Il ritiro degli “osservatori” russi che non hanno protetto l’Artsakh

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 06.10.2023 – Vik van Brantegem] – Secondo l’agenzia di stampa statale russa TASS, citando una fonte diplomatica anonima, una delegazione del Ministero della Difesa della Federazione Russa visiterà oggi Yerevan «per discutere i tempi del ritiro del contingente russo di mantenimento della pace dal Nagorno-Karabakh». Successivamente, l’agenzia di stampa statale russa RIA Novosti ha riferito di essere stato informato da una “fonte diplomatica”, che la Russia non discute con Baku e Yerevan il ritiro delle forze di mantenimento della pace russe dal Nagorno-Karabakh.

«Missione compiuta! Per tutto il tempo, la gente in Nagorno-Karabakh pensava che le forze di mantenimento della pace russe se ne sarebbero andate il giorno prima e “ci avrebbero lasciati in pace”, ma si è scoperto che siamo partiti per primi…» (Marut Vanyan).

L’Artsakh fu totalmente spopolato dall’Azerbajgian a causa dell’inazione delle forze di mantenimento della pace russe, dopo essere stato schierato in base alla dichiarazione trilaterale di cessate il fuoco firmata dai leader di Azerbajgian, Armenia e Russia il 9 novembre 2020, per garantire la sicurezza della popolazione autoctona armena.

TASS ricorda che la durata della permanenza del contingente di mantenimento della pace russa era stata fissata in cinque anni dalla data della firma dell’accordo, con una proroga automatica per altri cinque anni se nessuna delle parti dell’accordo dichiarasse 6 mesi prima della scadenza del mandato intenzione di cessare l’applicazione di questa disposizione.

Dopo l’aggressione terroristica su vasta scala dell’Azerbajgian il 19 e 20 settembre, l’accordo del 20 settembre per la cessazione delle ostilità e l’incontro dei rappresentanti di Baku e di Stepanakert nella città azera di Yevlakh il 21 settembre «per discutere le questioni della reintegrazione», il Presidente della Repubblica di Artsakh/Nagorno-Karabakh, Samvel Shahramanyan, il 28 settembre ha invitato la popolazione di considerare le condizioni di reintegrazione proposte da Baku e di prendere la propria decisione sulla possibilità di restare. Poi, dopo 10 mesi di blocco, l’Azerbajgian ha fornita benzina e ha aperto il Corridoio di Berdzor (Lachin) in uscita, portando allo sfollamento con la forza della totalità della popolazione sotto minaccia di morte.

Tuttavia, il Ministero della Difesa armeno ha dichiarato di non avere informazioni sulla visita della delegazione russa a Yerevan. Il Portavoce del Ministero, Aram Torosyan, ha dichiarato: «Non abbiamo alcuna informazione sulla visita della delegazione russa al Ministero della Difesa armeno, e un incontro del genere non è previsto presso il Ministero della Difesa armeno».

«Si spera che l’Armenia non permetta il ritiro delle forze di mantenimento della pace russe dal Karabakh attraverso il suo territorio. I Russi dovrebbero partire attraverso il territorio dell’Azerbajgian, perché hanno un confine comune e il ritiro dei militari e dell’equipaggiamento militare sarà più facile.
C’è il pericolo che i Russi arrivino in Armenia dal Nagorno-Karabakh e decidano di non andarsene. L’Armenia dovrebbe dire molto chiaramente che è contraria all’allontanamento dei Russi attraverso il suo territorio․
In conformità con la dichiarazione firmata dai leader di Azerbaigian, Armenia e Russia il 9 novembre 2020, la forza di mantenimento della pace russa è stata dispiegata nel NagornoKarabakh per un periodo di cinque anni.
Pochi giorni fa, Maria Zakharova, Portavoce del Ministero degli Esteri Russo, ha detto che stanno ricevendo informazioni secondo cui alcuni residenti del Karabakh trasferiti in Armenia vogliono tornare. Tuttavia, non credo che qualcuno faccia affidamento sulla presenza delle forze di mantenimento della pace russe, e il Nagorno Karabakh tornerà con le loro garanzie. Se gli Armeni del Karabakh ritorneranno, ciò avverrà solo se riceveranno garanzie approvate a livello internazionale.
Dmitry Peskov, Portavoce del Cremlino, ha chiarito l’altro giorno che il futuro contratto dovrebbe essere concluso tra l’Azerbajgian e la Russia: “È ancora difficile parlare di cosa accadrà dopo con la missione di mantenimento della pace russa nel Nagorno Karabakh, perché stiamo parlando di operazioni nel territorio dell’Azerbajgian. Ne discuteremo con Baku”.
Ieri Putin è stato interrogato sulle accuse mosse contro la Russia, sul fatto che avrebbe tradito gli Armeni, che più di 100.000 Armeni hanno lasciato le loro case in presenza delle forze di mantenimento della pace russe. Il Presidente russo ha ribattuto che le forze di mantenimento della pace russe non potevano fare nulla perché non avevano uno status: “Le forze di mantenimento della pace avevano il diritto solo di monitorare il regime del cessate il fuoco”.
Lo status del Nagorno-Karabakh è la questione principale, ha continuato Putin, sottolineando che è anche la questione principale per lo status delle forze di mantenimento della pace russe: “Ho saputo del riconoscimento del Karabakh come parte dell’Azerbajgian da parte dell’Armenia dalla stampa, non ci hanno informato direttamente”.
Il Presidente russo ha annunciato oggi che non ci sono rimasti Armeni nel Karabakh, al massimo 1-2mila. Che cosa accadrà alle forze di mantenimento della pace russe in Karabakh, quando anche Vladimir Putin afferma che lì non ci sono quasi più Armeni, il Presidente russo ieri non lo ha detto.
Come ho già scritto in precedenza, Putin mente dicendo che i Russi avevano lo status di osservatori in Karabakh, cioè controllavano solo il regime di cessate il fuoco. Non è menzionato nel comunicato del 9 novembre 2020. È stato Putin ad annunciare dopo il 9 novembre 2020 che gli Armeni del Karabakh trasferiti in Armenia potevano tornare e ha promesso di garantire la loro sicurezza attraverso le forze di mantenimento della pace.
Secondo l’ONU, in Karabakh sono rimasti dai 50 ai 1.000 Armeni. Penso che questo sia un numero esagerato, ed è possibile che si parli di un massimo di 100-200 persone.
In altre parole, si può stimare che Baku e Mosca siano giunte alla conclusione del ritiro della Russia, se stanno sviluppando un piano di ritiro e smantellando le posizioni russe. Nel prossimo futuro assisteremo al completo ritiro delle truppe russe dal Nagorno-Karabakh» (Robert Ananyan – Nostra traduzione italiano dall’inglese).

Russia-Turchia-Azerbajgian: 3 Stati 1 Nazione.

Da un giorno all’altro, le forze di mantenimento della pace russe in Nagorno-Karabakh sono state declassate da Putin a semplici “osservatori”. Il 9 novembre 2020, Putin ha dichiarato che il contingente delle forze di mantenimento della pace russe era nell’Artsakh per proteggere la popolazione armena. Poiché la Russia fallì e la popolazione autoctona dovette affrontare la pulizia etnica, Putin ha cambiato la missione del contingente, sostenendo che si trattava semplicemente di osservatori che dovettero monitorare il cessate il fuoco…

I tre ex Presidenti della Repubblica di Artsakh e alcune altre personalità della Repubblica di Artsakh sono stati arrestati nella base delle forze di mantenimento della pace russe, completando il tradimento russo dell’Artsakh.
Il quotidiano d’opposizione di Yerevan, Hraparak ha scritto ieri [QUI], che i Russi avrebbero ingannato i tre ex Presidenti dell’Artsakh e li avrebbero consegnati a Baku: « I RUSSI HANNO INGANNATO GLI EX PRESIDENTI DELL’ARTSAKH – Durante i recenti avvenimenti, le forze di mantenimento della pace russe si sono comportate in modo vergognoso, venendo completamente meno ai loro doveri e ingannando gli Armeni. Abbiamo appreso che gli ex Presidenti dell’Artsakh erano fino all’ultimo momento nella base delle forze di mantenimento della pace russe, che gli avevano promesso che sarebbero stati trasportati sani e salvi in Armenia. Ma i Russi hanno mentito e non hanno mantenuto la loro promessa. Invece, alcuni di loro hanno guadagnato un sacco di soldi in cambio dell’espulsione dal Paese di alcune persone presenti nelle liste azere. Ad esempio, secondo informazioni attendibili che ci sono pervenute, hanno ottenuto 280.000 dollari da una persona e hanno trasferito due numeri di auto agli Azeri ad Hakari per consentire a queste auto di attraversare senza ostacoli il confine. L’ex Presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, che da anni intratteneva buoni rapporti con i Russi, era sicuro che i Russi non lo avrebbero consegnato ad Aliyev».

Apprendiamo che «le unità logistiche del contingente russo di mantenimento della pace hanno organizzato la cottura del pane e la sua consegna mirata ai residenti locali del Karabakh». Sì, ai 15 residenti restanti e alle forze terroristiche di occupazione dell’Azerbajgian.

È per questo che il 30 settembre, quando già quasi la totalità della popolazione era sfollata con la forza o era in procinto, «il personale militare del contingente di mantenimento della pace russo ha consegnato più di 15 tonnellate di farina dall’Armenia al panificio Stepanakert per preparare il pane, che sarà distribuito alla popolazione del Karabakh». Aiuti umanitari dall’Armenia per fare il pane per se stesso e per gli occupanti azeri.

Ecco il comunicato psichedelico pubblicato con video sul canale Telegram Peacekeeper delle forze di mantenimento della pace russe in Artsakh [QUI]. Riportiamo l’originale russo, seguito dalla nostra traduzione italiana. Leggere per credere: «Российским миротворческим контингентом продолжается выполнение задач на территории Нагорного Карабаха. Подразделениями материально-технического обеспечения российского миротворческого контингента организована выпечка хлеба, а также его адресная доставка местным жителям Карабаха. Российским миротворческим контингентом поддерживается непрерывное взаимодействие с Баку и Степанакертом, направленное на недопущение кровопролития, обеспечение безопасности и соблюдение норм гуманитарного права в отношении мирного населения. Нарушений режима прекращения огня в зоне ответственности российского миротворческого контингента за прошедшие сутки не зафиксировано [Il contingente russo di mantenimento della pace continua a svolgere compiti sul territorio del Nagorno-Karabakh. Le unità logistiche del contingente russo di mantenimento della pace hanno organizzato la cottura del pane e la sua consegna mirata ai residenti locali del Karabakh. Il contingente russo di mantenimento della pace mantiene una continua interazione con Baku e Stepanakert, volta a prevenire spargimenti di sangue, garantire la sicurezza e osservare il diritto umanitario in relazione alla popolazione civile. Nelle ultime 24 ore non sono state registrate violazioni del cessate il fuoco nell’area di responsabilità del contingente russo di mantenimento della pace]».

Poi, alla secondo parte non serve commento. Esilarante.

Apprendiamo che «le unità del contingente delle forze di mantenimento della pace russe nel Nagorno-Karabakh [non più abitato dalla sua popolazione autoctona di etnia armena, sfollata con la forza dopo l’attacco terroristica dell’Azerbajgian il 19 e 20 settembre, che non hanno impedito] hanno smantellato i loro avamposti di osservazione sulla ex linea di contatto nelle regioni di Askeran, Mardakert e Shushi». Nel concreto, si sono ritirate da tutte le zone e si sono concentrati nella loro base presso l’aeroporto di Stepanakert e nella capitale stessa, dove adesso effettuano pattugliamenti nelle strade vuote.

Le forze di mantenimento della pace russe pattugliano Stepanakert, che per qualche motivo sconosciuto alle Nazioni Unite, è stata abbandonata in fretta dalla sua popolazione. Notificano inoltre, che non sono state registrate delle violazioni del cessate il fuoco, il che desta sorpresa, visto che l’esercito di difesa dell’Artsakh non esiste più ed è stato disarmato con la consegna del materiale militare alle forze di mantenimento della pace russe.

L’asino e il cavallo sono grati alle “forze di mantenimento della pace russe” per averli “protetti”.

«Abbiamo trovato Susanna, un’anziana malata di cancro, nel suo appartamento al 4° piano. Era sola e non riusciva ad alzarsi dal letto. I vicini le hanno lasciato cibo e acqua, ma non sono riusciti a portarla con sé quando sono fuggiti. Dopo essere stata assicurata la stabilità, è stata evacuata in ambulanza» (Comitato Internazionale della Croce Rossa).
Immaginiamo che Susanna sia fuggita alla missione di monitoraggio delle Nazioni Unite durata la sua gita turistica di un giorno in Artsakh.
Come si vede, neanche le pattuglie delle forze di mantenimento della pace russe hanno trovato Susanna, perché perlustrano solo le strada.
Nemmeno il glorioso esercito terroristico dell’Azerbajgian ha trovato Susanna, perché non è ancora entrato a Stepanakert per saccheggiare le case degli Armeni sfollati con la forza.

Pare che gli “osservatori russi”, che fino a ieri conoscevamo come “forze di mantenimento della pace russe”, si ritireranno dall’Artsakh/Nagorno-Karabakh entro la fine dell’autunno.

Foto di copertina: «Dove siamo noi c’è pace!». Un manifesto militare del contingente di mantenimento della pace russo in Nagorno-Karabakh a Stepanakert, la capitale della Repubblica di Artsakh.

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