Pontificia Basilica di Sant’Antonio, issato sulla facciata lo stemma di papa Leone XIV

All’indomani della Solennità dei Santi Pietro e Paolo, è stato issato sopra il portone d’ingresso principale della Pontificia Basilica di Sant’Antonio a Padova, tra la lunetta affrescata dal Mantegna e la statua di sant’Antonio, lo stemma di papa Leone XIV, che sostituisce il precedente di papa Francesco.
Lo stemma è stato inserito nel tradizionale supporto con scudo timbrato da una mitra d’argento, con le chiavi petrine legate da un cordone. Lo stemma del Santo Padre Leone XIV innalza in una campitura d’azzurro, colore che richiama le altezze dei cieli e si caratterizza per la sua valenza mariana, un classico simbolo in riferimento alla Beata Vergine Maria, il giglio (flos florum).
Nell’altra campitura, di colore bianco si staglia l’emblema dell’Ordine Agostiniano, un cuore ardente trafitto da una freccia e sostenuto da un libro simboleggiante la Parola di Dio che può trasformare il cuore di ogni uomo. Come noto, il “Complesso Antoniano”, di cui fa parte la basilica di Sant’Antonio, è di proprietà della Santa Sede.
Inoltre secolare tradizione vuole che sant’Antonio, nei suoi anni di itineranza in Francia (1225-1227), trovasse rifugio nelle grotte di Brive-la-Gaillarde, per un periodo di eremo e ritiro dopo la predicazione nella chiesa collegiale della città, intitolata a San Martino. Proprio dal Santuario delle Grotte di sant’Antonio, il più evocativo dei luoghi antoniani di Francia dal punto di vista della devozione popolare contemporanea, domenica 29 giugno è partito il cammino di «En route con sant’Antonio» alla volta di Padova, che sarà raggiunta domenica 21 settembre dopo che saranno stati percorsi con una reliquia del Santo nello zaino 1.306 chilometri nel corso dell’intera estate.
Il santuario di Brive è custodito da una fraternità di frati minori i quali, in particolare nella figura del guardiano fra Danick Labinal, hanno espresso in vari modi la loro festosa accoglienza per i pellegrini provenienti da Padova (in auto) e diretti a Padova (a piedi). Prima della partenza, anch’essi hanno potuto soffermarsi nelle grotte che già diedero riparo a frate Antonio e caricarsi prima di intraprendere il lungo viaggio.
Immerso nel verde, il complesso santuariale ha il suo cuore proprio nelle tre grotte sovrapposte, la più grande delle quali nei secoli è stata adibita a cappella, con un’apertura verso l’alto in corrispondenza del presbiterio della soprastante grande chiesa, edificata a fine Ottocento.
Ai vari momenti del fitto programma di sabato 28 giugno, prima della partenza, ha aderito un buon numero di rappresentanti della comunità locale, tra cui il sindaco di Brive, Frédéric Soulier e il custode dei frati minori conventuali di Francia e Belgio, fr. Jean-François Marie Auclair, oltre ad altri fedeli provenienti anche dal Belgio e da Parigi per poter partecipare all’avvio di ‘En route con sant’Antonio’.
Domenica 29 giugno, giorno dedicato ai santi Pietro e Paolo, dopo la santa messa in santuario e la benedizione solenne dei pellegrini, ecco i primi passi indirizzati a nord, essendo la prima tappa di snodo la città di Limoges – altro luogo antoniano che verrà raggiunto il 3 luglio –, da dove il cammino si dirigerà decisamente verso est. Prima, le tappe rurali di Voutezac, Lubersac e Vicq-sur-Breuilh, oltre alla puntata nell’antica abbazia benedettina di Solignac (il 2 luglio), già visitata da frate Antonio nei suoi anni di permanenza in terra francese.