Le Beatitudini, la legge di Gesù per il nuovo popolo di Dio

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Il vangelo delle Beatitudini, il Vangelo di un esame di coscienza da fare ogni giorno sulla base delle domande che sono scritte nel capitolo 25 del Vangelo di marco. Un insegnamento che il Papa oggi ha proposto ai fedeli che erano in Aula Paolo VI per la prima udienza generale di agosto. Il popolo di Dio rinasce dopo la Alleanza con Mosè grazia al dono della sua vita fatta dal Signore, una novità che non nega il cammino precedente né si contrappone ad esso, ma anzi lo porta a compimento. Il Papa ha spiegato la testimonianza del Battista che “fa da ponte tra la promessa dell’Antico Testamento e il suo compimento, tra le profezie e la loro realizzazione in Gesù Cristo. Con la sua testimonianza Giovanni ci indica Gesù, ci invita a seguirlo, e ci dice senza mezzi termini che questo richiede umiltà, pentimento e conversione.”

La nuova legge dopo quella di dieci comandamenti è quella delle Beatitudini. “Noi siamo abituati a imparare i dieci comandamenti, ma non le Beatitudini! Proviamo invece a ricordarle e a imprimerle nel nostro cuore” perché sono “ il ritratto di Gesù, la sua forma di vita; e sono la via della vera felicità, che anche noi possiamo percorrere con la grazia che Gesù ci dona.”
Da leggere e rileggere dice il Papa, sul Vangelo che portiamo sempre con noi. E poi c’è anche il modo di fare un esame di coscienza: “Gesù ci consegna anche il “protocollo” sul quale saremo giudicati: è quello che troviamo nel venticinquesimo capitolo del Vangelo di Matteo. Non avremo titoli, crediti o privilegi da accampare. Il Signore ci riconoscerà se a nostra volta lo avremo riconosciuto nel povero, nell’affamato, in chi è indigente ed emarginato, in chi è sofferente e solo… È questo uno dei criteri fondamentali di verifica della nostra vita cristiana, sul quale Gesù ci invita a misurarci ogni giorno.”
Ecco allora la nuova alleanza: “riconoscersi, in Cristo, avvolti dalla misericordia e dalla compassione di Dio. È questo che riempie il nostro cuore di gioia, ed è questo che fa della nostra vita una testimonianza bella e credibile dell’amore di Dio per tutti i fratelli che incontriamo ogni giorno.”
Al termine dell’udienza il Papa ha chiesto una preghiera speciale per le vittime del terremoto in Cina e ha rivolto un pensiero a Papa Paolo VI, nell’anniversario della morte avvenuta il 6 agosto 1978. “Lo ricordiamo con affetto e con ammirazione, considerando come egli visse totalmente dedito al servizio della Chiesa, che amò con tutto se stesso. Il suo esempio di fedele servitore di Cristo e del Vangelo sia di incoraggiamento e di stimolo per
tutti noi.

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