Diocesi di Piazza Armerina rimane responsabile civile, non ammessa parte civile al processo a carico di Don Rugolo, accusato di abuso sessuale su minori

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Il Tribunale di Enna, nel processo a carico di Don Giuseppe Rugolo, agli arresti domiciliare a Ferrara dal 27 aprire 2021 per violenza sessuale aggravata a danno di minori, nell’udienza del 23 dicembre 2021 non ha ammesso la costituzione di parte civile della Diocesi di Piazza Armerina, che rimane comunque responsabile civile, in quanto chiamata a risarcire il danno.

A sollevare l’eccezione al Tribunale, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, che ha rigettato tutte le richieste avanzate dal difensore della Diocesi di Piazza Armerina, la Procura, rappresentata in aula dai Pm Stefania Leonte ed Orazio Longo.

Si è costituita come responsabile civile, invece, la Parrocchia di San Giovanni Battista, dove sarebbero avvenute le violenze sessuali. Il Tribunale si è riservato di valutare l’ammissibilità delle prove avente ad oggetto l’orientamento sessuale delle vittime.

Momenti di tensione quando il legale di Rugolo ha affermato che il padre della vittima, che è un poliziotto oggi in pensione, avrebbe commesso un abuso di ufficio nel registrare alcune conversazioni avvenute con il vescovo. La Procura di Enna, infatti, ha subito parlato di calunnia a danni del padre della vittima.

La prossima udienza si terrà il 27 gennaio 2022, quando verrà conferito incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni.

Anche in questa udienza, la terza dall’inizio del processo (la prima udienza si è svolta il 7 ottobre e la seconda il 21 ottobre 2021), l’imputato era assente.

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