Il Triduo Pasquale spiegato da Papa Francesco
Una spiegazione che introduce al triduo pasquale. La catechesi del mercoledì santo di Papa Francesco parte dalla lavande dei piedi “gesto profetico” che annuncia il nostro battesimo “quando la grazia di Dio ci ha lavato dal peccato e ci siamo rivestiti di Cristo. C’è poi il venerdì con qual “tutto è compiuto” che significa, dice Francesco: “ Gesù, col suo Sacrificio, ha trasformato la più grande iniquità nel più grande amore.” Il Papa ha ricordato i tanti martiri e in particolare don Andrea Santoro “uomo dei nostri tempi, e tanti altri, ci sostengano nell’offrire la nostra vita come dono d’amore ai fratelli, ad imitazione di Gesù.” Il Papa ha ricordato i tanti martiri ed ha aggiunto: “Che bello sarà che tutti noi, alla fine della nostra vita, con i nostri sbagli, i nostri peccati, anche con le nostre buone opere, con il nostro amore al prossimo, possiamo dire al Padre come Gesù: “E’ compiuto”; non con la perfezione con cui lo ha detto Lui, ma dire: “Signore, ho fatto tutto quello che ho potuto fare. E’ compiuto”. Adorando la Croce, guardando Gesù, pensiamo all’amore, al servizio, alla nostra vita, ai martiri cristiani, e anche ci farà bene pensare alla fine della nostra vita. Nessuno di noi sa quando avverrà questo, ma possiamo chiedere la grazia di poter dire: “Padre, ho fatto quello che ho potuto. E’ compiuto”.
Si arriva al sabato, giorno del riposo e alla veglia, quando dal buio si arriva alla luce “Noi sappiamo che la notte è “più notte”, è più buia poco prima che incominci il giorno. Ma proprio in quel buio è Cristo che vince e che accende il fuoco dell’amore. La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza.” Perché “come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana.”