Logiche del nulla senza prospettiva cristiana

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Ci troviamo a leggere l’articolo di Piero Schiavazzi su L’Intellettuale Dissidente [“Ratzinger e Bergoglio sono accomunati nella visione del mondo più di quanto noi possiamo immaginare”. Parla il prof. Schiavazzi]. Una dizione surreale del cristianesimo, certamente in linea con quella definizione che taluni definiscono il “grande reset”! I toni e i contenuti di questo supposto vaticanista sono del tutto originali, proprio come in un nuovo settaggio della cultura contemporanea inaridita fino all’incubo del nulla.

Secondo lo Schiavazzi la pandemia mette in crisi il core business della Chiesa Cattolica Romana e del Cristianesimo. Dal basso crescerebbe la percezione che il Cristo non sia più centrale.

Nella successiva confusa analisi si cerca di coinvolgere nell’evento rivoluzionario anche la Lettera enciclica Fratelli tutti, e tutta una serie di valutazioni geopolitiche che nel susseguirsi argomentativo destano più di un sospetto.

Il non fluido articolarsi dei concetti giunge a mettere in continuità l’azione del Cardinale Agostino Casaroli con Papa Giovanni Paolo II, quando più discontinuità non può esserci.

L’ansia della continuità dello Schiavazzi è ansia di riaffermare la logica rivoluzionaria tutta umana, quando invece la Chiesa si è sempre mossa su altre direttrici.

Proprio non ce la faccio a seguire tutti i turbinii politici citati dallo Schiavazzi, ma chi immaginasse che sia questa la dimensione del Cristianesimo, è ben lontano dal vero. Se un qualche legame c’è tra Francesco e Benedetto XVI non è certo la difesa della globalizzazione.

Il core business del Cristianesimo è la spiritualità, la preghiera. La riflessione sulla propria dimensione umana così fragile e pur tuttavia sotto gli occhi della Madonna Santissima. La preghiera in questo periodo di pandemia è aumentata, basti citare i seguitissimi Rosari da San Pietro del Cardinale Comastri [QUI] e sarebbe stato un fiume in piena se la Chiesa non fosse stata così mondana.

Una Chiesa spirituale avrebbe rappresentato la grande occasione della pandemia, una occasione di rinascita e ripensamento in pace. Lo scopo dell’articolo dello Schiavazzi è invece riaffermare la logica di Barabba. Quella logica della Ostpolitik, che non aveva nessuna prospettiva e frustrava la spiritualità del mondo dell’Est Europa, prima incardinato nella religiosità dell’Impero Austro-ungarico.

Caro Schiavazzi, le sue considerazioni non ci interessano, non sono cristiane e se nella Chiesa qualcuno è nella sua logica, è contro Cristo.

Foto di copertina: le miserie del tempo di tutto del nulla, il concetto dell’assenza di essere, cioè non esistenza, l’assenza di ogni cosa, l’assoluta mancanza di realtà. Il filosofo della Magna Grecia, Parmenide formulò la differenza assoluta tra l’essere e il nulla: l’essere è, e non è possibile che non sia; il non essere non è, ed è necessario che non sia.

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