Ciò di cui avremmo bisogno nel nuovo anno. Cinque auspici per superare la crisi

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Premessa: l’articolo non rispetta i canoni del politicamente corretto e può contenere elementi ironici o sarcastici. Cinque desideri. Si avvereranno? Oppure sono già realtà? Ci salveranno? Ci avrebbero potuto salvare? Potremmo sempre e comunque dare la colpa ai “no-vax”.

L’inizio del nuovo anno è sempre una buona occasione per fare un bilancio dell’anno passato e per esprimere dei buoni propositi per il nuovo.

Tralasciando il bilancio del 2021, il secondo dell’era pandemica, che vede un Paese alle prese con una grande crisi sociale e col fallimento delle misure che avrebbero dovuto debellare il virus cinese, sarebbe utile e doveroso guardare avanti per capire cosa potrebbe servire al Paese per cercare di raddrizzare la sua corsa.

1. Primo auspicio. Benché l’attuale governo non sia riuscito a dimostrarsi all’altezza della situazione emergenziale, proponendo soluzioni fallimentari, offrendo promesse rivelatesi fallaci e creando una spaccatura sociale senza precedenti, l’esecutivo sembra godere di ottima salute. È per questo che la prima cosa che sarebbe necessaria è un nuovo partito politico che parta dal basso, che goda di un ampio consenso popolare e che porti in Parlamento cittadini comuni animati da buoni propositi e non dall’amor proprio. Questi, nel nome dell’onestà e della trasparenza, portando nel palazzi del potere le istanze dei semplici cittadini, forzeranno dal di dentro le istituzioni ad un radicale cambiamento. Urge la nascita di un movimento che “apra il parlamento come una scatoletta di tonno” e che lavori con un limite di mandato (che non si attacchi alle poltrone), che non accetti sovvenzioni statali, che nella massima trasparenza rimborsi ai cittadini i propri guadagni. Un movimento anti-politico per scardinare la vecchia politica guidata dall’alta finanza che oggi ci governa, un movimento la cui presenza in Parlamento scongiuri qualsiasi tipo di deriva autoritaria del governo. Magari a fondare e guidare questa nuova realtà potrebbe essere una figura carismatica, conosciuta da tutti gli italiani, un attore oppure – perché no? – un comico.

2. Secondo auspicio. Di cos’altro avremmo bisogno in questo nuovo anno? Di un Presidente! Sì, di un Presidente della Repubblica che abbia a cuore l’unità del Paese e il rispetto della Costituzione (“la più bella del mondo” diceva il comico). Un Presidente che sia garante della Costituzione e dell’unità nazionale e che eviti di dividere gli Italiani sulla lavagna dei buoni e cattivi cittadini. Magari un navigato uomo di politica, un uomo di sinistra, vicino al popolo, che diffidi delle imposizioni dei mercati finanziari e traghetti il Paese verso il porto sicuro della pacificazione nazionale, della stabilità politica e della ripresa economica. Un Presidente che, alla fine del suo mandato, possa affermare fon orgoglio “lascio un Paese unito”.

3. Terzo auspicio. Senza dubbio il Presidente dovrà contare su un uomo forte alla Presidenza del Consiglio, un uomo che incarni le esigenze del popolo, magari un avvocato che si presti al ruolo di “avvocato degli Italiani”. Oppure un uomo di fama internazionale, la cui autorità sia riconosciuta in Europa. Un uomo che – estraneo ai classici schieramenti – sia capace di decidere da solo contro gli interessi dei partiti politici e che riesca a tenere unito il parlamento in questo momento di crisi. Tutto nel miglior interesse dei lavoratori, dei bambini e di tutti gli Italiani.

4. Quarto auspicio. Ma se la politica sembra essere sempre più lontana dalla gente (il crollo dei consensi nei confronti dei partiti di sinistra, tenuti sempre e comunque al governo da “giochi di Palazzo”, né è la prova lampante), non possiamo che auspicare un ritorno al protagonismo delle masse, sempre più dimenticate, alle quali il voto è concesso sempre più raramente. Magari questo nuovo anno ci porterà un nuovo movimento che riempia le piazze di uomini e donne, di giovani e anziani, stufi della vecchia politica, dei populismi e del governo della tecno finanza, dei lockdown, dei coprifuoco, delle chiusure, dei divieti, delle dosi triple, delle mascherine doppie e dei green pass premium. Un movimento che non segua la corrente del politicamente corretto. Tale sollevamento popolare potrebbe venir lanciato da un giovane, da un universitario, un volto nuovo, pulito e sorridente. Il movimento potrebbe assumere un nome altisonante, che non si confonda con le denominazioni della politica, ad esempio un nome proveniente dal mondo animale: le formiche, le rondini, i tonni, le pecore… oppure – perché no – le sardine.

5. Quinto auspicio. Se la politica non va incontro alle donne e agli uomini, ci sarebbe urgente bisogno di qualcuno che – dal di fuori del mondo politico – inviti i leader mondiali ad avere a rispettare le libertà fondamentali. Sto pensando a un Santo Padre che faccia della Chiesa una vedetta che difenda gli uomini le donne e le famiglie contro le misure restrittive, gli obblighi, i divieti, le imposizioni di trattamenti sanitari, di certificati vaccinali e di passaporti verdi. Che assuma in Vaticano i lavoratori sospesi in Italia perché privi del certificato di buona condotta civica in base all’iniqua (ed inutile) misura del Green Pass. Potremmo definirlo “il Papa della misericordia”. Magari un uomo che venga da molto lontano, dalla fine del mondo, estraneo al modo di pensare Occidentale e alla Chiesa burocratica e politica di cui in Italia siamo abituati. Un Papa sudamericano! Magari argentino! Un Papa francescano! Un Papa che come san Francesco non tenga conto della propria immagine ma si prenda le critiche più feroci per aver accolto nella Chiesa coloro che il mondo considera pericolosi untori perché non benedetti dal sacro siero. Così come Francesco accolse i lebbrosi. Offrendo al mondo una testimonianza verace e credibile di amore al nemico e di fratellanza universale.

Forse abbiamo alzato troppo l’asticella? In realtà l’unica cosa di cui avremmo realmente bisogno sarebbe la scoperta di un vaccino contro il Covid-19. Cosa però che, al momento, sembra troppo lontana…

Ma sicuramente se tutti gli auspici sopraelencati si dovessero realizzare, il nuovo anno sarà realmente un buon anno per il Paese. Sognare non costa nulla. Un “Movimento 5 Stelle”, un Presidente Mattarella, un Mario Draghi, un Papa Francesco e una sollevazione popolare di “Sardine”, potrebbero essere gli ingredienti giusti per superare egregiamente questo tempo di grande crisi nel migliore interesse degli italiani.

Se poi qualcosa dovesse andare storto… Beh, possiamo sempre dare la colpa ai “no-vax”.

Buon anno!

Questo articolo è stato pubblicato dall’autore sul suo blog Testa del Serpente il 7 gennaio 2022 [QUI].

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