Il Nicaragua è ostile alla Chiesa
Niente ferma la dittatura nicaraguense della coppia Daniel Ortega – Rosario Murillo, marito e moglie, Presidente e Vice presidente del Nicaragua, che, dopo aver chiuso il 21 maggio scorso la tv dell’Episcopato ‘Canale 51’, ora ha fatto chiudere il canale tv della diocesi di Matagalpa (nord del Paese) chiamato ‘Tv Merced’.
Come settimane fa anche oggi Telcor, l’Istituto governativo per il controllo e gestione delle telecomunicazioni, ha notificato, con data 27 giugno, la decisione di Daniel Ortega alla chiesa, in particolare alla diocesi, senza dare spiegazioni.
Questa chiusura non ha sorpreso più di tanto poiché è da tre mesi che Telcor applica sanzioni amministrative, arbitrarie e repressive al canale della diocesi di Matagalpa. Il suo vescovo è mons. Rolando Alvarez, persona non gradita alla dittatura e fino a qualche giorno fa vittima, per settimane, di una vera persecuzione orchestrata come un vero e proprio assedio poliziesco, diurno e notturno.
Mons. Alvarez, come altri vescovi, è stato minacciato di morte diverse volte e un suo confratello emerito, mons. Abelardo Mata, è stato vittima di un tentativo di uccisione con il solito metodo delle dittature latinoamericane: il finto incidente stradale.
Inoltre nei giorni scorsi è stato chiuso l’istituto religioso delle Missionarie della Carità, fondato e insidiato a Managua nel 1986 da santa Teresa di Calcutta, perché non ha rispettato le leggi su ‘el lavado de activos, el finanziamento al terrorismo y el financiamiento a la proliferación de armas de destrucción de masas’.
E’ questa la giustificazione fornita dalla Direzione generale di Registro e controllo delle organizzazioni senza scopo di lucro del Ministero degli Interni, vale a dire la medesima singolare argomentazione usata per cancellare centinaia di personalità giuridiche di Ong non gradite al governo perché considerate possibili canali per far circolare informazione strategica per la sicurezza nazionale.
Il Ministero degli Interni, nel caso delle Missionari della Carità, aggiunge che la Congregazione religiosa opera in settore e attività in cui non ha avuto autorizzazioni adeguate da parte del Ministero per la famiglia, della Pubblica Istruzione e della Sanità e al riguardo cita asili nido, centro di assistenza per l’infanzia e per anziani o disabili adulti e anche per situazioni di accompagnamento nei casi di deficit di apprendimento.
Il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro, in riferimento alla decisione di mandare via le suore di Madre Teresa di Calcutta, ha sottolineato:
”Le religiose sono state espulse insieme ad altri 101 gruppi di beneficenza. In questo clima oppressivo, la Chiesa cattolica sta cercando senza successo di mediare tra il governo e l’opposizione. Purtroppo è divenuta bersaglio di attacchi e rappresaglie anche per aver dato rifugio nei suoi edifici a manifestanti che chiedevano il rilascio dei prigionieri politici. La Chiesa non smetterà di denunciare le violazioni dei diritti umani, inclusa la libertà religiosa, ma le prospettive per il futuro sono sconfortanti”.
In un articolo di poche settimane fa Avvenire ha denunciato che dal 2018 ci sono state almeno 350 vittime. A partire da allora, centinaia di persone sono state arrestate in cicliche retate e condannate a lunghe pene. Tuttora, in carcere ci sono 170 prigionieri per ragioni politiche. Inoltre nei mesi scorsi il dittatore, dopo avere confiscato la sede dell’ambasciata donata da Taiwan al Vaticano per regalarla alla Cina, ha espulso mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, il Nunzio Apostolico che era a Managua dal 2018.
(Foto: Tempi.it)