“Vado da Francesco”, il libro di Padre Enzo Fortunato

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Assisi. Personaggi noti, meno noti, cantanti, politici, bambini, anziani. Tutti almeno una volta nella vita si recano al Santuario del poverello più amato del mondo, il più conosciuto e il più ammirato: San Francesco.
Padre Enzo fortunato racconta nel suo libro ” Vado da Francesco” l’esperienza della visita ad Assisi.
Il direttore della Sala stampa del Sacro convento di Assisi narra i momenti passati nella quiete della basilica, davanti alla tomba del Santo, fra gli affreschi secolari della Basilica di san Francesco, da personaggi noti e da pellegrini senza volto, con il cuore che batte forte o con il cuore da rianimare arrivati ad Assisi per placare la loro ansia e cercare risposte ai loro interrogativi sul vivere.
La prefazione del libro è a cura del Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura: “Sono andati ad Assisi come visitatori, attratti forse dalla curiosità o da un interesse generico o dalla fama e bellezza del luogo. Alla fine, però, sono diventati anch’essi pellegrini. Il loro viaggio si é trasformato in una ricerca, l’ingresso nella Basilica é stato un varcare la soglia del mistero per penetrare in un orizzonte inatteso e inesplorato”.
In ”Vado da Francesco” scorrono le testimonianze di Giorgio Napolitano, Lech Walesa, El Baradei, Mikail Gorbaciov, Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer, e quelle di Roberto Benigni, Franco Zeffirelli, Dario Fo, Renato Zero, Andrea Bocelli, Nicola Legrottaglie. Ognuno racconta ciò che gli rimane di quella tappa in visita a Francesco, figura dalla testimonianza umana e spirituale senza eguali.
La visita notturna di Springsteen, la rilevanza diplomatica di Arafat, la devozione di don Oreste Benzi per il santo che amava i poveri. Fernando Botero torna cinquant’anni dopo la sua prima visita ad Assisi per rivedere quegli affreschi che hanno ispirato la sua opera della ‘grassezza’, debitore di Giotto e dei fiorentini per aver introdotto «il volume e lo spazio in una pittura che prima di loro era solo simbolo delle cose».
Ad Assisi è tornato più volte papa Giovanni Paolo II e papa Francesco vi ha fatto da poco fatto visita.
Il libro ( edito da Mondadori e già acquistabile in tutte le librerie ) fa entrare il lettore nel cuore del francescanesimo attraverso gli occhi e le parole di persone – credenti o non credenti, ricche o povere, giovani o anziane – che sono state sempre accolte dalla comunità dei frati con il motto di Francesco d’Assisi: ”Il Signore ti dia pace”.
Perchè i veri protagonisti sono i pellegrini che ogni giorno da tutto il mondo si recano a fare omaggio a San Francesco, a chiedere a lui una grazia, un momento di riconciliazione e di intimità spirituale.
Un altro capitolo – ”Frati contro la crisi: economia sia solidale, politica sia sobria” – è dedicato alla crisi economica, con i racconti e le testimonianze giunte al Sacro Convento di operai disoccupati, imprenditori sull’orlo del fallimento, artigiani delusi e spinti a lasciare. Ci sono le sofferenze dell’anima e quelle del corpo, alle quali i frati rispondono con l’affetto, la preghiera, l’ amabilità francescana. Un capitolo del libro é dedicato a una donna perugina disabile, che non potendo muoversi né parlare comunica con il suo sguardo, «infinitamente buono», annota l’autore.

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