Meditazioni della Via Crucis il 2 aprile 2021 in Piazza San Pietro senza fedeli. Lo sguardo dei bambini e dei ragazzi

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Papa Francesco presiederà la celebrazione della Via Crucis il 2 aprile alle ore 21.00 in Piazza San Pietro. Lo rende noto oggi la Sala Stampa della Santa Sede. Per il secondo anno la Via Crucis di Venerdì Santo con il Papa senza fedeli. La diretta televisiva in mondovisione sarà distribuita da Vatican Media e trasmessa in diretta streaming da Vatican News. Le meditazioni e i disegni di alcuni bambini e ragazzi, tra i 3 e i 19 anni, scandiranno il tradizionale rito del Venerdì Santo.

Via Crucis presieduta dal Santo Padre Francesco sul Sagrato della Basilica di San Pietro – 10 aprile 2020

Dio ascolta la voce rauca degli invisibili. Via Crucis presieduta da Papa Francesco ieri sera sul Sagrato della Basilica di San Pietro – 11 aprile 2020

La Via Crucis 2020 in Piazza San Pietro senza fedeli.

Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 177, 23 marzo 2021
Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni


Papa Francesco ha affidato quest’anno la preparazione delle meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo al Gruppo Scout Agesci “Foligno I” (Umbria) e alla Parrocchia romana Santi Martiri di Uganda. Le immagini che accompagneranno le diverse Stazioni saranno disegni realizzati da bambini e ragazzi della Casa Famiglia “Mater Divini Amoris” e della Casa Famiglia “Tetto Casal Fattoria”.

Sala Stampa della Santa Sede
Nota Informativa
Meditazioni Via Crucis 2021
Lo sguardo dei bambini e dei ragazzi


Parole semplici e immediate, ma pienamente consapevoli del significato della discriminazione e dell’umiliazione, così come della giustizia e della solidarietà; e tratti incisivi o appena definiti per fissare con un’immagine la storia salvifica del Figlio di Dio. Le meditazioni e i disegni di alcuni bambini e ragazzi, tra i 3 e i 19 anni, scandiranno la Via Crucis 2021, in Piazza San Pietro il 2 aprile, Venerdì Santo. Papa Francesco presiederà la Celebrazione alle ore 21:00. La diretta televisiva, in mondovisione, sarà distribuita da Vatican Media ai media che ne faranno richiesta e trasmessa in diretta streaming da Vatican News.

Il percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota è stato interpretato e rivissuto dal Gruppo Scout Agesci “Foligno I” (Umbria) e dalla Parrocchia romana Santi Martiri di Uganda, per quello che concerne le meditazioni; e dai piccoli ospiti della Casa Famiglia “Mater Divini Amoris” e della Casa Famiglia “Tetto Casal Fattoria”, per quello che riguarda i disegni.

Parole e colori restituiscono la complessità di un mondo fatto di piccole e grandi croci, ma anche di fiducia e speranza per il futuro: chi vede litigare i propri genitori; chi non ha la forza di difendere un amico in difficoltà; chi sperimenta il senso del fallimento per una verifica andata male a scuola; chi trova coraggio nell’abbraccio rassicurante di una madre; chi sperimenta la solitudine, soprattutto dopo il diffondersi della pandemia da Covid-19; e chi riesce a scorgere il volto di Gesù nei lineamenti di uno straniero.

Il Gruppo Scout Agesci “Foligno I” si compone di 21 educatori ed educatrici, e 145 ragazzi e ragazze, tra gli 8 e i 19 anni. Aiutati anche dai rispettivi responsabili, i piccoli autori della Via Crucis 2021 hanno riflettuto sulle 14 stazioni, anche relazionandole alle proprie esperienze quotidiane. In linea con il metodo educativo e con i valori cristiani proposti dall’Agesci, il Gruppo “Foligno I” usa strumenti quali il gioco, la vita all’aperto e il servizio al prossimo per contribuire alla crescita di bambini e ragazzi.

Il parroco della Chiesa dei Santi Martiri dell’Uganda, nel quartiere Ardeatino di Roma, è don Luigi D’Errico, referente diocesano della pastorale per le persone con disabilità. La realtà parrocchiale dei Santi Martiri dell’Uganda, dove da tempo è stata avviata un’esperienza di catechesi per e con le persone disabili, ha diverse espressioni di prossimità, tra cui le case famiglia “Rifugio per Agar”, dedicata a donne e bambini vittime di maltrattamenti; e la “Casa Betlemme”, per accogliere famiglie senza fissa dimora, in collaborazione con le otto parrocchie della XXII Prefettura della Diocesi di Roma. In questa realtà di solidarietà, circa 500 bambini e ragazzi del catechismo per la prima comunione e per la cresima hanno contribuito a dare forma alle meditazioni, anche con incontri a distanza, quando le raccomandazioni sanitarie per la pandemia non hanno permesso di ritrovarsi in parrocchia.

La Casa Famiglia “Mater Divini Amoris” è gestita a Roma dalla Congregazione delle Figlie della Madonna del Divino Amore. Nel solco dell’esempio del proprio fondatore, don Umberto Terenzi, le Figlie della Madonna del Divino Amore accolgono i minori ospiti con lo spirito dell’apostolato mariano. Al momento, la struttura accoglie 8 bambini, tra i 3 e gli 8 anni.

Il Tetto Casal Fattoria opera a Roma dal 1984 per contrastare il disagio di bambini e giovani. Nato come associazione di volontariato, dal 2019 è una cooperativa sociale. Le attività di accoglienza sono strutturate e arricchite con progetti di assistenza, sostegno, formazione professionale e culturale, con l’obiettivo di accompagnare i bambini e i ragazzi nella crescita e nella costruzione di un progetto di vita.

Foto di copertina: Imago pietatis, dettaglio. Francescuccio di Cecco, già detto “Francescuccio Ghissi”, Cristo morto e angeli; Adorazione di Gesù Bambino, tempera e oro su tavola, 1360 ca., Pinacoteca Vaticana, Musei Vatican.
“Annunciare Cristo significa mostrare che credere in Lui e seguirlo non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella. Cuore del Vangelo è la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto” (Papa Francesco).
Ghissi realizza questa tavoletta devozionale unendo i temi centrali della spiritualità francescana, l’Incarnazione e la Passione. Sono rappresentati, su due registri sovrapposti, l’Imago pietatis e l’Adorazione del Bambin Gesù. Nella figura di Cristo morto, adorato dagli angeli entro una tomba a forma di tabernacolo, oltre ai patimenti della Passione si vuole rievocare il sacrificio eucaristico, e forse la festa del Corpus Domini. La nascita e la morte, idealmente collegate tra loro, alludono al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, fattosi uomo per la nostra redenzione.
“L’Eucaristia, mentre rinvia alla passione e alla risurrezione, si pone al tempo stesso in continuità con l’Incarnazione. Maria concepì nell’Annunciazione il Figlio divino nella verità anche fisica del corpo e del sangue, anticipando in sé ciò che in qualche misura si realizza sacramentalmente in ogni credente che riceve, nel segno del pane e del vino, il corpo e il sangue del Signore” (Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia, 2003) [A cura di Paolo Ondarza, Vatican News).

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