Settantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Non dobbiamo permettere ad un dittatore di dettare la narrazione
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 19.02.2023 – Vik van Brantegem] – 70 giorni… Sono passati 70 giorni dall’inizio del #ArtsakhBlockade, eppure tutto ciò che vediamo sono soltanto “preoccupazioni” e “esortazioni” ad aprire il Corridoio di Berdzor (Lachin), nessuna azione. Se questi paesi affermano di essere così tanto “preoccupati”, allora perché la dittatura criminale di Aliyev non è stata sanzionata? Perché in suo patrimonio in tutto il mondo non è stato bloccato. I diritti umani non significano nulla oggi nell’Europa ipocrita. Fanno guerra al criminale Putin ma stringono la mano al criminale Aliyev. Anche quelli che sostengono un criminale di guerra, sono responsabili di crimini di guerra. Secondo Ilham Aliyev non c’è un blocco del Corridoio di Lachin, perché ci sono delle auto che percorrono la “strada di Lachin” (esclusivamente veicoli del contingente di mantenimento della pace russo e del Comitato Internazionale della Croce Rossa, a conferma che il blocco c’è e che c’è anche una crisi umanitaria in corso). Aliyev aggiunge, che questo punto di vista – che non c’è un blocco – è stato compreso e accettato come tale dalle controparti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.
Oggi 19 anni fa, il tenente dell’esercito armeno Gurgen Margaryan (foto sopra in alto sinistra), fu ucciso con l’ascia nel sonno a Budapest, dal tenente dell’esercito azero Ramil Safarov (foto sopra in basso). Nel 2012, condannato in Ungheria, Safarov è stato estradato in Azerbajgian ed è stato accolto come un’eroi, graziato e promosso da Ilham Aliyev per la sua azione. Ne abbiamo parlato il 6 febbraio scorso [QUI].
«Ho incontrato Ilham Aliyev e Nikol Pashinyan a München. Sono lieto di apprendere che il processo di pace tra Armenia e Azerbajgian è sulla buona strada e che i negoziati tra le due parti continuano» (Antony Blinken, Segretario di Stato degli USA – Twitter, 19 febbraio 2023).
Sì, Segretario di Stato Blinken, anche il blocco della buona strada, la strada della vita lungo il Corridoio di Berdzor (Lachin) sta continuando da 70 giorno. Lei cosa sta facendo per obbligare (non chiedere) l’Azerbajgian a riaprirlo, invece di fornire al dittatore armenofobo, guerrafondaio e genocidio Ilham Aliyev armi e sostegno economico.
Il canale televisivo di stato azero AzTV ha interrotto la trasmissione in diretta della tavola rotonda, che si stava svolgendo a München a margine della Security Conference 2023 di München (MSC2023), quando il Primo Ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha iniziato a parlare delle elezioni non democratiche in Azerbajgian e delle elezioni libere e democratiche tenutesi in Armenia dopo la guerra dei 44 giorni dell’Azerbajgian contro l’Artsakh. La trasmissione è passata a un talk show politico in cui il conduttore ha iniziato a dire: “Non c’era niente di nuovo alla tavola rotonda di quest’anno”.
«L’incontro della Security Conference 2023 di München è iniziato ieri [17 febbraio 2023] e sembra che abbiano avuto luogo molte mosse interessanti. Oggi, una tavola rotando intitolato “Montagne in movimento? Costruire la sicurezza nel Caucaso meridionale” ha visto la partecipazione del Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan, del Presidente dell’Azerbajgian Ilham Aliyev, del Primo Ministro georgiano Irakli Gharibashvili e del Segretario Generale dell’OSCE Helga Schmid. Prima della tavola rotonda, il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan, il Presidente dell’Azerbajgian Ilham Aliyev e il Segretario di Stato degli USA Antony Blinken si sono incontrati a München. Secondo quanto viene riferito, Blinken ha affermato che l’Armenia e l’Azerbajgian hanno un’opportunità storica per porre fine al conflitto tra i due Paesi. Nikol Pashinyan e il governo armeno hanno riferito che l’incontro ha affrontato i progressi del trattato di pace tra l’Armenia e l’Azerbajgian e l’apertura del trasporto regionale.
Questa è stata una grande opportunità per l’Armenia per affrontare la crisi dei diritti umani che l’Azerbajgian ha creato, bloccando l’Artsakh dal resto del mondo. Il Primo Ministro Pashinyan, interrogato sul blocco del Corridoio di Lachin ha messo i riflettori sulla situazione. Ha risposto dicendo che il “Corridoio è bloccato da 70 giorni. Purtroppo ora c’è una crisi umanitaria nell’Artsakh, oltre che una crisi energetica, perché la fornitura di elettricità e gas all’Artsakh è sospesa”.
Dobbiamo sempre mettere i riflettori sul terribile regime che è l’Azerbajgian, ogni volta che ne abbiamo la possibilità, perché dobbiamo dettare noi la narrazione, non un dittatore» (Varak Ghazarian – Medium.com, 18 febbraio 2023 – Nostra traduzione italiana dall’inglese).
«Segue una poesia dedicata all’Artsakh. Ho scritto la poesia dopo un viaggio del 2018 in Artsakh, dove ho condotto un progetto personale per promuovere una vita sana in Artsakh. Ho attraversato 30 villaggi, dove ho avuto discussioni faccia a faccia con gli scolari. Oltre a parlare con gli scolari, ho intervistato quaranta abitanti dei villaggi e raccolto quaranta storie uniche sul folklore di ogni villaggio e sulle prospettive degli abitanti del villaggio sulla vita, la guerra, la pace e l’ambiente. Questa poesia cattura la bellezza che ho provato durante il mio lavoro.
Strati della Terra
Passo dopo passo ho camminato, ammirando la sua bellezza.
Discorso dopo discorso ho parlato, ispirando la sua gioventù.
Secondo dopo secondo ho osservavo, cercando la sua vita.
Minuto dopo minuto mi immergevo, godendomi la sua gente.
Ora dopo ora ho combattuto, spingendo oltre il suo conflitto.
Giorno dopo giorno pensavo, ricordando la sua meraviglia.
Settimana dopo settimana ho continuato, scrutando la sua originalità.
Di volta in volta mi sono fermato, lottando con le sue sfumature.
Persona dopo persona ho conosciuto, descrivendo la sua storia.
Città dopo città ho desiderato, rinvigorendo il suo futuro.
Montagna dopo montagna ho scalato, raggiungendo la sua altezza.
Campo dopo campo ho rimato, capendo la sua ragione.
Fianco a fianco mi sono trovato, cercando di essere suo.
Momento dopo momento sono caduto, rendendomi conto che non sono suo.
Con la sua bellezza, la sua giovinezza, la sua vita, la sua gente…
Ha superato la prova del tempo e ha superato il mio.
Eppure per sempre inciso nel profondo della mia mente
Erano le montagne e i campi che erano così gentili.
Artsakh. La bellezza infinita trovata all’interno dei suoi confini
E la sua incapacità di sottostare agli ordini di un altro.
Rimani forte, magnifico e molto al di sopra.
Sopra dove si può entrare e sentire tutto il tuo amore» (Varak Ghazarian – Medium.com, 18 febbraio 2023 – Nostra traduzione italiana dall’inglese).
Gli “eco-attivisti”, che si mettono in posa davanti alle loro telecamere al posto di blocco del Corridoio di Lachin e mostrano il segno dei Lupi Grigi, da 70 giorni continuano a tenere sotto assedio 120.000 persone in Artsakh, con l’intenzione di farle morire di freddo e di fame.
Lupi Grigi, è il nome popolare di un’organizzazione paramilitare turca di estrema destra, un’organizzazione giovanile che si è caratterizzata come ala paramilitare o militante del Partito del movimento nazionalista (MHP). I Lupi Grigi aderiscono a una forma estrema di nazionalismo turco. Da studiosi di politica, media mainstream e fonti di sinistra è stata definita come un’organizzazione paramilitare ultranazionalista, neofascista e islamonazionalista. In Germania, l’Unione Cristiano Democratica (CDU) e il Partito della Sinistra l’hanno definito fascista. RW Apple Jr. sul New York Times nel 1981, ha descritto il MHP e i suoi gruppi satellite come una “rete xenofoba, nazionalista fanatica, neofascista intrisa di violenza”. L’ideologia dell’organizzazione sottolinea la storia antica dei popoli turchi in Asia centrale e la fonde con la cultura e le credenze islamiche; la loro sintesi di identità turca, ideologia politica e credenze islamiche è indicata come ” islamonazionalismo turco ” ed è ampiamente prevalente nella loro retorica e attività. Uno dei loro motti è “Il tuo dottore sarà un turco e la tua medicina sarà l’Islam”.
I suoi membri ne negano la natura politica e la rivendicano come fondazione culturale ed educativa, secondo il suo nome ufficiale completo, Fondazione per l’educazione e la cultura dei club idealisti. Il suo nome informale è ispirato all’antica leggenda di Asena, una lupa nell’Ergenekon, un antico mito tengrista associato alle origini etniche turche nelle steppe dell’Asia centrale. In Turchia, il lupo simboleggia anche l’onore. I Lupi Grigi hanno una forte enfasi sulla leadership e sull’organizzazione gerarchica, di tipo militare. Il saluto dei Lupi Grigi è un pugno con il mignolo e l’indice alzati, e le altre dita unite.
La loro ideologia si basa su una “superiorità” della “razza” turca e della nazione turca. Lottano per una nazione turca “ideale”, che definiscono “sunnita-islamica e monoetnica : abitata solo da “veri” turchi”. Un turco è definito come qualcuno che vive nel territorio turco, si sente turco e si definisce turco. Nella loro ideologia e attività, sono ostili praticamente a tutti gli elementi non turchi o non sunniti all’interno della Turchia, inclusi curdi, aleviti, arabi, armeni, greci, cristiani, ebrei.
I Lupi Grigi sono pan-turchi e cercano di unire i popoli turchi in uno stato che si estende dai Balcani all’Asia centrale. Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica nel 1991, i Lupi Grigi invocarono “un rinnovato impero turco che abbracciasse i nuovi stati indipendenti dell’Asia centrale dell’ex Unione Sovietica”. Hanno proposto “un’estensione pan-turca dello stato-nazione turco”. A causa della loro agenda pan-turca sono ostili nei confronti di Cina, Iran e Russia. I Lupi Grigi sono fermamente anticomunisti e hanno una storia di violenza nei confronti della sinistra.
E questo è un esempio “civile” di sesso maschile di un “eco-attivista” al posto di blocco del Corridoio di Berdzor (Lachin).
«Le donne dell’Artsakh sono la spina dorsale delle nostre comunità e le nostre tatik (nonne) come Donara comprendono perfettamente l’impatto che il blocco del Nagorno Karabakh ha sulle nostre famiglie. Stai con Donara e le donne dell’Artsakh, aggiungi il tuo nome [ad una lettera aperta dalle donne dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh a Ursula von der Leyen)] QUI» (Ruben Vardanyan – Twitter, 19 febbraio 2023).
#ArtsakhBlockade Non potete cancellarci – 30 gennaio 2023
Indice – #ArtsakhBlockade [QUI]