Il successo del complesso The Sun

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Ovunque vada, ottiene un grande successo di pubblico con piazze gremite di giovani, perché fa musica coinvolgente ed entusiasmante. Sto parlando del gruppo musicale ‘The Sun’, che è una evoluzione artistica dei vicentini Sun Eats Hours, formatasi nel 1997 e composta da Francesco Lorenzi (autore, cantante e chitarrista), Riccardo Rossi (batterista), Matteo Reghelin (bassista), Gianluca Menegozzo (chitarrista), incontrata nella mia città. Storia affascinante la loro.

Infatti, prima ancora di siglare un accordo con la major discografica Sony Music Entertainment, la band aveva già all’attivo quattro album autoprodotti e distribuiti in Europa, Giappone e Brasile da varie etichette indipendenti (in particolare da Rude Records) ed era stata supporter di band internazionali del calibro di The Cure, The Offspring, Misfits, Muse, Ok Go, NOFX, Ska P, Afi, Pennywise, The Vandals e, di recente, dei Deep Purple. E’ del 2004 il riconoscimento al M.E.I. come ‘miglior punk rock band italiana nel mondo’. La scelta coraggiosa di comporre in italiano nonostante il successo ottenuto risale al 2008, ed è conseguente ad un percorso di formazione e di risveglio spirituale del gruppo, che nello stesso periodo si avvia verso una decisiva fase di cambiamento.

Il 1^ marzo 2011 i The Sun si esibiscono a Betlemme per uno speciale concerto per la Pace e per l’abbattimento del muro che divide lo stato d’Israele dalla Palestina, un’esperienza che si rileverà molto significativa nel loro percorso di crescita. La band sfonda il muro dei 400 concerti in carriera, comprendendo esibizioni in Europa, Israele e Giappone. Recentemente sono stati testimonial della campagna di raccolta fondi della Custodia di Terra Santa/ATS Pro Terra Sancta ‘A Natale ritorna alle origini’ per sostenere le opere dei frati francescani della Custodia di Terra Santa a Betlemme, riscuotendo un notevole successo.

Nello scorso aprile il gruppo ha realizzato l’iniziativa ‘Un invito, poi un viaggio’, con la collaborazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme e di vari responsabili per le pastorali giovanili (tra cui anche la pastorale della nostra diocesi), accompagnando oltre 200 giovani provenienti da tutta Italia in un pellegrinaggio in Terra Santa nel quale spiritualità, solidarietà e musica si sono unite, conclusosi poi con un grande concerto a Betlemme che ha unito cristiani e musulmani, dando un forte segno di pace.

Al capoband, Francesco Lorenzi, abbiamo chiesto di raccontarci la nascita del gruppo: “Il gruppo è nato nel 1997 e fino al 2007 abbiamo prodotto sempre dischi in inglese di musica punk con ispirazione ai gruppi californiani degli anni ’90. Successivamente ad una crisi o ‘risveglio’ spirituale, seguendo un corso di rinascita spirituale c’è stata un’inversione di rotta. Questa nostra capacità professionale abbiamo iniziato ad indirizzarla verso un modo nuovo di comunicare, di suonare e di incontrare le persone: così sono nati ‘The Sun’.

Con questo nome abbiamo pubblicato due dischi in italiano, ‘Spiriti del Sole’ e ‘Luce’, mentre da poco è stato pubblicato il mio libro ‘La strada del sole’. Tutta questa esperienza di questi ultimi anni è stata costellata di avvenimenti provvidenziali e ricchi di entusiasmo e di autenticità, grazie al fatto che la musica deve servire a qualcosa, non può solo intrattenere. La musica deve servire a comunicare valori”.

A cosa è dovuto questo cambiamento di stile?
“Questo cambiamento è stato innescato, innanzitutto, da una crisi, perché il modo in cui stavamo vivendo la nostra professione nel 2007 aveva messo in repentaglio l’amicizia che c’era nel gruppo, perché a causa dei nostri eccessi, che non erano solo legati alla droga od ad un modo di vivere la sessualità; erano gli eccessi della mediocrità.

Quindi ci siamo trovati a vivere una situazione molto confusa nelle nostre vite e vivevamo come dall’esterno tutto molto bello, ma all’interno c’era la crisi, perché mancava la felicità della pienezza. Quindi alla fine della tournèe del 2007, dopo aver suonato in Europa ed in Giappone, ho iniziato a sentire questo male di vivere e la mancanza di risposte alle mie domande. Ho iniziato a chiedermi ‘chi sono?’ e soprattutto ‘perché non sono felice’?

Queste domande hanno iniziato a creare alcune possibilità di ascolto dentro di me, perché senza ascolto non poteva succedere niente. Ci sono stati ascolto e silenzio, in cui si è manifestata una proposta di mia madre, la quale mi ha suggerito a prender parte ad un corso di evangelizzazione in una parrocchia della mia città, che non frequentavo da molti anni. Per una serie di coincidenze ho accettato questa proposta e da lì è iniziato il corso che ha stravolto, dolcemente ma anche radicalmente, il modo di vivere. Quindi anche il mio modo di scrivere e comporre musica”.

In questo percorso i vostri fans vi hanno capito oppure avete cambiato target?
“All’inizio è stato molto difficile perché i fans non comprendevano le ragioni che ci avevano spinto a vivere queste nuove scelte. Inizialmente abbiamo passato un periodo molto difficile perché le persone, anche le più vicine, non comprendevano cosa stavamo vivendo.

Ci siamo trovati quasi del tutto abbandonati! Negli anni i fans hanno iniziato a comprendere le ragioni che ci hanno mosso e cosa stavamo davvero realizzando; molti si sono riavvicinati e nel frattempo il target è molto cambiato e si è allargato perché nelle tournèe (quest’anno abbiamo già fatto 30 tournèes con 150 eventi) ci sono sempre migliaia di persone, dai ragazzini ai loro genitori: questa è la forza della musica che riesce a parlare a tutti. Quindi non è più ‘targettizzata’ ad un piccolo gruppo di persone, ma parla a chiunque. Questo è un buon segnale di universalità della musica”.

Il 7 Maggio 2014 è stato pubblicato anche il primo libro di Francesco Lorenzi, edito da Rizzoli: ‘La strada del Sole’, al secondo posto della classifica di iTunes, il libro della vostra esperienza: in cosa consiste ‘La strada del Sole’?
“Consiste nell’ascolto della nostra vocazione personale. Quando in queste settimane faccio qualche dedica sul libro ai più giovani auguro di trovare e di custodire la propria strada del sole, perché ognuno, attraverso la grazia di Dio, ha una propria strada del sole, che è unica ed irripetibile; noi possiamo essere felici solamente se percorriamo la nostra strada del sole. Di questo davvero ho avuto prova personalmente di come con l’ascolto e il discernimento ognuno possa trovare la propria strada che conduce a Dio”.

E’ difficile questo percorso?
“Nulla che valga davvero la pena è tanto semplice! Ci sono le difficoltà; ma queste vanno in secondo piano perché la gioia è più grande delle difficoltà”.

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