Domenica di Pentecoste
Gv, 15, 26-27 16, 12-15
Eccolo lo Spirito Santo che scende su di noi e penetra le nostre profondità consegnandoci un po’ dello Spirito di Dio. E’ un grande mistero che solo la fede può intercettare. E’ Lui, lo Spirito Santo, infatti, a permetterci di vincere le nostre paure e i nostri timori, le nostre perplessità e ogni nostro dubbio. Ricevere lo Spirito Santo e accoglierlo nel cuore ci dona la capacità, il coraggio e la passione di essere evangelizzatori diffondendo attorno a noi pace e gioia. Si, pace e gioia. La stessa pace che Gesù ci ha donato, la stessa gioia che ci permettere di vincere la tristezza di questo mondo e che ci fa leggere la nostra esistenza come un canto di lode al nostro Creatore. Eccolo, allora lo Spirito Santo, carico di doni interiori capaci di rendere le nostre vite belle e piene di colore e calore. Ed è proprio nel suo dono di grazia che le nostre vite sono scosse dal torpore nel quale, a volte, si trascinano stancamente; nel suo manifestarsi che si esprime la più autentica potenza di Dio; nella sua luce che le nebbie che ci avvolgono si diradano; nel suo soffio che riusciamo a spingere i nostri passi verso l’orizzonte delineato da Dio. In questa presenza, perciò, c’è il tutto di Dio per l’uomo; c’è la presenza di Gesù compagno di viaggio che non ci lascia mai soli e sempre veglia sui nostri passi. Lo Spirito Santo è, allora, la guida che ci annuncia la verità e le cose future. E mentre fa questo ci sostiene e incoraggia a prendere il largo per fare delle nostre vite un servizio autentico nelle mani del Padre.