La famiglia, speranza e futuro per la società italiana. Presentato il documento delle Settimane Sociali

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“La famiglia è un bene pubblico, non un affare privato o di semplice gestione di rapporti e sentimenti. E’ un punto di forza della società, un tema non solo di confessione cristiana o etica, ma di sostanza pratica e comune”. Queste le parole pronunciate da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, in occasione della presentazione del Documento Preparatorio per la 47 Settimana Sociale, che si svolgerà a Torino dal 12 al 15 settembre. Il tema di questa settimana sociale è “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”.

 

E’ la quarta volta che le tematiche della famiglia sono al centro dell’appuntamento della Settimana Sociale. La Settimana Sociale è uno strumento di ascolto e di ricerca fondato da Giuseppe Toniolo nel 1907 e affronta tematiche quali il lavoro, la scuola, la condizione della donna, l’educazione. Si tratta di un’occasione di confronto e di approfondimento su quel che avviene da sempre nella nostra società.

Il Documento preparatorio si articola in tre parti, perché tre sono le ragioni che lo ispirano e provano ad anticipare interrogative e sfide poste dalla società in cui viviamo. La prima ragione mette al centro il tema dell’identità della persona colta nella sua differenza: l’uomo e la donna. “ Siamo ancora in grado di riconoscere qualcosa di speciale nell’amore tra un uomo e una donna?”, ha chiesto Luca Diotallevi, vicepresidente del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali, in conferenza stampa.

La società e la famiglia sono considerate un laccio. L’obiettivo della prima parte del documento è proprio riscoprire il valore della relazione  tra ciò che sono e ciò che è diverso da me. Nella seconda parte si sviluppa il tema della proiezione sociale della famiglia, definito bene per tutti,  non un bene privato o personale, ma un “noi” organizzato che deve essere messo a disposizione per il singolo, per la Chiesa e per la società.

La famiglia deve essere un punto di forza e di ancoraggio, dice il documento. “ Se ne è avuta conferma nella crisi economica dentro cui siamo accovacciati che ha confermato come la residuale capacità di welfare è legata allo scambio interno al tessuto delle relazioni primarie”, ha commentato mons. Miglio nella conferenza stampa. Si deve, dunque, “riconoscere” il valore sociale della famiglia, come dice e suggerisce la nostra Costituzione.

La famiglia è un soggetto diretto e consumatore della società. La terza parte del documento parla delle operazioni concrete e le richieste per la famiglia nell’agenda politica e sociale. Si va dalla libertà di educazione al lavoro, dalla pressione fiscale al welfare, alla questione del domicilio, dell’abitazione, delle leggi che regolano la famiglia. Il vescovo Miglio spiega: “Al tempo d’oggi si fa fatica a pensare ad una famiglia economicamente stabile, si fa fatica proprio a pensare di riuscire a crearne una, i giovani di oggi sono pieni di dubbi e incertezze al riguardo,l’impossibilità di progettare per tempo la loro vita e quindi di iniziare una loro propria esperienza familiare”.

Come eliminare questa paura? Il documento propone collaborazione con ogni tipo di istituzione che possa aiutare a far crescere ogni desiderio e aspirazione al fine di creare un proprio nucleo famigliare. Sottolinea Miglio: “Innanzitutto, prima ancora che chiedere risorse economiche, in questo momento molto scarse, noi chiediamo che vengano alleggeriti i pesi sulla famiglia. Ad esempio, alleggerire il peso fiscale, riconsiderare i parametri fiscali, alle famiglie più numerose. Queste sono proposte che già da tanti anni vengono presentate, ad esempio, dal Forum delle Famiglie”.

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