La guerra sull’immagine dell’uomo

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Chi si avventurasse a leggere la letteratura latina, la sterminata produzione ciceroniana ad esempio, viene subito colpito dal diverso timbro culturale ed emotivo rispetto alla nostra essenza. Come dice Santo Mazzarino, il cristianesimo ha terminato il mondo antico. Ha innestato sulla retorica classica latina la radice ebraica e di più la fede salvifica inondata dalla Resurrezione di Cristo.

Il Cristianesimo ha “vinto” nel Medioevo per una complessità e ricchezza culturale che ha affascinato non solo i latini, ma anche i nuovi cittadini acquisiti barbari. Il Cristianesimo ha permeato l’Occidente romano e l’Oriente romano che sarebbe sopravvissuto fino alla caduta di Costantinopoli.

Dalla rivoluzione francese è partita una polemica esplicita, prima sotto traccia, contro questa nuova identità culturale dell’Occidente. Ma tale processo non avrebbe dilagato se non ci fosse stato il Concilio Vaticano II, o meglio certo Concilio Vaticano II definito da Benedetto XVI “il concilio dei media” nel già citato discorso di Natale del 2005 [QUI],

Il grande fascino del Cristianesimo è nato da una predicazione raffinata, cui fu chiamato anche San Paolo e che nei secoli ha visto il contributo di raffinatissimi dottori della Chiesa. La identità di un popolo è sempre la identità scritta e gli scritti cristiani sono stati di elevatissimo valore. Anche oggi i cristiani hanno illuminati esegeti. Il Pensiero non è una vanità opposta al fare, ma è il Pensiero che governa il fare.

Il recente articolo citato da Marco Tosatti su un intervento del Cardinale Gerhard Ludwig Müller [Müller. Il Transumanesimo, Nuova Via contro l’Uomo alla Dittatura delle Élite] articola vivaci riflessioni.

«Nel transumanesimo, l’umanesimo non è più assunto come intrinseco all’essere umano per natura, ma come un’emanazione dei desideri umani che sono soggetti allo spirito del tempo. La giustificazione dei diritti umani basata sul diritto naturale è ritenuta superata. I diritti umani devono quindi essere costruiti dalle persone in base alle loro idee per poter dichiarare i loro rispettivi desideri come diritti umani. Le persone devono trascendere la loro origine nella natura, verso un l’homme dénaturé, un essere umano denaturato, come lo ha descritto Grégor Puppinck».

«Il transumanesimo è il quarto regno nella danza circolare dei nichilismi incombenti e dei loro abissi divoranti. Il transumanesimo o postumanesimo è la peggiore guerra di sterminio contro l’umanità e il più brutale crimine contro l’umanità che si possa immaginare nel presente e nel prossimo futuro.
Noi cristiani e tutti gli uomini di buona volontà e di mente limpida sosteniamo l’”umanesimo con Dio” sulla base dell’unità di natura e grazia, di ragione e fede, perché tutte le correnti dell’”umanesimo senza Dio”, come concepito da Auguste Comte, Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Friedrich Nietzsche, portano inevitabilmente all’”inferno in terra” (cfr. Henri de Lubac, Al di là di Dio: tragedia dell’umanesimo ateo, Einsiedeln 1984). L’umanesimo con Dio è la soluzione alle domande esistenziali e la fede in Lui media la salvezza dalla miseria e dalla finitudine dell’esistenza nel mondo”.
Perché uno e lo stesso è il Creatore e il Redentore. Colui che ci ha “creati a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina” (Gen 1,27), ci ha anche destinati dall’eternità “in anticipo (rispetto alla nostra esistenza storica nel tempo) a partecipare alla natura e alla somiglianza del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra i suoi fratelli” (Rm 8,29)».

Buona lettura…

Franco Angeli

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