In Egitto è guerra civile?

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Papa Francesco nell’Angelus della Solennità dell’Assunzione: “Giungono purtroppo notizie dolorose dall’Egitto. Desidero assicurare la mia preghiera per tutte le vittime e i loro familiari, per i feriti e per quanti soffrono. Preghiamo insieme per la pace, il dialogo, la riconciliazione in quella cara terra e nel mondo intero. Maria, Regina della Pace, prega per noi! Tutti diciamo: Maria, Regina della Pace, prega per noi!”. Gli appelli del Papa, anche nell’Angelus di domenica 18 agosto, giungono per scongiurare che l’Egitto precipiti in una guerra civile, dopo gli oltre 600 morti avvenuti per la decisione dell’esercito di ‘ripulire’ le piazze della città dalle manifestazioni pro-Morsi, deposto lo scorso 3 luglio.

Intanto cresce il numero delle vittime degli scontri, come pure il bilancio delle violenze compiuti contro chiese, case e negozi cristiani: secondo il sito ‘blogcopte’ sono statti più di 80 edifici (chiese, scuole e negozi copti, cattolici, ortodossi e protestanti) dati alle fiamme. Secondo fonti ufficiali nella giornata di venerdì sono stati arrestati almeno 1000 dimostranti, dei quali più di 500 al Cairo ed il  bilancio aggiornato dei morti si aggira sulle 100 vittime, metà delle quali in provincia. Le cifre del ministero della sanità affermano che almeno 638 persone sono state uccise nei giorni scorsi e vi sono più di 4.000 feriti.

Papa Tawadros II,  patriarca della Chiesa coopta ortodossa, ha parlato, dopo la ‘giornata dell’ira’, di opposizione al terrorismo per l’Egitto pacificato: “La Chiesa copta egiziana segue lo sviluppo dei tristi eventi che colpiscono il territorio del nostro Egitto e conferma il proprio inamovibile sostegno a favore della polizia egiziana, delle forze armate e di tutte le istituzioni civili egiziane che fronteggiano organizzazioni armate dedite alla violenza e all’oscuro terrorismo, sia all’interno che dall’esterno… Apprezziamo la posizione delle nazioni amiche e leali che comprendono la natura degli eventi in corso.

Al contempo denunciamo fortemente le mistificazioni trasmesse dai mezzi di comunicazione occidentali e li invitiamo a una rilettura dei fatti oggettivamente e di offrire copertura internazionale e politica a queste organizzazioni terroriste e sanguinarie e ai loro accoliti invece di legittimarle con un sostegno globale e protezione politica poiché stanno cercando solo di diffondere devastazione e distruzione nella nostra amata terra. Chiediamo ai mezzi di comunicazione internazionali e occidentali di impegnarsi a fornire un resoconto veritiero di quanto accade con onestà, verità e accuratezza… Respingiamo con tutte le forze qualsiasi interferenza straniera anche parziale nelle nostre questioni interne. Così come la mano del male brucia, uccide e distrugge, le mani di Dio proteggono, rafforzano e costruiscono”.

Sua Beatitudine Ibrahim Isaac, Patriarca dei copti cattolici e presidente dell’Assemblea dei patriarchi e dei vescovi cattolici, ha inviato un messaggio di  incoraggiamento al popolo egiziano: “Quello che sta passando il nostro amato paese in questi giorni è molto triste e doloroso per tutti i cuori che amano l’Egitto. Noi siamo fiduciosi nell’onnipotenza dell’amore di Dio che possa effondere la pace al nostro amato Egitto e faccia tornare lo spirito di concordia e di riconciliazione di nuovo tra i figli della Patria. Siamo fiduciosi anche nei figli fedeli di Egitto che sono in grado di superare questo difficile momento… Chiediamo la guarigione dal Signore per tutti i feriti. Il Signore protegga l’Egitto, da ogni male, e la custodisca da ogni danno”.

Infatti alla caduta del governo Morsi, il Consiglio dei Patriarchi e dei Vescovi cattolici aveva scritto di credere ad una pacificazione senza il ricorso alle armi: “Si oppone a ogni forma di violenza per effettuare il cambiamento essenziale per una vera democrazia. Infine, incoraggia a lavorare per fermare ogni forma di violenza, al fine di evitare scontri sanguinosi che non sono nel genio del popolo egiziano. Solo attraverso mezzi pacifici di ritrovare l’unità nazionale per il più grande bene di tutta la popolazione. Possa Dio proteggere l’Egitto e la sua gente e ispira l’amore e la pace a tutte le nazioni del mondo”.

In un’intervista rilasciata alla rivista ‘Oasis’, fondata dal card. Angelo Scola, per il dialogo interreligioso il vice Patriarca della Chiesa cattolica,  Yohanna Qulta, che è stato membro dell’Assemblea Costituente che ha redatto la Costituzione nel 2012, ha analizzato la situazione: “L’organizzazione dei Fratelli Musulmani ha fallito e continuerà a fallire, perché è contro la storia, contro la libertà cerca la natura di esseri umani e contro la civiltà che sta cercando di essere comprensivo di tutta l’umanità… La discriminazione contro i cristiani è un errore ideologico e strategico da parte di gruppi estremisti. Io dico loro: state distruggendo una icona dell’islam, l’unica religione che non ha intenzione di eliminare le altre persone”.

 

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