Comunicazione vaticana, chi la dirige?

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Per prima cosa auguri ai due colleghi ed amici. Angelo Scelzo e Dario EdoardoViganò nominati dal Papa il primo per un incarico nuovo come vice direttore della Sala Stampa per gli accreditamenti e il secondo come direttore del Centro Televisivo Vaticano. E poi proviamo a capire che cosa significano queste novità per la comunicazione vaticana. Non che sia facile, considerando che da quando a luglio scorso è stato creato un nuovo ruolo in Segreteria di Stato, quello del consulente mediatico, ed è stato affidato ad un giornalista americano dell’ Opus Dei, sembra che la situazione mediatica sia certo in stato di ebollizione, ma il “piano editoriale” rimane piuttosto fumoso. Cominciamo dal Centro Televisivo Vaticano, diretto da Padre Federico Lombardi fin da quando nel 2001 l’allora direttore Don Ugo Moretto lascia il sacerdozio per vivere con la donna da cui aspettava un figlio. Padre Federico Lombardi, già direttore dei programmi della Radio Vaticana assunse l’incarico. Anno dopo anno il CTV prosegue il suo lavoro di documentazione dell’attività del Papa e trasmissione tramite satelliti di vario genere e tramite internet. Nel 2005 La gestione Lombardi affronta gli ultimi giorni del pontificato di Giovanni Paolo II, la morte, il conclave e la elezione di Benedetto XVI distribuendo immagini a tutte le televisioni del mondo. Poi tutto torna alla normalità, alla routine e giornalisticamente parlando il prodotto più interessante è l’editoriale settimanale del direttore, sempre rilanciato dalle agenzie internazionali. Perché allora il cambio al vertice?

Considerando il profilo professionale di Don Edoardo Viganò viene da pensare che il CTV stia puntando sui documentari non solo autoprodotti, ma soprattutto sulla vendita di immagini e sull’utilizzo di cameraman e montatori interni per produzioni insieme ad esterni. Qualcosa già si fa, ma certo Don Edoardo ha un curriculum molto specialistico e soprattutto energia e guizzo creativo. Potrebbe essere un’ ottima occasione per spolverare gli archivi ricchissimi del CTV e rendere le immagini vaticane più fruibili per tutti. Con l’aggiunta anche di un buon ritorno economico. Padre Lombardi del resto dal 2006 ha portato il peso di tre incarichi tutt’altro che leggeri, e liberalo da uno potrebbe significare che diventa sempre più significativo quello di Direttore della Radio Vaticana e quello di portavoce (anche se lui non ha mai voluto definirsi tale) della Sala Stampa. E proprio la Sala Stampa acquisisce un altro compito e un nuovo vice direttore, una nuova figura nell’organigramma. Angelo Scelzo, giornalista che vanta presenze all’Osservatore Romano e ad Avvenire, dopo diversi anni al Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali si sposta in Sala Stampa per occuparsi dell’accreditamento dei giornalisti sia di carta stampata che dei media audiovisivi.

Il progetto era in cantiere da tempo, unificare l’accreditamento era una idea che però Navarro-Valls aveva rifiutato. Oggi, dopo alcuni esperimenti fatti per la beatificazione di Giovanni Paolo II ad esempio, il progetto diventa realtà Intanto il Pontificio Consiglio si lancia sempre più sui social network e sulla comunicazione via internet, che pure è uno dei cavalli di battaglia della Radio Vaticana che, lasciate in molte zone le onde corte, usa la rete per audio, testi e video. Video prodotti con il CTV. Fino ad oggi sotto un’unica direzione, quella di Padre Lombardi. Quale sarà ora la linea che seguirà il professor Viganò?

Non è facile capire se le nomine di oggi sono arrivate tardi rispetto ad un progetto mediatico complessivo della Santa Sede, oppure se sono le prime di un riassetto che porterà anche ad un nuovo portavoce. Sembra chiaro però che in tutto questo il pensiero del Papa sui media non abbia una grande importanza. Come non deve avere avuta per l’utilizzo di Twitter, un mezzo che non si adatta affatto al modo di esprimersi e alla personalità di Joseph Ratzinger. E i tweet pubblicati fino ad ora lo dimostrano.

 

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