Numeri ufficiali Covid-19 del 31 maggio 2021. La Santa Sede oggi è stata ammessa nell’OMS con lo status di Osservatore non-Membro

Condividi su...

L’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato oggi per consenso una risoluzione, presentata dall’Italia, per il formale riconoscimento alla Santa Sede dello status di osservatore presso l’OMS (non-Member State Observer). Lo riferisce una nota della Farnesina [QUI]. La risoluzione – co-sponsorizzata da 70 Paesi di tutte le aree geografiche – prevede l’allineamento dello status della Santa Sede all’OMS a quello che le è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite nel 2004. Si tratta di un riconoscimento dell’importante ruolo svolto dalla Santa Sede in campo umanitario e sanitario, in particolare nei Paesi in via di sviluppo e da ultimo nel contrasto alla pandemia.

Il Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, in un colloquio telefonico odierno con il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato di Sua Santità, l’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, ha espresso viva soddisfazione per il risultato conseguito a Ginevra dall’Italia e dalla Santa Sede, che rappresenta un indubbio successo per il multilateralismo e contribuirà a rafforzare la cooperazione in campo sanitario. “Sono convinto – ha detto Di Maio – che la Santa Sede, che presta assistenza da anni attraverso le organizzazioni della Chiesa Cattolica a milioni di persone bisognose in tutto il mondo, apporterà un prezioso valore aggiunto all’Organizzazione Mondiale della Sanità e rafforzerà ancora di più lo spirito di solidarietà a livello globale. Sarà di grande ispirazione per tutti gli Stati membri”.

Come abbiamo riferito il 28 maggio 2021, che la Santa Sede aveva chiesto di entrare nell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le lobby arcobaleno erano infuriate e CitizenGo aveva lanciato una petizione a sostegno della richiesta di ammissione della Rappresentanza Permanente della Santa Sede presso le Nazioni [QUI]. Come abbiamo scritto, era comprensibile la preoccupazione, perché la richiesta della Santa Sede rappresenta una minaccia per l’agenda internazionale pro-aborto e pro-ideologia gender. La Santa Sede rappresenta una voce autorevole alle Nazioni Unite, specialmente per milioni di cristiani in tutto il mondo, e durante i negoziati alla Commissione sullo Status della Donna, alla Commissione sulla Popolazione e lo Sviluppo, all’ICPD e ad altri eventi delle Nazioni Unite, ha avuto un ruolo determinante pro-vita e pro-famiglia. Quindi, è importante che la Santa Sede entri nel Consiglio dell’OMS, al cui interno non esiste nessuna rappresentanza cristiana. La Santa Sede gestisce una rete globale di ospedali e contribuisce notevolmente al sistema sanitario mondiale. Quindi, è fondamentale che la Santa Sede partecipi attivamente alla gestione e al processo decisionale.

++++ AGGIORNAMENTO, 1° GIUGNO 2021 ++++

Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 350, 1° giugno 2021
Comunicato della Santa Sede


Lunedì 31 maggio 2021, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato, per consenso, la Risoluzione intitolata Participation of the Holy See in the World Health Organization presentata dall’Italia, che formalizza la partecipazione della Santa Sede ai lavori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in qualità di Stato non-Membro Osservatore. Questa decisione riflette il rapporto che la Santa Sede intrattiene in modo continuo con questa Organizzazione sin dal 1953, e testimonia l’impegno della famiglia delle nazioni nell’affrontare, attraverso il dialogo e la solidarietà internazionale, le sfide globali di salute che affliggono l’umanità.

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi lunedì 31 maggio 2021

Ricoverati con sintomi: 6.482 (-109) (-1,65%) [Occupazione al 11%] [*]
In terapia intensiva: 1.033 (-28) (-2,64%) [con 38 nuovi ingressi del giorno] [**] [Occupazione al 12%]
Deceduti: 126.128 (+82) (+0,07%)
Vaccinati [***] e percentuale sulla platea da vaccinare (aggiornato al 31 maggio 2021 ore 21:08): 12.013.381 (23,50% di una platea di 51.126.679 persone da vaccinare)
Secondo il report online del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 aggiornato alle 17:06 di oggi, sono 34.631.219 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia, il 94,4% del totale di quelle consegnate, che sono finora 36.692.939. Nel dettaglio, 24.310.552 Comirnaty (Pfizer/BioNTech), 3.375.557 Covid-19 Vaccine Moderna (Moderna), 7.420.580 Vaxzevria (AstraZeneca) e 1.226.250 Covid-19 Vaccine Janssen (Johnson&Johnson).

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose; oppure monodose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.
[***] La soglia del 30% di occupazione per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche è individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020, oltre la quale sono a rischio le prestazioni sanitarie per le altre patologie. Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 271 (-).

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

Abbiamo più volte ricordato, negli ultimi mesi, l’importanza di una campagna vaccinale in grado di offrire protezione al maggior numero possibile di persone (obiettivo l’immunità di gregge) ma soprattutto di farlo con una protezione completa (doppia dose di vaccino). Quando la quota di vaccinati è lontana dalla soglia dell’immunità di gregge, e quando buona parte dei vaccinati ha solo una protezione parziale (dose singola), il virus mantiene spazi di circolazione importanti: e, in assenza di misure di protezione individuale e di contenimento a livello generale, le sfrutta in modo puntuale. Non per una particolare abilità o intelligenza, cosa di cui è totalmente privo, ma per la semplice e inevitabile manifestazione delle leggi che ne regolano la diffusione (ben note, anche se talvolta fa comodo dimenticarle). Ne stiamo vedendo un esempio pratico nel Regno Unito: citato in modo quasi ossessivo quando si tratta di elogiarne successi e riaperture ma che forse regala le lezioni più utili, per quanto scomode, quando si manifestano problemi. Nonostante la rapidissima campagna vaccinale (peraltro in gran parte condotta in parallelo con un lockdown e non con riaperture come accade in Italia) i nuovi casi stanno risalendo: segnando, nella settimana 23-29 maggio, +18,9% sulla precedente (21.469 positivi contro 17.410). Preoccupa soprattutto il trend degli ultimi giorni, con le infezioni quotidiane che oscillano in area 3-4.000, livello che non si registrava da fine marzo. Questo in un Paese dove il 74,2% della popolazione è già stato vaccinato con una singola dose, valore che scende al 47,3% considerando la doppia dose. Ricordiamo, per un confronto immediato, che in Italia la protezione con singola dose copre il 37,6% della popolazione e che solo il 19,8% ha ottenuto anche la seconda. La preoccupazione nel Regno Unito è legata alla crescente diffusione della variante indiana: una singola dose di vaccino, che dopo 15 giorni fornisce una protezione intorno al 50% contro la variante inglese (o del Kent), sembra non superare il 33% contro quella indiana. Per capire quanto sia importante la doppia dose, con il completamento del ciclo vaccinale, basta considerare che l’efficacia del vaccino Pfizer-BioNTech sale in questo caso all’88% contro le infezioni sintomatiche da variante indiana, e al 93% contro quelle da variante del Kent. Come detto più volte in questi lunghi mesi, il Sars-CoV-2 circola dove trova spazio per farlo: come è logico che sia nella popolazione non vaccinata (in Italia oltre il 60%) ma anche in quella protetta solo parzialmente con dose singola. Con il rischio ulteriore, in questo secondo caso, di selezionare i virus “sopravvissuti” al contatto con gli anticorpi che non sono riusciti a eliminarli: e quindi potenzialmente in grado di far emergere varianti in grado di resistere alla risposta immunitaria (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).

Perù rivede bilancio dei morti, da 69mila a 180mila

Il Perù ha più che raddoppiato il bilancio ufficiale delle vittime del coronavirus, portandolo da 69.000 a oltre 180.000. Lo ha annunciato oggi il governo. Il bilancio è stato aggiornato dai 69.342 a 180.764 morti, ha detto ai giornalisti a Lima il Primo Ministro Violeta Bermudez sottolineando che i dati sono stati rivisti da un consiglio tecnico costituito in aprile e composto da esperti indipendenti e organizzazioni internazionali (Fonte SkyTG24).

Marocco riapre tutte le moschee al culto

Il Ministro degli Affari islamici del Marocco Ahmed Taoufiq ha annunciato alla Camera la riapertura graduale delle moschee chiuse come misura preventiva contro il Coronavirus. Le moschee sono chiuse dal 16 marzo del 2020; l’anno scorso ne erano state riaperte al culto 5mila, ora, su ordine di Re Mohammed VI, capo spirituale del Paese, si procederà gradualmente e in collaborazione con le autorità sanitarie a riaprirle tutte. Il Marocco ospita oltre 50mila luoghi di culto islamici sparsi su tutto il suo territorio (Fonte SkyTG24).

Vaccini, Sindaco di Casale Monferrato chiama infermieri in pensione

Il Sindaco di Casale Monferrato (Alessandria) lancia un appello: “Cerchiamo urgentemente infermieri in pensione”. Servono per coprire i turni di vaccinazione della domenica. “È necessario – sottolinea il primo cittadino, Federico Riboldi – dare un’accelerata decisiva alla campagna vaccinale e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Dopo la riuscita campagna di reclutamento di medici volontari di marzo, ora chiediamo l’aiuto degli infermieri in pensione: c’è bisogno di un maggior numero di personale infermieristico” (Fonte SkyTG24).

OMS rinomina le varianti con l’alfabeto greco

Le varianti del Covid-19 devono essere rinominate con le lettere dell’alfabeto greco per evitare di stigmatizzare le nazioni in cui sono state rilevate per la prima volta. Lo ha annunciato l’Organizzazione Mondiale della Sanità precisando che il nuovo sistema si applica alle varianti di maggiore interesse – le quattro più preoccupanti che sono in circolazione – e le varianti di interesse di secondo livello in corso di monitoraggio. “Non sostituiranno i nomi scientifici esistenti, ma hanno lo scopo di aiutare nella discussione pubblica”, ha affermato Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Oms per il Covid-19. Con il nuovo sistema la variante finora cosiddetta britannica B.1.1.7 diventa Alpha; il B.1.351 scoperto per la prima volta in Sud Africa diventa Beta, mentre il P.1 brasiliano diventa Gamma. La cosiddetta variante indiana B.1.617è suddivisa in sotto-lignaggi, di cui la variante di interesse B.1.617.2 diventa Delta (Fonte SkyTG24).
Sì, D E V O N O, nel nome del politicamente corretto.

Crisanti: “Virus non è ingegnerizzato in laboratorio”

“Non credo che ci siano elementi per dire che questo virus sia stato ingegnerizzato” in laboratorio, e “non mi preoccupo del fatto che il virus possa essere uscito da un centro di ricerca”. Lo ha affermato Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all’Università di Padova, intervenendo a un incontro sul tema a Forte dei Marmi (Lucca). “L’ingegnerizzazione porta delle ‘cicatrici’ che sono leggibili a livello di sequenza”, ha spiegato Crisanti secondo cui “sarebbe come introdurre una pagina nuova in un libro del ‘500. Ce ne accorgeremo immediatamente” (Fonte SkyTG24).
Vedremo quando cambierà opinione. Non sarebbe la prima volta…

Pregliasco, giovani troppo libertini, temo rialzo contagi

I contagi? “Un po’ di preoccupazione ce l’ho per il futuro, i giovani sono un po’ disgraziatelli e libertini con le riaperture. Il virus potrebbe rispondere con un rialzo, un colpo di coda, speriamo non ci sia un aumento dei casi gravi, io credo di no”. Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’, il virologo Fabrizio Pregliasco. “L’uso della mascherina in Italia deve rimanere anche per i vaccinati – ha sostenuto – al momento ci saranno 5/600mila persone positive, c’è ancora rischio di inciampare in persone contagiose. Non è finito tutto insomma, anche se siamo in prospettiva positiva. In questa fase è importante aumentare il numero dei tamponi”. Come mai? “Vedo che c’è un po’ un abbassamento dell’attenzione  – ha risposto – non vorrei fosse un tentativo di non trovarli, di non andare a cercarli, rafforzando come si dovrebbe il tracciamento” (Fonte SkyTG24).
I virologi – che non ne hanno azzeccato una finora – parlano ancora.

OMS: 2021 è l’anno internazionale dei lavoratori sanitari

Il 2021 è stato designato come l’Anno internazionale dei lavoratori sanitari come segno di gratitudine e riconoscimento per la loro instancabile dedizione nella lotta alla pandemia da Covid-19. Lo ha deciso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che a tal fine ha lanciato la campagna ‘Proteggi. Investi. Insieme’, per sottolineare il bisogno urgente di investire sugli operatori sanitari. “Quest’anno chiediamo supporto e interventi per assicurare che i nostri operatori sanitari siano sostenuti, protetti, motivati ed equipaggiati per poter assicurare assistenza e cure sanitarie sicure, in ogni momento, non solo durante la pandemia – scrive l’OMS sul suo sito – Chiediamo a tutti di aggiungere la propria voce a quella di chiede investimenti supplementari per i lavorati sanitari” (Fonte SkyTG24).

Free Webcam Girls
151.11.48.50