“Beati martiri di Markowa”. Presentazione del libro e inaugurazione della mostra fotografica di Grzegorz Gałązka a Roma

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 28.11.2023 – Vik van Brantegem] – La Regione polacca della Precarpazia e l’Ambasciata della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede organizzano, in collaborazione con la casa editrice polacca Bernardinum, la presentazione del libro e l’inaugurazione della mostra fotografica di Grzegorz Gałązka Beati Martiri di Markowa che si terranno lunedì 4 dicembre 2023 alle ore 11.30 presso l’Aula Minor Álvaro del Portillo della Pontificia Università della Santa Croce in piazza di Sant’Apollinare 49 (2˚ piano) a Roma. All’evento sarà presente il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

L’album Błogosławieni męczennicy z Markowej. Beati martiri di Markowa (Casa editrice Bernardinum 2023, 168 pagine, pubblicato in versioni bilingue polacco-italiano [QUI] e polacco-inglese [QUI]), con le fotografie del caro amico Grzegorz Gałązka e la traduzione italiana a cura di sua figlia Agnieszka Gałązka, commemora in modo unico il tragico destino dell’eroica famiglia Ulma e dei luoghi ad essa associati. Il partner della pubblicazione è la Regione della Precarpazia, nel profondo sud-est della Polonia.

La beatificazione dei martiri Józef e Wiktoria Ulma, rispettivamente di 44 e 31 anni, e i loro sette figli (Stasia di 7 anni, Basia di 6 anni, Wladziu di 5 anni, Franio di 3 anni, Antos di 2 anni, Marysia di 1 anno e mezzo e un bimbo senza nome che vedeva la luce forse nel momento del martirio della madre) alle ore 10.00 del 10 settembre 2023 è stato un evento senza precedenti, perché con un atto di beatificazione è stata elevata alla gloria degli altari un’intera famiglia. Un ulteriore fatto senza precedenti è che questo atto ha beatificato anche il nascituro che era nel grembo della madre al momento della morte.

Pur essendo consapevoli del rischio, dopo aver aiutato altri Ebrei perseguitati solo perché essendo Ebrei, gli Ulma osarono ospitalità nel piccolo solaio di casa a otto Ebrei in fuga durante i difficili tempi della Seconda Guerra mondiale. Con tutta probabilità vennero traditi e la mattina del 24 marzo 1944 la polizia tedesca irruppe nella loro abitazione e, dopo aver ucciso gli Ebrei ospitati, passò ai padroni di casa. Anche i bambini di Józef e Wiktoria, la quale era in avanzato stato di gravidanza, furono sterminati, dopo i genitori.

La Santa Messa di beatificazione ha avuto luogo nel villaggio di Markowa della Regione Precarpazia, dove la famiglia Ulma visse, e fu assassinata e martirizzata dai nazisti. Nella sua omelia, il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Causa dei Santi, ha ricordato: «Nel 1942 Józef e Wiktoria Ulma aprirono le porte della loro casa e diedero accoglienza a otto Ebrei, perseguitati dal regime del nazismo tedesco (…). Fu un “sì” alla volontà di Dio. La loro casa diventò quella locanda in cui l’uomo disprezzato, reietto e colpito a morte fu ospitato e curato. Poté così continuare a vivere. Senza una cura premurosa infatti l’uomo viene meno: la cura fa talmente parte dell’essenza umana, che rende possibile l’esistenza proprio in quanto umana. Per questo gesto di accoglienza e premura (in una parola: di carità) scaturito dalla loro fede sincera, i coniugi Ulma pagarono, insieme ai più piccoli della loro famiglia, il prezzo supremo del martirio: le loro vite furono la moneta preziosa, con cui suggellarono la gratuità del dono totale di sé nell’amore».

Per la cerimonia di beatificazione sono arrivati a migliaia a Markowa, circa 30 mila persone anche dalla Germania, dall’Ucraina, dalla Bielorussia. Ma erano presenti pure i rappresentanti della comunità ebraica, incluso il Rabbino Capo di Polonia. Tutti per celebrare e onorare una famiglia, che «rappresentò un raggio di luce nell’oscurità della Seconda Guerra Mondiale», come ha ricordato Papa Francesco al termine dell’Angelus. Gli Ulma siano «per noi tutti un modello da imitare nello slancio del bene, nel servizio di chi è nel bisogno», ha aggiunto.

Altare tombale della beata Famiglia Ulma presso la chiesa di Santa Dorotea a Markowa.

Ogni anno sono migliaia i pellegrini che raggiungono la tomba della beata Famiglia Ulma, i “samaritani di Markowa”. Il 13 settembre 1995, Józef e Wiktoria Ulma sono stati insigniti postumi del titolo di “Giusti tra le nazioni” da Yad Vashem. Le loro medaglie d’onore furono consegnate al fratello sopravvissuto di Józef, Władysław Ulma. Il loro certificato informa che hanno cercato di salvare gli ebrei a rischio della loro vita, ma non menziona che sono morti per loro.

Il 24 marzo 2004 è stato eretto a Markowa un monumento in pietra per onorare la memoria della beata Famiglia Ulma nel 60º anniversario della loro esecuzione. L’iscrizione sul memoriale recita: «Salvando la vita degli altri hanno dato la propria vita. Nascondendo otto fratelli maggiori nella fede, furono uccisi con loro. Che il loro sacrificio sia una chiamata al rispetto e all’amore per ogni essere umano! Erano i figli e le figlie di questa terra; rimarranno nei nostri cuori». All’inaugurazione del monumento, l’Arcivescovo metropolita di Przemyśl, Józef Michalik, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, ha celebrato una solenne Santa Messa.

Nel 2016 a Markowa è stato inaugurato un museo, intitolato alla beata Famiglia Ulma, dedicato ai Polacchi che salvarono gli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

«Sono grato a Papa Francesco per la beatificazione della famiglia polacca Ulma – la prima nella storia della Chiesa (entrambi i genitori e sette figli, compreso uno non ancora nato). Incoraggio tutti a visitare il villaggio di Markowa nella Regione di Precarpazia, dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, molte famiglie accorsero in aiuto delle persone di origine ebraica, nonostante il rischio di morte da parte degli occupanti Tedeschi.
Lì si potrà conoscere la storia della Famiglia Ulma. Un viaggio del genere farà luce sul modo in cui hanno offerto assistenza, nonostante fossero consapevoli del pericolo che stavano affrontando. Nonostante ciò e contro ogni previsione, hanno cercato di vivere una vita normale, di insegnare e crescere i loro figli. Conoscerete Józef Ulma, uno straordinario fotografo, agricoltore, apicoltore e attivista sociale del suo tempo, insieme a sua moglie Wiktoria, che portava in grembo un altro bambino, una madre gentile e amorevole. I loro figli erano curiosi del mondo, aperti ad aiutare chi era nel bisogno, ma ignari della tragedia imminente e della fine delle loro giovani vite. Bambini che, il 24 marzo 1944, prima di morire, assistono all’omicidio dei loro genitori e degli Ebrei che nascondevano.
La loro storia è stata, in un certo senso, immortalata nelle fotografie dallo stesso Beato Józef. Questo album ci permette di trasportarci indietro a quei tempi e vedere com’era la vita per questa straordinaria famiglia e villaggio. Le fotografie di Grzegorz Gałązka, noto e stimato fotografo contemporaneo, completano questa storia, riportandola viva nella nostra epoca moderna.
Fermiamoci e comprendiamo che nulla dura per sempre, che ogni totalitarismo porta alla tragedia, provocando la morte di persone innocenti, spesso indifese, come i bambini. Ammiriamo le altre famiglie che hanno aiutato gli ebrei, continuando a dare il loro sostegno dopo questo terribile crimine, nonostante si rendessero conto del crescente pericolo che dovevano affrontare.
Il Museo Ulma, il museo all’aperto con la casetta della famiglia Szylar conservata, il cimitero e la chiesa parrocchiale, e infine il cimitero di Jagiełła-Niechciałki sono luoghi che ognuno di noi dovrebbe visitare per comprendere questi straordinari eventi del passato.
Vorrei ringraziare il Presidente della Regione Precarpazia, Władysław Ortyl, per il suo sostegno a questa pubblicazione, e Grzegorz Gałązka per aver completato la storia del Beato Józef e dei suoi cari.
Sono lieto che il 10 settembre 2023 le famiglie hanno trovato i loro intercessori, attraverso i quali possiamo chiedere al Signore sostegno e benedizioni qui sulla terra» (Adam Kwiatkowski, Ambasciatore della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede).

La storia della beata Famiglia Ulma è raccontata in Uccisero anche i bambini. Gli Ulma, la famiglia martire che aiutò gli ebrei (Edizioni Ares 2023, 152 pagine, con la Presentazione di Mons. Stanisław Gądecki, Arcivescovo metropolita di Poznań e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, e la Prefazione del Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi [QUI]). Un’accurata inchiesta giornalistica compiuta dalla vaticanista dell’ANSA, Manuela Tulli, insieme con Pawel Rytel-Adrianik, Responsabile della sezione polacca di Vatican News e di Radio Vaticana, che si è sviluppata sui luoghi dove la Famiglia Ulma ha vissuto e che ha potuto attingere alle fonti del processo di beatificazione.

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