La campagna di diffamazione ai danni del Cardinal Becciu con delle accuse fantasiose e infondate trasmesse da Report

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Pubblichiamo la Nota dello Studio Legale Viglione diffusa oggi nell’interesse del Cardinale Giovanni Angelo Becciu, in riferimento a rilievi infondati da parte del programma Report su Rai 3 in onda stasera. Anche se il Cardinal Becciu ha scelto la via del silenzio, non ha alcuna intenzione di subire senza reagire delle campagne diffamatorie e delle calunnie, con delle accuse fantasiose e infondate sulla base di gravi distorsioni dei fatti, falsità e menzogne. Il suo legale denuncia la “deplorevole uscita di documenti volta a colpire il cardinale”. Ormai, pure i ciechi vedono che da tempo c’è “qualcuno” che non si fermerà finché non vede il Cardinal Becciu morte e seppellito. Perché in un futuro Conclave non deve entrare.

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Studio Legale Viglione
26 aprile 2021


In relazione alle anteprime trasmesse nei giorni scorsi da parte di Report, di Rai 3, la cui messa in onda di un ulteriore servizio riguardante la persona del Cardinale Becciu è prevista per la serata odierna, nel superiore interesse della verità si intende rettificare gravi errori e distorsioni del servizio televisivo, fin d’ora evidenti, per tutelare la corretta informazione degli spettatori del servizio pubblico:

Con riferimento alle vicende dell’Ambasciata iraniana, la Segreteria di Stato, nell’ambito della ordinaria attività istituzionale, fu richiesta, dal Direttore Generale dell’Istituto per le Opere di Religione, di esprimere un parere su operazioni bancarie dell’Ambasciata iraniana presso la Santa Sede, e precisamente sulla possibilità di versare denaro contante sul proprio conto acceso presso l’Istituto per le Opere di Religione, come consuetudine delle rappresentanze diplomatiche presso la Santa Sede; ed in particolare, in ragione dell’embargo internazionale in atto nei confronti dell’Iran, non attuato, come di consueto, in caso di Stati sovrani,  dalla Santa Sede, ed in esecuzione della Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche che impone di garantire il buon funzionamento, anche economico, delle rappresentanze diplomatiche.

La Segreteria di Stato, dopo aver esaminato la richiesta, d’intesa con la Sezione per i Rapporti con gli Stati, deputata a tali affari, comunicò al Sostituto di non ravvisarvi profili critici; il quale, poi, in adempimento dei propri doveri, provvide a comunicare gli esiti dell’accertamento all’organo richiedente.

Si comprende come solo i versamenti sarebbero potuti essere in contanti, mentre le uscite «a mezzo bonifico».

Nell’anteprima diffusa al pubblico — nella quale si congettura addirittura di un’attività di riciclaggio — viene mostrato lo stralcio di una lettera della Segreteria di Stato, che si richiama a questa attività d’ufficio. Tuttavia, essa è sorprendentemente carente di una seconda metà, che ne chiarisce il senso, eliminando ogni sospetto: «Al riguardo, Ella vorrà vigilare che tutto avvenga in modo trasparente e secondo le norme vigenti, valutando quali possano essere le reali esigenze dell’Ambasciata e tenendo conto che non sarebbe prudente che ci fossero movimenti di denaro superiori a quelli necessari al buon funzionamento della Missione diplomatica in parola».

Ad essa, per completezza, seguì ulteriore comunicazione del Direttore Generale dello I.O.R., datata 22 luglio 2011, che ringraziava per l’approfondimento, confermando che «per quanto di nostra competenza, vigileremo affinché tutto avvenga in modo trasparente e secondo le norme vigenti».

Quindi, si trattava soltanto di una modalità di uso del conto corrente diplomatico per meglio soddisfare le necessità ordinarie del personale di Ambasciata.

Al netto, poi, di una deplorevole fuoriuscita di documenti del Vaticano che sembra ispirata ad un attacco volto a colpire esclusivamente, ed infondatamente, il Cardinale Becciu.

Con riferimento alla vicenda del Revisore Generale, dottor Libero Milone, si precisa che l’unico compito affidato a Sua Eminenza fu quello d’informarlo della decisione che si era assunta a seguito dell’accertamento di fatti che riguardarono la sua attività istituzionale, poi divulgati pubblicamente dalla Sala Stampa della Santa Sede con comunicato del 24 settembre 2017, in cui si legge: «Risulta purtroppo che l’Ufficio diretto dal Dott. Milone, esulando dalle sue competenze, ha incaricato illegalmente una Società esterna per svolgere attività investigative sulla vita privata di esponenti della Santa Sede. Questo, oltre a costituire un reato, ha irrimediabilmente incrinato la fiducia riposta nel Dott. Milone, il quale, messo davanti alle sue responsabilità, ha accettato liberamente di rassegnare le dimissioni. Si assicura, infine, che le indagini sono state condotte con ogni scrupolo e nel rispetto della persona».

Inoltre, con riferimento alla vicenda pensionistica afferente la persona del Cardinale, e riguardante, secondo la prospettazione dell’intervistato, un problema da «alcune centinaia di euro» segnalato, peraltro, con scritto anonimo, se ne denuncia la plateale e grottesca falsità, dovendo, poi, sottolinearne la natura di attacco mediatico ad personam, condotto dalla trasmissione e dall’intervistato con qualunque argomento.

Si ribadisce, in ogni caso, il fermo intendimento di Sua Eminenza di tutelare in ogni sede giudiziaria la propria onorabilità, costruita nell’arco di una vita spesa al servizio dei Papi e a tutela della Chiesa, contro questo ed ogni altro attacco mediatico basato su falsità e menzogne.

Avvocato Fabio Viglione

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