Un asfissiante controllo burocratico della nostra esistenza, che con la tutela della salute non ha nulla a che vedere. Si chiama arbitrarietà. Un pandemonio. A cosa servono aspirina, idrossiclorochina e azitromicina?

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«Senza Green Pass niente pensione. Il governo dei migliori raggiunge un altro traguardo memorabile sulla strada delle libertà. Il prossimo passo quale sarà? Senza Green Pass ti portano via la casa? I risparmi? O ti impalano direttamente?» (Mario Giordano).
«Vietare ai pensionati di ritirare la pensione da fame è una misura di una ferocia e di una crudeltà inaudita e gratuita. Aberrante. Chi ha proposto e chi ha approvato questa norma sappia che l’inferno non è vuoto» (Danilo Quinto).
«Il Green Pass non è cristiano» (Cit.). Anzi, è anti-cristiano. Misura diabolica. Non meraviglia che è pure anti-scientifico e anti-democratico.

++++ Aggiornamento ++++ «Proprio adesso mi dicono che sembra smentita la notizia secondo cui nei supermercati i nuovi Untermenschen dell’Era Draghista, quelli che preferiscono non farsi iniettare un siero sperimentale inefficace e pericoloso, additati all’odio e alla pubblica riprovazione, potranno acquistare anche beni non essenziali. Peccato, sarebbe stato divertente vedere le nostre numerose forze dell’ordine esaminare il contenuto dei sacchetti della spesa: le patate va bene, i calcini no…Il Paese del ridicolo avrebbe toccato un altro traguardo. Mi sembra comunque utile e importante rilanciare questo articolo di Korazym.org, di cui ringraziamo Vik van Brantegem, perché dà un quadro della follia dispotica e persecutoria di una classe politica composta da affaristi, corrotti, criminali e imbecilli, e da un governo di malfattori: solo i malfattori ricattano. Che purtroppo dispongono delle nostre esistenze» (Marco Tosatti – Stilum Curiae, 21 gennaio 2021).

Volete capire le cause del disastro sanitario Covid-19? A cosa servono tachipirina (paracetamolo) e vigile attesa? A cosa servono aspirina, idrossiclorochina e azitromicina? Leggete l’articolo molto tecnico della Dott.ssa Silvana De Mari che segue dopo i contributi di Claudio Romiti e Aldo Maria Valli.

PANDEMONIO
Il Tormento di Sant’Antonio, un dipinto a tempera e olio su tavola (47×35 cm) proveniente dalla bottega di Domenico Ghirlandaio e attribuito al giovane Michelangelo Buonarroti. Il dipinto è databile tra il 1487 e il 1489 ed è oggi conservato nel Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas.

Paradosso italiano: il Covid rallenta, le restrizioni aumentano
Molti Paesi nel mondo alleggeriscono le misure anti-Covid, come la Gran Bretagna. In Italia invece…
di Claudio Romiti
Nicolaporro.it, 21 gennaio 2022


Nel nostro italico mondo alla rovescia non credo che siano in molti a porsi la seguente domanda: come mai, malgrado l’evidente endimizzazione del coronavirus, il quale ad ogni variante diviene sempre meno letale, nessuna delle misure autolesionistiche che ingessano il Paese è stata almeno alleggerita, contrariamente a ciò che sta avvenendo in molti altri Stati europei? Anzi: in Italia le restrizioni aumentano. Lo dimostra il Dpcm approvato oggi, che nega pure il ritiro della pensione a chi non è vaccinato e prescrive in quali “negozi essenziali” non occorre mostrare il green pass. Misure e protocolli che, in gran parte basati sui sempre più irrilevanti contagi, stanno letteralmente paralizzando il nostro sistema nel suo complesso, ospedali compresi.

La risposta è molto semplice, a mio modesto parere: non si muoverà foglia fino a quando non si scioglierà il nodo assai intricato dell’elezione del nuovo inquilino del Quirinale. E dal momento che il nostro illustre premier, Mario Draghi, ha manifestato in parecchie occasioni l’intenzione di voler concludere la sua prestigiosa carriera sull’ambito Colle, le stesse misure da incubo restano cristallizzate, in quanto esse rappresentano una preziosa moneta di scambio per l’ex presidente della Bce.

In estrema sintesi, nel caso le mire di Draghi non dovessero realizzarsi, egli potrebbe decidere in piena autonomia, non dipendendo direttamente da nessun partito politico, di capovolgere in tutto o in parte la linea del terrore fin qui sostenuta a spada tratta dalla maggior parte delle compagini che compongono la sua maggioranza, mettendo queste ultime in una posizione assai difficile. Posizione che lascerebbe alle stesse due sole opzioni: o accettarle supinamente, sconfessando in maniera clamorosa quanto raccontato negli ultimi due anni, oppure rifiutare di appoggiarle, ponendo in minoranza lo stesso Draghi e creando in tal modo i presupposti per una politicamente – per loro – devastante crisi di governo.

Sotto questo profilo, per usare un francesismo, possiamo dire che il presidente del Consiglio tiene i politici che lo appoggiano, soprattutto coloro i quali continuano a speculare sulla pandemia e che non intendono andare a casa prima del tempo, letteralmente per i cosiddetti. Quando infatti egli parla dell’esigenza di un esecutivo che, a prescindere da chi lo guiderà in futuro, dovrà prioritariamente proseguire in continuità con quanto finora realizzato, in realtà sta semplicemente mandando alla sua maggioranza un chiaro avvertimento che suona più o meno così: o mi mandate al Quirinale o faccio cadere il fragile castello di carte su cui si regge l’attuale legislatura.

Tutto questo, ahinoi, si gioca sulla pelle di un Paese sempre più stremato non da un virus che è sempre stato un grave problema per una ristretta fascia della popolazione, bensì da un asfissiante controllo burocratico della nostra esistenza che con la tutela della salute non a nulla a che vedere.

Nuovo Dpcm, nuove assurdità
di Aldo Maria Valli
Duc in altum, 21 gennaio 2022


Leggo le notizie secondo cui “anche nelle attività essenziali dove si potrà accedere senza il green pass verranno effettuati dei controlli a campione”.
A parte l’italiano zoppicante, la notizia mi insospettisce. Per cui proseguo nella lettura. “È quanto prevede – apprendo – la bozza del Dpcm che il presidente del Consiglio Mario Draghi dovrebbe firmare nelle prossime ore”. E ancora: “L’articolo è stato inserito, viene spiegato da fonti ministeriali, per garantire che chi accede in [sic] quelle attività e servizi esentati dal pass lo faccia solo per soddisfare le esigenze primarie. Ad esempio, chi va in questura può farlo senza il pass per presentare una denuncia ma non per rinnovare il passaporto e chi entra in un ipermercato può fare la spesa ma non acquistare beni non primari”. Il Dpcm introduce quindi “la possibilità che anche in questi contesti vengano effettuati dai titolari dei negozi controlli a campione, per evitare che la norma possa essere aggirata dai no vax”.

Ora, se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere. Immaginate il pericoloso no vax che si aggira furtivo per il supermercato cercando di arraffare, assieme ad alcuni ben essenziali, anche qualcosa di non essenziale. Perché lui, il no vax, è un malandrino, e dunque certamente, mentre si aggira, cerca di aggirare la norma!

Ma sarebbe anche interessante capire come si pensa di far rispettare il provvedimento. Mettiamo infatti che uno vada al supermercato per comprare pane, pasta e una bistecca (i quali si suppone siano considerati beni primari) ma, già che c’è, compri anche una posata o una lampadina o, che so, un quaderno per il bambino. Chi stabilirà se quel cittadino è andato nel supermercato legittimamente oppure no? Chi controllerà che cosa c’è nel suo carello, articolo per articolo? E chi, eventualmente, gli contesterà l’acquisto di beni non primari? E chi, soprattutto, stabilirà l’elenco puntuale e aggiornato, mercato per mercato, di ciò che si può acquistare senza green pass e di ciò che si può acquistare solo con green pass?

Mi scrive un amico: “E se il pane e la pasta sono beni essenziali per nutrirsi, come può non essere essenziale la forchetta o il coltello per portare il cibo alla bocca? O i non vaccinati dovranno mangiare con le mani? E la lampadina? I non vaccinati devono restare al buio? E se un bambino può andare a scuola anche non vaccinato in quanto l’istruzione è bene primario, perché il genitore non vaccinato non può comprargli il quaderno al supermercato?”.

Temo che non ci siano risposte. O meglio: forse la risposta è una sola. Tutto ciò si chiama arbitrarietà. Che è il tratto distintivo delle dittature. Perché il tiranno, mediante l’arbitrarietà delle norme, sa di tenere il suddito in pugno, sempre sulla corda. Il poveretto, confuso e disorientato, farà il possibile per essere in regola, ma in regola non potrà essere mai, perché le norme, cavillose e subdole, sono state pensate per coglierlo sempre in fallo, così che egli capisca chi comanda. E si senta pure in colpa.

Azitromicina
di Silvana De Mari
Silvana De Mari Comunity, 19 gennaio 2022

Dopo l’annosa e ridicola guerra all’idrossiclorochina con cui la cosiddetta scienza mainstream si è coperta ridicolo, ora comincia la guerra all’ azitromicina. Da ieri il medicinale manca nelle farmacie, dove scarseggia anche l’idrossiclorochina, e a reti unificate ci stanno informando che questo succede per l’infame cattiveria dei medici che usano un antibiotico (che serve contro i batteri) per curare una malattia virale, e per l’isterismo della popolazione che sta facendo scorta di medicinali. Faccio parte dei cattivi. Quelli buoni, quelli che vi spiegano che l’azitromicina non serve nella covid perché è una malattia virale e gli antibiotici servono contro le malattie batteriche, sono gli stessi che non solo vi hanno raccontato prima, ma vi raccontano anche ora che la pessima tachipirina, nome d’arte del paracetamolo, è il farmaco di prima scelta per la malattia in questione. Il paracetamolo è un antipiretico praticamente privo di una solida capacità antinfiammatoria e con la pessima abitudine di abbattere il prezioso glutatione, che combatte l’infiammazione. La Sars 2 covid 19 uccide mediante infiammazione. Il paracetamolo non la contrasta e la peggiora. Il primo a ipotizzare la terapia a base di Vitamine D, K C, zinco, antiinfiammatorio non steroideo ( aspirina o ibuprofene), idrossiclorochina, azitromicina, cortisone e eparina, è stato il virologo Didier Raoult, dell’Istituto Ospedaliero Universitario Méditerranée Infection di Marsiglia, che ha spiegato come il trattamento precoce dei pazienti affetti da CoViD-19 con almeno 3 giorni di idrossiclorochina e l’azitromicina, o altro antibiotico della famiglia dei macrolidi, determinano un miglioramento molto più netto di tutti gli altri trattamenti. Queste affermazioni sono state confermate dal professor Cavanna nel marzo 2020 e ulteriormente confermate dalle migliaia di medici che hanno applicato questo protocollo. All’isola Mauritius al primo sospetto di Covid somministrano aspirina, idrossiclorochina e azitromicina, 14 euro in totale, e hanno avuto una mortalità bassissima. Potremmo inviare iter ai virologi canterini a imparare il mestiere. L’isola Mauritius e piena di villaggi vacanze. Potrebbero anche fermarsi come animatori. Per quale motivo diamo un antibiotico in una malattia virale? Per quattro motivi, ognuno dei quali da solo giustificherebbe l’uso di questo farmaco.

Noi non possiamo essere certi, nemmeno a fronte di un tampone positivo, test molto aleatorio, che il nostro paziente abbia un virus e non un batterio, o non li abbia entrambi. Se una persona, soprattutto una persona non giovane, si presenta con febbre e sintomi respiratori nel 70% dei casi si tratta di una patologia batterica. Questo paziente può anche avere un tampone positivo, ma quel numero, 70%, è troppo alto perché un medico abbia il comportamento assolutamente irresponsabile di non prescrivere un antibiotico. Sono un medico. Mi assumo la responsabilità fino all’ultima sillaba di quello che affermo. Non prescrivere immediatamente un antibiotico in una persona anziana che presenta febbre e sintomi respiratori importanti è irresponsabile, ed è una delle cause del disastro sanitario covid. Molte polmoniti interstiziali durante la cosiddetta pandemia sono risultate causate da micoplasmi o altri patogeni. Non dare antibiotico in una polmonite interstiziale, perché si è convinti che si tratti di una patologia virale e puramente virale, è un errore di una gravità imperdonabile, un errore che molti pazienti possono pagare molto caro.

Le infezioni virali nell’80% dei casi si complicano con infezioni batteriche, queste sensibili agli antibiotici. La Sars 2 covid 19 si complica con facilità con una infezione di micoplasmi, microrganismi per i quali l’azitromicina è un farmaco ottimale.

La Sars 2 covid 19 è una malattia che causa danno attraverso una tempesta infiammatoria, una cascata di citochine. Per combatterla occorrono gli antiinfiammatori e l’antinfiammatorio più efficace è il cortisone. Il cortisone però può deprimere il sistema immunitario, favorendo la sovra infezione batterica, dove il paziente non sia protetto da antibiotico.

I macrolidi hanno una certa azione antivirale, e già era stata sfruttata nella cura dei virus Ebola e Zika. L’azitromicina migliora la produzione dell’interferone I, che ha azione antivirale. In una prima fase della malattia i macrolidi intralciano l’ingresso del virus interferendo con il ganglioside GM. Il virus entra nelle cellule o attraverso i ricettori per l’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE2), oppure attraverso il ganglioside GM1.

Per quanto riguarda l’affermazione piena di disprezzo contro i cittadini che si sono premuniti procurandosi i farmaci corretti nel caso di eventuale patologia, dichiaro che questi cittadini hanno fatto l’operazione corretta. In una situazione folle dove moltissimi medici negano le cure ai pazienti, dando tachipirina e vigile attesa, procurarsi i farmaci per la terapia domiciliare è l’operazione corretta. Se si hanno in casa, anche un medico che non può più prescrivere ricette in quanto sospeso dall’ordine perché ha rifiutato di farsi inoculare farmaci sperimentali con i contratti secretati e lo scudo penale per chi lo fabbrica e chi li inietta, può seguire il paziente. In una situazione folle di isterismo di massa provocata da una comunicazione folle fatta non solo da giornalisti di regime ma anche di quelli che ormai sono medici di regime, avere questi farmaci in casa ha rasserenati e questo da solo sarebbe un ottimo motivo. Ma il motivo principale è che la grande maggioranza dei medici continuano prescrivere la tachipirina e l’ancora più indecente vigile attesa. È appena stato vinto un ricorso al TAR, per questo. Indipendentemente dal ricorso, prescrivere paracetamolo che abbatte il glutatione in una malattia virale è sbagliato. Un medico non è giustificato a fare una scelta sbagliata per seguire un protocollo sbagliato. Il fatto che gli ospedali siano state fatte fleboclisi somministrando paracetamolo per endovena è ancora più grave. Tutti vi complimenti ai padri e madri di famiglia che, intelligentemente, si sono procurati farmaci giusti.

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Se cercate informazioni su come curarvi o sui cosiddetti sieri iscrivetevi alla Brigata per la difesa dell’ovvio [QUI].

Se volete un aiuto medico, pagatelo, non esistono pasti gratis, ed è la maledetta mentalità del gratis che ci ha trasformato in un popolo di servi. Gli uomini liberi non hanno servi e pagano i servizi.

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Casuale: Per la libertà e la decenza.

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«Pfizer sceglie Genova come UNICA area test per uno studio sugli effetti collaterali dei vaccini. E il San Martino è IL SOLO ospedale italiano sede del test. Ma aspetta… Dov’è primario il Dott. Prof. Bassetti? Già, al San Martino. Ma non pensate male, è una pura coincidenza!» (Guido Mattioni @GuidoMattioni -Twitter, 21 gennaio 2021).

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