla Phillips Collection di Washington”. Sono in esposizione dipinti di El Greco, Ingres, Delacroix, Goya, Courbet, Daumier, Manet, Cézanne, Degas, Van Gogh, Monet e Sisley, Bonnard, Braque, Gris, Kandinskij, Kokoschka, Matisse, Modigliani, Picasso, Soutine, Vuillard, Arthur Dove, Georgia O´Keeffe, De Staël, Diebenkorn, Gottlieb, Guston e Rothko: un quadro per artista, tranne Bonnard e Picasso. Una sorta di enciclopedia della pittura moderna, con la possibilità di una fruizione comparativa, distesa e appagante, derivante dalla grande qualità dei dipinti esposti.
Si tratta di 62 opere, tutte provenienti dalla “Phillips Collection” di Washington. Il Museo Phillips è stato il primo museo americano di arte moderna, creato dal grande e lungimirante collezionista Duncan Phillips (1886-1966) a Washington D.C. nel 1921. Felice l’intuizione e severa la scelta dei dipinti da acquistare: il Museo fu sede di dibattiti, stages e sperimentazioni in cui si poneva l´arte contemporanea accanto ai capolavori degli artisti più noti dell’800 e del ‘900 europeo. In vista del suo primo centenario la “Phillips Collection” ha organizzato questa importante mostra itinerante per consentire – agli appassionati di tutto il mondo – di ammirare una parte significativa della sua ricca pinacoteca.
Cominciando da una piccola “natura silente con pesche” di Henri Fantin-Latour (1836-1904), si vede un importante dipinto di El Greco (“San Pietro penitente”) per proseguire con Ingres, Delacroix, Goya, Courbet, Daumier e Manet e altri grandi maestri dell´impressionismo francese come Cézanne, Degas, Van Gogh, Monet e Sisley. Un posto di rilievo spetta poi ai maestri dell’avanguardia del primo Novecento, tra cui Bonnard, Braque, Gris, Kandinskij, Kokoschka, Matisse, Modigliani, Picasso, Soutine e Vuillard, accanto agli americani Arthur Dove e Georgia O´Keeffe. Fino a riscoprire le opere di grandi artisti americani ed europei del secondo dopoguerra come De Staël, Diebenkorn, Gottlieb, Guston e Rothko.
La “Phillips Collection” si è interessata al rapporto tra l´arte del passato e l’arte del presente, avvicinando USA e Vecchia Europa e sostenendo anche giovani artisti, di vari orientamenti estetici, e acquistandone le opere. Nel 1954, Phillips scrisse: “Nelle nostre sale si mescolano epoche e nazionalità diverse, dipinti antichi e moderni che, accostati, acquistano senso e rilevanza in nuovi contesti, per contrasto o per analogia´. Ed è proprio questo il pensiero, problematico, ma senz’altro stimolante, che si affaccia nella mente dei visitatori posti di fronte al destino della pittura in un evento che è appena alle nostre spalle.
Nella foto: Pablo Picasso, “Tauromachia”, (1934).