Parte la campagna di Pro Vita & Famiglia contro il Ddl Zan: banchetti e camion vela con drag queen e casi choc nello sport femminile. Gli haters arcobaleno contro la famiglia Carollo

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“A Montino, Sindaco di Fiumicino, che contrattacca la nostra campagna con strisce pedonali arcobaleno peraltro non indicate dal codice stradale (gli attraversamenti pedonali sono evidenziati sulla carreggiata mediante zebrature con strisce bianche parallele alla direzione di marcia  (art.145) e nessun altro segno è consentito sulle carreggiate stradali soggette a pubblico transito secondo l’art.155) diciamo di stare sereno, insieme a sua moglie Monica Cirinnà, tanto i giorni della menzogna sono contati, gli italiani sono stufi e il buonsenso tornerà a regnare a Fiumicino come in tutta Italia!”, ha dichiarato Toni Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Come abbiamo preannunciato [QUI], l’associazione con decine e decine di camion vela in numerosi Comuni italiani ha iniziato la nuova campagna che mostrerà gli ultimi manifesti choc per dire No al Ddl Zan, una legge sessista e misogina. Sarà possibile incontrarli a Roma, Viterbo, Guidonia, Fiumicino, Latina, Frosinone, Velletri, Milano, e in diverse città lombarde, dell’Alto Adige, della Toscana, della Sicilia e continuerà per le prossime settimane sul territorio.

“Ugualmente – ha aggiunto il Presidente di Pro Vita & Famiglia – stiamo organizzando decine di banchetti informativi per mettere al corrente la popolazione dei gravi pericoli di questa legge iniqua, visto che per lo più Tv e mass media non informano, mentono o manipolano l’informazione. Gli elettori devono essere informati che senatori come Monica Cirinnà e Alessandra Maiorino sostengono la proposta di legge contro l’omotransfobia. Di fatto sono le principali promotrici di iniziative ed eventi che entreranno nelle scuole di ogni ordine e grado per ‘educare’ i nostri bambini sin dagli asili nido che loro stessi possono ‘percepirsi’ fino a 52 generi”.

I camion vela, oltre a toccare numerosi Comuni sul territorio, toccheranno tutte le città nelle circoscrizioni di elezione dei Senatori che in Commissione Giustizia stanno appoggiando il Ddl Zan.

Chi non vuole Drag queen a scuola a leggere fiabe ai bambini non deve essere tacciato di omofobia o transfobia, è questa la vera discriminazione che sta per essere attuata nei confronti di tanti genitori che non vogliono che i loro bambini debbano celebrare l’omosesualità, il transgenderismo, la bisessualità, il lesbismo e la transessualità come prescritto nell’art. 7 del DDL Zan. Oltretutto, i Senatori Cirinnà, Unterberger, Mirabelli, Maiorino e Grasso spieghino ai loro elettori non solo perché si vuole indottrinare i nostri figli alla teoria ‘gender’, ma come sia possibile che  uomini biologici che si ‘sentono’ donne possano partecipare e competere in competizioni sportive contro le donne”, ha aggiunto e concluso Jacopo Coghe, Vicepresidente di Pro Vita & Famiglia onlus.


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Scrivono “No ddl Zan” e vengono ricoperti di insulti e minacce. La storia della famiglia vittima degli haters arcobaleno

Un episodio increscioso, ai danni di Luigi Carollo un pastore protestante che aveva “osato” condividere su Facebook una foto che lo ritraeva insieme a sua moglie e alla sua bambina nell’atto di mostrare la mano (così come tanti vip hanno fatto per il motivo opposto) su cui, con la scritta “mamma”, “papà” e “no ddl zan” esprimeva la sua legittima e rispettabilissima idea di famiglia. Ma è bastato questo per scatenare una vera e propria gara di “hate speach” da parte di chi si riempie la bocca di slogan che inneggiano alla tolleranza (a senso unico). Pro Vita & Famiglia Onlus ne ha parlato col diretto interessato per comprendere meglio l’incredibile dinamica.

Vuole spiegarci nei dettagli l’episodio di cui è stato vittima?
«Qualche giorno fa ho fatto un post, insieme a mia moglie e mia figlia, una foto, dove sulle mani avevamo la scritta “papà” e “mamma”, mentre la mia bambina aveva lo slogan  “no ddl Zan” scritto sul pannolino. Il senso era che ognuno faccia ciò che vuole, ma non tocchi quello che è un vero e proprio patrimonio, costituito dalle figure uniche di papà e mamma, evitando il concetto generalizzato di “genitore1” e “genitore2”. Un messaggio senza nessuna forma di violenza, senza nessuna discriminazione. Successivamente l’ho pubblicato anche in una mia pagina, dove abbiamo 7000 followers. La verità è che nel profilo personale ho 5000 amicizie, sono tutti credenti e la pensano come noi, nella pagina, invece, c’è di tutto di più e il nostro post è andato a finire in profili di alcune associazioni LGBT e ovviamente l’hanno condiviso in una delle loro pagine, generando una condivisione di massa dove il post è diventato virale. Le condivisioni erano accompagnate da commenti a dir poco offensivi “Ho più parolacce che parole”, “Se il loro bambino sarà gay, verrà cacciato da casa…ridicoli!” “Povera bimba, spero che ve la tolgano perché non merita di crescere con due esseri come voi”, “il ritardo mentale fatto carne” e anche bestemmie. Non parliamo poi dei commenti privati, dove sono passati alle minacce. Poi è successo che qualcuno è entrato nel mio profilo e ha fatto in modo che venisse cancellato il post. E facebook mi ha mandato un messaggio dicendo che avrebbero cancellato il post in quanto considerato offensivo verso le minoranze, io ho risposto con una contestazione e Facebook mi ha chiesto scusa dicendo che avevo ragione e sarebbe stato ripubblicato e così è accaduto. Questo nella pagina privata. Invece, sul mio profilo pubblico è stato tolto».

Tutto questo, prima che sia passato il ddl Zan, dunque le hanno dato ragione coi fatti?
«È la dimostrazione pratica di quello che affermo, infatti. Io sono preoccupato: ho studiato Teologia e una serie di problematiche legate al vivere.  Posso dire con sicurezza che se passa questo ddl siamo nei guai perché, noi cristiani abbiamo ingoiato la legge sul divorzio, la legge sull’aborto, nei primi anni del 2000 la pillola del giorno dopo e nel 2016 con Renzi, le unioni civili, di recente, l’anno scorso è stato ampliato il discorso della pillola del giorno dopo, estendendone l’uso anche ai minori, senza bisogno di prescrizione medica e sa perché? Perché ci sono medici obiettori e allora bypassano questo “problema”. Lo stesso bavaglio al dissenso si vuole porre con il ddl Zan. Inoltre, c’è una pandemia in atto, ogni anno, che subiamo ed è quella di un calo demografico paurosa che conta – 80.000 nati ogni anno. Non è trascurabile il fatto che, se approvano questa legge, il fatto che la mattina ci si alzi col “sesso percepito” non spingerà più nessuno a generare e noi andremo allo sbando, noi saremo costretti a scomparire. Già c’è un calo demografico pauroso da anni, se passerà questa legge si abbasserà ancora il tenore di vita».

Come giudica l’atteggiamento di chi l’ha attaccata che dice di condannare l’odio e poi usa l’odio per comunicare?
«Dico che manifesta mancanza d’amore ed è da associare a quello che poi loro esercitano. Da questo vuoto d’amore scaturisce rabbia e paura. Paura perché c’è un’insicurezza di fondo riguardo quello che si fa. E la cosa più incredibile è che una ragazza che mi insultava pretendeva che cancellassi il post con il suo commento che lei stessa aveva condiviso. Tutto questo perché sono incerti e hanno paura: il cambiamento fa paura».

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