Le Figaro: «Contestato, sordo alle critiche… Solitario “fine regno” per Papa Francesco»

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Leggiamo sui giornali: «Papa Francesco, “il regno sta finendo”: l’incontro segreto sul conclave e le ipotesi sul successore». «Il Pontefice, 86 anni a dicembre, sta attraversando un periodo difficile a causa della sua salute precaria». «Cresce la preoccupazione per le condizioni di salute del Papa. Le voci sulla possibilità che non si possa più muovere senza la sedia a rotelle e il clima di sospetto che aleggia in Vaticano hanno fatto avanzare l’ipotesi che il papato di Bergoglio sia al capolinea».

Il vaticanista francese Jean Marie Guenois in un articolo su Le Figaro [QUI] parla di «alta tensione in Vaticano» e vede «una “fine del regno”, secondo un’espressione comune nella Città Eterna. Molti stanno già pensando a cosa accadrà dopo». Tratteggia uno scenario simile a quello che si delineò nel 1998, quando a San Giovanni Paolo II diagnosticarono il Parkinson. A seguito, la vaticanista Franca Giansoldati in un articolo su Il Messaggero parla di manovre di pre-conclave (e di cosa mangia il Papa, dopo l’operazione all’intestino).

Su iniziativa del gesuita americano Mark Massa, il 25 e 26 marzo 2022 si è tenuto alla Loyola University di Chicago un incontro – dal titolo Papa Francesco, il Vaticano II e la via da seguire, co-sponsorizzato dal Boisi Center for Religion and American Public Life del Boston College e dal Center on Religion and Culture del Fordham Chicago – che doveva restare segreto, con la partecipazione di eminenti cardinali, prelati e teologi di varie parti del mondo. L’idea dei partecipanti progressisti era quella di capire e mettere a fuoco le mosse dell’opposizione a Papa Francesco.

Il controverso Cardinale salesiano Oscar Rodríguez Maradiaga [QUI e QUI], che era presente, ha dichiarato al National Catholic Reporter [QUI]: «Questa opposizione al Papa sta cercando di costruire muri, di tornare indietro, di guardare alla vecchia liturgia o a cose precedenti al Vaticano II». Padre Massa ha aggiunto: «Vogliamo dimostrare che l’opposizione a Papa Francesco è in gran parte un’opposizione al Concilio Vaticano II».

Intanto, scrive Guenois, spuntano alcuni nomi papabili: «È un’abitudine. Non hanno mai contribuito all’elezione di un papa. Due sono i nomi che stanno venendo fuori: il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, appartenente alla Comunità di Sant’Egidio e molto vicino a Francesco. E, a sorpresa, il Cardinale di Budapest, Péter Erdő, piuttosto conservatore. Ma si tratta di pure speculazioni».

Va ricordato sempre il noto proverbi dei Romani, che di queste cose s’intendono: «Chi entra Papa nel conclave, ne esce Cardinale». E un detto curiale: «Chi sa non parla, chi parla non sa».

«Contestato, sordo alle critiche… Solitario “fine regno” per Papa Francesco (…). Mai prima d’ora Papa Francesco ha affrontato tali avversità. In quest’anno 2022, decimo del suo pontificato, tutto sembra cospirare contro di lui. Roma, sempre pronta a bruciare ciò che adora, è in subbuglio. Alcuni intravedono una fase matura del pontificato. Altri una “fine del regno”, secondo un’espressione comune nella Città Eterna. Molti stanno già pensando a cosa accadrà dopo. Ma Francesco, 85 anni, molto combattivo, è ben lungi dall’aver detto la sua ultima parola. (…) Spera di convertire la Chiesa, piramidale, centralizzata e clericalizzata, in una comunità più democratica e decentralizzata in cui il potere sarà condiviso maggiormente con i laici. Ce la farà? Questa ambizione suscita sostegno e ammirazione in alcuni e profondo scetticismo tra coloro che hanno familiarità con i misteri di un’istituzione bimillenaria costruita sulla centralizzazione. Questo pontificato, riformatore, sgargiante e… Divisivo, raggiungerà il suo apice o decadrà? Tutti i pontificati conoscono questa stessa curva ascendente e poi discendente. Ciò che conta per la Chiesa è la portata di un pontificato. Da questo punto di vista, quelli di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, con le loro qualità e i loro difetti, sono ancora vivissimi. Non hanno segnato, e per lungo tempo, generazioni di fedeli e chierici? È e sarà lo stesso per Francesco. Nell’ambiente ecclesiastico, quindi, nessuno osa giudicare prematuramente il corso delle cose. “Le fasi di crisi non sono necessariamente le peggiori, osserva un giovane cardinale, uomo di Dio, di stanza in Vaticano; si aprono a realtà della Chiesa che oggi non possiamo vedere. Il Signore non abbandona la sua Chiesa». La speranza c’è, soprattutto tra i cristiani, ma la parola “crisi” è comunque concessa. Per alcuni è stato aperto dall’elezione di Francesco. Più recente per altri, anche tra i sostenitori del Papa. Tutti concordano sul clima di alta tensione che regna nella Santa Sede e la cui intensità non si affievolisce, in contrasto con l’immagine di buona natura veicolata nel mondo e che ha cambiato l’immagine della Chiesa. Ci sono ovviamente, con Francesco, forti antagonismi, legati alla sua forte personalità reputata “divisiva”. Il suo carattere “tagliente”, il suo stile “autoritario” sono il destino quotidiano di un Vaticano in cui sentiamo queste qualificazioni. Ci sono anche “rabbie” papali e molti si dicono “terrorizzati”. C’è anche, più oggettivamente, una serie di fascicoli difficili che a volte gettano una luce dura sul pontificato. Un osservatore italiano di lunga data, che ha visto e sentito molto nella Città del Vaticano, li riassume in una parola: “Confusione”. Una confusione “latinoamericana” (…)» (Jean-Marie Guénois – Le Figaro, 13 maggio 2022Nostra traduzione italiana dal francese).

«Papa Francesco alle prese con «la fine del suo regno». (…) Il Papa sulla sedia a rotelle, le voci incontrollate sulla sua salute che si alimentano a causa della scarsa trasparenza vaticana, la pubblicazione inspiegabilmente affrettata dalla Costituzione Apostolica, l’insopportabile clima di sospetto che si respira in Vaticano hanno fatto decollare di nuovo il tormentone delle manovre di pre-conclave. A fare un grande affresco e parlare apertamente di “fine regno” è il giornale francese Le Figaro che, in un articolo a firma di Jean Marie Guenois, solitamente bene informato, tratteggia un panorama ricco di chiaroscuri molto simile a quello che si delineò nel 1998, quando venne diagnosticato il morbo di Parkinson a Giovanni Paolo II. Uno scenario simile dove pare che si stiano muovendo le cordate, da una parte i conservatori e dall’altra i progressisti a favore della Chiesa ben poco romanocentrica di Francesco. (…) con la prossima tornata cardinalizia e la creazione di altri elettori che Francesco nominerà in autunno il Papa avrà scelto due terzi dei cardinali del prossimo conclave. Vale a dire la maggioranza necessaria per eleggere un successore. Le Figaro annota anche che Papa Francesco sta seguendo tutto, fin nei minimi dettagli, come dire che vuole mettere sui binari giusti la scelta del suo successore, quando sarà, per non fare arretrare di un millimetro le importanti riforme da lui avviate. (…) Papa Francesco, 86 anni a dicembre, sta affrontando una serie di avversità tutte quante assieme. La salute che si fa sempre più fragile, i problemi diplomatici sul fronte cinese e sul versante ucraino, la bomba tedesca di un possibile scisma che rischia di esplodere, il divieto di celebrare la messa in rito tridentino e l’opposizione dei tradizionalisti sia in Francia che negli Usa. E poi il caso Becciu, il cardinale imputato in un processo su una compravendita che sta mettendo a nudo le falle di un sistema secondo molti ben poco garantista. (…) Le Figaro lamenta poi scarsa trasparenza nelle informazioni sulla salute papale. “Non si conoscono le conseguenze dell’operazione all’intestino a cui è stato sottoposto il 16 luglio 2021. In Vaticano circolano le voci più allarmanti su questo argomento, perché si è trattato di un intervento molto pesante, molto più difficile del previsto. È impossibile vederci chiaro, a causa della mancanza di informazioni affidabili”. (…)» (Franca Giansoldati – Il Messaggero, 13 maggio 2022).

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