Il cardinale portoghese designato sulla GMG di Lisbona: “Non vogliamo convertire i giovani a Cristo”

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 11.07.2023 – Vik van Brantegem] – La scorsa domenica, Papa Francesco ha comunicato che creerà cardinale anche Mons. Américo Aguiar, dal 1° marzo 2019 Vescovo ausiliare di Lisbona, in totale sintonia con il Papa, responsabile in Portogallo dell’organizzazione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che verrà celebrata a Lisbona dal 1° al 6 agosto 2023. Nell’intervista a RTP Notícias del 6 luglio 2023 [QUI], tre giorni prima che Papa Francesco annunciasse la creazione di 21 nuovi cardinali, Mons. Aguiar ha detto che a suo avviso l’intento della Giornata Mondiale della Gioventù è quello di far camminare insieme i giovani, nel rispetto della loro diversità.

L’obiettivo, ha affermato Mons. Aguiar, è «far sì che ogni giovane possa dire: ‘Penso diversamente, sento diversamente, organizzo la mia vita in modo diverso, ma siamo fratelli e andiamo insieme a costruire il futuro’. Questo è il messaggio principale di questo incontro con Cristo vivo che il Papa vuole offrire ai giovani”.

Mons. Aguiar ha sottolineato, che è importante “che tutti comprendiamo che la differenza è ricchezza e il mondo sarà oggettivamente migliore se sapremo mettere nel cuore di tutti i giovani questa certezza di Fratelli tutti [la terza enciclica di Papa Francesco promulgata il 4 ottobre 2020, dedicata alla “fraternità e all’amicizia sociale”], tutti fratelli, che il Papa ha fatto uno sforzo enorme perché questo entri nel cuore di tutti”: “È molto importante che i giovani che vengono a Lisbona, in Portogallo, incontrino altri giovani dell’Africa, dell’Asia, dell’America, ricchi, poveri, occidentali, cattolici, non cattolici, con religione, senza religione, con fede e senza fede, e capire prima che questa diversità, qualunque essa sia, è una ricchezza. E poi incontrarsi e farsi conoscere. Da quel momento in poi, che prendono cura l’uno dell’altro, che si amano, che provano piacere nello stare insieme”.

Mons. Aguiar ha affermato: “Non vogliamo convertire i giovani a Cristo o alla Chiesa cattolica o qualcosa del genere, assolutamente. Vogliamo che sia normale che un giovane cristiano cattolico dica e testimoni chi è, e che anche un giovane musulmano, ebreo o di altra religione non abbia problemi a dire chi è e a testimoniarlo, e che un giovane che non ha religione si senta il benvenuto e non si senta strano a pensarla diversamente”.

La Giornata Mondiale della Gioventù – istituita nel 1986 da San Giovanni Paolo II sulla scia del Grande raduno dei giovani in occasione dell’Anno Santo della Redenzione, la Domenica delle Palme il 15 aprile 1984 in Piazza San Pietro – è sempre stata un’occasione per i giovani di tutto il mondo di incontrare personalmente Cristo e scegliere di donarsi totalmente al suo servizio nel sacerdozio o nella vita consacrata. Nella Veglia di Preghiera della XV Giornata Mondiale della Gioventù a Tor Vergata di sabato 19 agosto 2000, nel Grande Giubileo del 2000, l’ultimo Anno Santo ordinario (il prossimo sarà nel 2025), San Giovanni Paolo II ha definito i giovani “sentinelle del mattino” e ha ricordato loro: “Cari giovani del secolo che inizia, dicendo «sì» a Cristo, voi dite «sì» ad ogni vostro più nobile ideale. Io prego perché Egli regni nei vostri cuori e nell’umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione” [QUI].

Ricordando la Veglia di Preghiera con San Giovanni Paolo II a Tor Vergata per la GMG del 2000… e il “Morto e Risorto” – 18 maggio 2020 [QUI]

++++ AGGIORNAMENTO – Il Vescovo Aguiar: “La GMG è un invito ai giovani a fare esperienza di Dio” ++++
La GMG è un invito a tutti i giovani del mondo a fare esperienza di Dio”, ha detto ad ACI Digital – l’agenzia in lingua portoghese del gruppo ACI – Mons. Aguiar. “Queste sono le mie convinzioni che supportano la frase citata, e naturalmente isolata nel contesto di una lunga intervista”, ha aggiunto spiegando ad ACI Digital la dichiarazione rilasciata in un’intervista alla TV portoghese RTP circa la finalità della GMG che non vuole “convertire i giovani a Cristo o alla Chiesa cattolica”.
Spiegandosi, Mons. Aguiar ha osservato ad ACI Digital che ciò che si vuole alla GMG è “che tutti questi giovani, di tutto il mondo, tornando nei loro paesi e alle loro vite, vogliano cambiare vita, cambiare il mondo. Vogliamo che si interroghino sulle loro vocazioni… sul motivo della nostra gioia”. “La GMG non è mai stata, non è e non dovrebbe mai essere un evento di proselitismo, anzi, è e deve essere sempre occasione per conoscerci e stimarci come fratelli”. Secondo Mons. Aguiar “la Chiesa non impone, propone. È bello che siamo tutti disponibili a testimoniare il Cristo Vivente e confidare nella trasformazione che solo il Cristo Vivente può portare nella nostra vita”. “Quello che non cambia mai è quello che Gesù ci chiede: accogliere l’altro come un fratello”, ha detto Mons. Aguiar. “La scoperta della presenza di Gesù vivo avviene quotidianamente nell’incontro tra tutti coloro che si interrogano su Dio”.
Secondo Mons. Aguiar “la conversione avviene per testimonianza, non per imposizione. La conversione avviene nel cuore, non nella testa. Perché si fonda sul mistero più grande dell’Incarnazione e della Risurrezione. Parliamo di Dio, annunciamo il Figlio, sperimentiamo lo Spirito. E tutti possiamo essere, siamo e cerchiamo di essere discepoli di Gesù che continua a dirci di annunciare la sua Parola, di testimoniare il suo Amore per tutti”. “Parlare di Cristo è annunciare il Vangelo e annunciare il Vangelo è parlare di Cristo. Ogni GMG è un campo immenso in cui si semina il seme. Il seme della Parola, della testimonianza, della gioia, della pace, dell’incontro, della riconciliazione… Crediamo che il terreno è buono e il seme darà frutto”, ha concluso Mons. Aguiar.

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