Riflessioni sul videomessaggio di Papa Francesco alla comunità educativa dei FLACSI

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In un videomessaggio del 10 giugno 2021, Papa Francesco si è congratulato con la Federazione Latinoamericana delle Scuole della Compagnia di Gesù (FLACSI), per il 20° anniversario di fondazione.

Papa Francesco chiede che insegnino ai loro studenti “a discernere” mantenendo un atteggiamento critico sui modelli di sviluppo, produzione e consumo, “che spingono vertiginosamente verso una vergognosa iniquità”. Inoltre il Papa li incoraggia a “formare cuori convinti della missione per la quale sono stati creati”, con la certezza che “la vita si raggiunge e matura come si dona per dare vita agli altri”.

Il Santo Padre propone una riflessione sui rapporti umani e sulla missione della scuola: «Desidero che le scuole siano “scuole accoglienti”, ossia luoghi in cui si possano ricomporre ferite proprie e altrui; scuole dalle porte aperte reali e non solo a parole, dove i poveri possano entrare e dove si possa andare incontro ai poveri».

Le mie riflessioni si incentrano sul fatto che la scuola non è solo una dimensione di inclusione e non può agire da sola, resta importante la sinergia con la Famiglia. Esorto inoltre il Santo Padre a rendere più tangibile i suoi pensieri, esplicitando in maniera più esaustiva le varie argomentazioni che ci offre di volta in volta.

Concludo, ricordando il significato di preghiera secondo Sant’Ignazio, quale “conversazione”: parlo col Signore “come un amico parla con l’amico”; e non ho paura di “versare” in Lui tutta la mia “morte” del cuore, affinché Lui versi in me la sua vita.

Restiamo in vigile attesa affinché ciò realmente avvenga.

Dott.ssa Valentina Villano

“Concordo pienamente, che tristezza e che freddezza ascoltare chi legge e non fa trasparire calore e sentimento dalle proprie parole… Perfino chi legge in chiesa non trasmette il messaggio di quanto declama, basti pensare ad un papà o una mamma, che anziché parlare con il cuore e la voce emozionata, si rivolga al figlio leggendo magari con enfasi, messaggi di amore… Non è concepibile. Così chi ci parla di vita, di amore, di sofferenza, l’anima deve sentire la voce e il tono del cuore, è il suo linguaggio. Amo rivedere il Gesù di Zeffirelli, Powell è stato doppiato in maniera meravigliosa, ma anche lui ha delle espressioni quando parla, che già con lo sguardo e il tono di voce trasmette il messaggio. Leggere S. Paolo cattedraticamente, o immaginare che si rivolga a noi esortandoci, incrinando la voce emozionata quando ci rivela i misteri, è tutta un’altra cosa… Grazie Valentina” (Francesco de Zen, 15 giugno 2021).

Videomessaggio del Santo Padre
in occasione del XX di fondazione della
“Federación latinoamericana de Colegios de la Compañía de Jesús” (FLACSI)
10 giugno 2021


Cari fratelli e sorelle della comunità educativa della FLACSI
Una riflessione per festeggiare i venti anni della Federazione. Dico per festeggiare perché ogni passo avanti è sempre motivo di festa.
Gesù è il modello che ci insegna a relazionarci con gli altri e con la Creazione. Ci insegna ad andare fuori, a incontrarsi con in piccoli, con i poveri, gli scartati. Lui cercava sempre quella gente. Che le nostre scuole formino cuori convinti della missione per la quale sono state create, con la certezza che «la vita cresce e matura nella misura in cui la doniamo per la vita degli altri» (Esortazione apostolica Evangelii gaudium, n. 10). La vita che si conserva finisce con l’essere un oggetto da museo con odore di naftalina, e questo non è d’aiuto.
Desidero che le scuole siano “scuole accoglienti”, ossia luoghi in cui si possano ricomporre ferite proprie e altrui; scuole dalle porte aperte reali e non solo a parole, dove i poveri possano entrare e dove si possa andare incontro ai poveri. Essi incarnano la saggezza evangelica, che è l’ottica privilegiata dalla quale tanto possiamo imparare. Scuole che non si ripieghino in un elitismo egoista, ma che imparino a convivere con tutti, dove si viva la fratellanza, sapendo che tutto è connesso (cfr. Laudato sì, n. 138), ricordando che la fratellanza non esprime — in primo luogo — un dovere morale, ma piuttosto l’identità obiettiva del genere umano e di tutta la creazione (Istrumentum laboris, Patto educativo globale). Questa fraternità… Siamo creati in famiglia, come fratelli.
Desidero che le vostre scuole insegnino a discernere, a leggere i segni dei tempi, a leggere la propria vita come un dono di cui essere grati e da condividere. Che abbiano un atteggiamento critico sul modello di sviluppo, produzione e consumo (cfr. Laudato sì, n. 138) che spingono vertiginosamente verso l’iniquità vergognosa che fa soffrire la grande maggioranza della popolazione mondiale.  Come potete vedere, il mio desiderio è che le vostre scuole abbiano coscienza e creino coscienza.
Che siano scuole di discepoli e missionari (ndr Documento di Aparecida). Desidero incoraggiarvi a continuare a lavorare insieme, venti anni ancora, venti anni ancora e venti anni ancora, sommati al Patto educativo globale, e vi ringrazio per il servizio di promuovere e la fede e la giustizia.
Andate avanti con questa missione che vi è stata affidata. Che Dio vi benedica, che la Vergine vi custodisca e pregate per me. Grazie.

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