XI Domenica del Tempo Ordinario
Il mistero del seme che cresce e diventa grande, tanto da essere la più grande di tutte le piante dell’orto è il segno della potenza di Dio. In questo esempio di vita semplice, di pratica contadina, di ordinario leggiamo lo straordinario di Dio. Bellissimo!!!
Gesù spiega a tutti, ma proprio a tutti, cosa è il suo Regno. Come nasce e come si fa grande resta un mistero che si cela a tutte le intelligenze ma che si può intuire con il cuore. Solo un cuore che vede è capace, infatti, di intuire il mistero del Regno. Solo un cuore che ascolta la Parola di Dio è capace di cambiare il corso delle proprie scelte quotidiane. Solo un cuore che sa toccare le piaghe dell’uomo e sa medicare le ferite del prossimo può riuscire ad annunciare il Regno di Dio.
Un granello di senape, “il più piccolo di tutti i semi”, il più umile, il meno appariscente, il più insignificante crescerà diventando il più grande. Ecco cosa è accade nel Regno di Dio. E’ un po’ il contrario di ciò che accade in questo mondo dove ci si affanna per essere i migliori, i primi, i più grandi. Nel Regno di Dio, invece, sono i minimi coloro i quali diventeranno i più grandi. Ma grandi in che cosa? E’ sempre Gesù che ce lo dice in questo stesso brano di Marco. Grandi nella capacità di accogliere tutti offrendo un riparo, un nido, una casa. Grandi nell’offrire un servizio a chi ne ha bisogno. E’ questa la “gara” che nel Regno di Dio è considerata e apprezzata.
E, quando, la spiga di grano arriverà a maturazione, quando cioè avrà fatto tutto quanto doveva sarà mietuta e porterà molto frutto facendo crescere il Regno di Dio. Da quei chicchi di grano i contadini ricaveranno la farina per il pane, il cibo quotidiano, l’alimento della vita, il nutrimento per il corpo. Da quei chicchi nasceranno frutti di spiritualità capaci di contagiare l’ambiente familiare, quello del lavoro e del quartiere. Da quei chicchi potranno nascere altre spighe cioè altri figli spirituali di Dio. Donne e uomini “nuovi”, convertiti sulla via del Signore.
La semplicità con la quale Gesù spiega alla folla e a noi questo Regno di Dio ci spinge, ora, a rileggere il nostro presente e soprattutto la storia della nostra vita cercando, sull’esempio del chicco di grano e del granello di senape, di riscoprirne il senso per trasformarle secondo quanto il cuore in ascolto e l’emozione profonda ci suggerisce di fare. Dalle parole di Gesù, quindi, traiamo ciò che riusciamo a cogliere per essere concretamente come Lui ci vuole, servi e collaboratori del Suo Regno d’Amore.
Piccoli, umili, fiduciosi della Grazia, nascosti al mondo, abbandonati nelle mani del Signore cresceremo nell’Amore annunciando la Parola e saremo disponibili ad accogliere i fratelli per offrire un riparo e accarezzare le ferite di chi è stato colpito e soffre e che ora vive momenti di difficoltà. Non riusciremo a cancellare il male ricevuto ma potremo certamente alleviare il dolore e donare un po’ di pace e di gioia.
Ecco il sogno che Gesù trasmette alla folla ed ecco il messaggio che cogliamo nelle sue parole. Mettiamoci, perciò, al servizio dei fratelli per servire Lui che è l’Autore di ogni nostro “merito” e rendiamo Grazie per i tanti doni che abbiamo ricevuto e che spesso non sappiamo riconoscere e con i quali siamo chiamati a far crescere il suo Regno qui, adesso e ora.