“È stato il mio modo autoritario di prendere le decisioni a creare problemi” (Papa Francesco, 19 agosto 2013)

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Riprendiamo da una Nota a firma del Direttore Luis Badilla dell’aggregatore para-vaticano Il Sismografo [QUI] un paragrafo, che tocca un tema cruciale della comunicazione istituzionale della Santa Sede, di cui ci siamo già occupato in diverse occasioni in passato. La Nota è stata pubblicata il 1° aprile alle ore 12.30, quindi alcune ore prima della visita di Papa Francesco a casa Becciu. Con il senno di poi, è proprio il caso di dire, che il caso non esiste.

Commentando un passaggio dell’omelia del Papa nella Messa del Crisma di Giovedì Santo, Il Sismografo ripropone quanto Papa Francesco disse il 19 agosto 2013 in un’ampia conversazione con Padre Antonio Spadaro, S.I. pubblicata su La Civiltà Cattolica, su L’Osservatore Romano e su Vatican.va. «Si tratta di un passaggio – annota Il Sismografo – che a distanza di otto anni aiuta a capire molte cose sulle quali s’interrogano tantissimi cattolici: “L’esperienza di governo”»:

«In questi due ultimi anni sono molto cresciute le critiche a Papa Francesco per numerosi fatti interni alla vita della Chiesa, dolorosi, delicati ma soprattutto ermetici e non trasparenti. Lo sconcerto e disorientamento di fronte a delle decisioni e comportamenti di Francesco e di alcuni suoi collaboratori hanno posto a moltissimi cattolici domande che tuttora restano senza risposte. Forse la critica principale fa riferimento all’autoritarismo del Pontefice, questione sulla quale buona parte della stampa specializzata accentua sempre di più l’autocensura e non si capisce il perché».

Dell’autocensura dei giornalisti vaticanisti abbiamo scritto diverse volte, per esempio il 10 dicembre scorso (La notte porta consiglio. Consiglio spassionato ai giornalisti vaticanisti): «Ha da passà ‘a nuttata… La notte è tempo di discernimento. La notte è tempo di lotta contro il mondo delle tenebre. La notte è tempo di decidere chi dobbiamo diventare all’alba del giorno seguente. Quando all’alba apriamo gli occhi, ringraziando il Signore per farci alzare e donarci la forza di combattere il male senza se e senza ma. Un combattimento condotto candidamente come colombi, ma con dentro la forza di una Fede incrollabile, con il coraggio che ci porterà a pagare anche di persona se necessario. La notte dei comunicatori è arrivata ed è qui che si vede il coraggio. Il silenzio stampa è calato e tutto il mondo dei “vaticanisti” si è incredibilmente omologato all’oscurità, perché si sa ‘”altrimenti ti sanzionano” (Franca Giansoldati dixit)». Leggi tutto: QUI.

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