Papa Francesco: la misura dell’amore di Dio è non avere misura

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Gesù è venuto in questo mondo per da sè stesso. Il Papa lo ha ripetuto prima della preghiera dell’ Angelus in Piazza San Pietro. “Questa comunione con il Signore- ha detto il Papa- impegna noi, suoi discepoli, ad imitarlo, facendo della nostra esistenza un pane spezzato per gli altri, come il Maestro ha spezzato il pane che è la sua carne.
Ogni volta che partecipiamo alla Santa Messa e ci nutriamo del Corpo di Cristo, la presenza di Gesù e dello Spirito Santo in noi agisce, plasma il nostro cuore, ci comunica atteggiamenti interiori che si traducono in comportamenti secondo il Vangelo.” Papa Francesco ha indcato in pratica quali sono gli atteggiamenti da vivere: “Anzitutto la docilità alla Parola di Dio, poi la fraternità tra di noi, il coraggio della testimonianza cristiana, la fantasia della carità, la capacità di dare speranza agli sfiduciati, di accogliere gli esclusi.” Perché dice il Papa la misura di Dio è senza misura e diventiamo capaci di amare chi non ci ama. Una cosa non facile, aggiunge il Papa, ma dobbiamo amare chi non ci ama. E il Papa aggiunge. “Grazie a Gesù e al suo Spirito, anche la nostra vita diventa “pane spezzato” per i nostri fratelli. E vivendo così scopriamo la vera gioia! La gioia di farsi dono, per ricambiare il grande dono che noi per primi abbiamo ricevuto, senza nostro merito.”

La nostra vita si fa dono, e questo è imitare Gesù. Al termine della preghiera il Papa ha ricordato che il 26 giugno prossimo ricorrerà la Giornata delle Nazioni Unite per le vittime della tortura. “In questa circostanza ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito i cristiani ad impegnarsi per collaborare alla sua abolizione e sostenere le vittime e i loro familiari.” La tortura è un peccato mortale ha ribadito con forza il Papa.

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