Da Roma a Strasburgo con i giovani di Taizè

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Conclusosi l’incontro della fiducia a Roma, frère Alois, accompagnato da un alcuni fratelli ed un centinaio di giovani provenienti da vari paesi, è ad Istanbul fino al 6 gennaio 2013 per celebrare la festa dell’Epifania e pregare con i cristiani della città. I primi contatti della comunità di Taizé con il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli risalgono agli anni 1960. Nel febbraio del 1962, frère Roger ha fatto visita, assieme ad un altro fratello, al Patriarca Atenagora a Istanbul. Ha incontrato il Patriarca nuovamente nel 1963 durante le celebrazioni per il millenario del Monte Athos e si è recato una seconda volta a Istanbul nel 1970.

Sabato 5 gennaio, i fratelli ed i giovani parteciperanno ai Vespri della festa dell’Epifania a Fanar, sede del Patriarcato Ecumenico. Durante il loro soggiorno a Istanbul, i giovani visiteranno  luoghi importanti: Santa Sofia e San Salvatore in Chora, il monastero di Balikli dove si trova la tomba del Patriarca Atenagora e il Monastero della Santissima Trinità sull’isola di Heybeliada, che ospita gli edifici del Seminario teologico di Halki. Ed a Roma frère Alois ha annunciato che il prossimo incontro europeo di fiducia si terrà a Strasburgo;  l’arcivescovo di Strasburgo, mons. Jean-Pierre Grallet, e il presidente dell’Unione delle Chiese protestanti di Alsazia e (UEPAL), Jean-François Collange, hanno espresso gioia per questa scelta, che manca dal 2002 in terra francese:  “Strasburgo è la città della riconciliazione tra i popoli, e la città della costruzione europea. Da molto tempo viviamo insieme un ecumenismo concreto”.

Dopo le calorose ed accoglienti di papa Benedetto XVI, frére Alois ha sviluppato le meditazioni sulla speranza della fede: “Le nostre catacombe, le splendide basiliche, come le numerose chiese e cappelle sparse sul territorio della nostra metropoli attestano la fede sincera dei romani lungo i secoli fino ai nostri giorni. Nel nostro tempo nuove sfide si pongono alla fede, sempre più spesso messa in discussione, e la Chiesa di Roma è impegnata ad annunciare il Vangelo, perché i nostri contemporanei possano accoglierlo e viverlo con entusiasmo nella certezza che solamente in Gesù Cristo trova vera luce il mistero dell’uomo. Ciascuno di voi, cari giovani, è in una età in cui si progetta la vita e desidera scoprire la via della felicità. Posso dirvi con sincerità e franchezza che, quando avevo la vostra età, anch’io ero pensoso sul mio futuro e mi domandavo come essere sicuro di non sbagliare strada. Con gioia vi testimonio che sono certo che tutte le verità dell’esistenza umana trovano in Gesù Cristo la loro sorgente e il loro vertice. Credete, cari giovani, che questa fiducia in Gesù Cristo è ben riposta e contribuite con il vostro cammino spirituale, il vostro impegno e il vostro entusiasmo a generare speranza nel mondo. Siate annunciatori di fiducia presso ogni uomo e ogni donna che incontrate sul vostro cammino”.

Poi ha offerto a tutti i giovani presenti un ‘cestino’ del pane, ‘agaseke’, con semi di sorgo, donato dai giovani africani, durante il pellegrinaggio a Kigali: “A Kigali, noi fratelli siamo andati come semplici testimoni del desiderio della popolazione ruandese di ricostruire il proprio paese; e più in generale come testimoni del desiderio dei giovani cristiani africani di costruire l’avvenire del loro continente. I partecipanti non venivano solo dal Ruanda, ma da tutta la regione dei Grandi Laghi; dall’Africa orientale e da ancora più lontano… Del Ruanda serbiamo soprattutto la chiamata alla riconciliazione. La Chiesa vuole contribuire ad una riconciliazione in profondità; non una coesistenza imposta, bensì una riconciliazione dei cuori”.

Al termine dell’incontro frère Alois ha domandato ai giovani come riferimento della propria vita quotidiana, Dio: “Tutti possiamo talvolta avere la forte impressione che, nella vita di tutti i giorni, siamo abbandonati a noi stessi. Dio può sembrare molto lontano… Ma noi, i fratelli della nostra comunità di Taizé, vorremmo che tutti noi potessimo ripartire da Roma con una forza interiore che ci permetta di guardare all’avvenire con coraggio e gioia. Quando le fondamenta che ci offre la società traballano, diventa sempre più importante trovare in noi stessi una forza interiore che ci faccia andare avanti. Ne sono convinto: la fiducia in Dio può risvegliare questa forza interiore. La fiducia è più di un semplice sentimento, è possibile prendere una decisione consapevole di aver fiducia in Dio”.

Ha chiesto di cercare una relazione personale con Dio, guardando Gesù: “Gesù, quando era giovane, ha fatto una scelta fondamentale che ha orientato in modo decisivo la sua esistenza. Ha posto tutta la sua fiducia nell’amore di Dio. Ha avuto fiducia in Dio anche nei fallimenti, che pure lui ha conosciuto. E non ha mai oscurato l’amore di Dio che irradiava attraverso di lui. In lui l’amore di Dio è divenuto visibile nella sua pienezza. Nel corso dell’anno che inizia potremo meditare di più su questo. Dio, che è al di là di tutto ciò che possiamo immaginare, si è manifestato pienamente attraverso una vita umana, la vita di Gesù… Con Cristo, tutti noi siamo figli di Dio. Rinnovare giorno dopo giorno questa fiducia in Dio ci dona la forza interiore e anche una tenacia. Esse possono orientare tutta la nostra esistenza e sottostare alle decisioni piccole e grandi. Allora, anche con una libertà ridotta, anche in mezzo alle difficoltà materiali, anche con poca certezza nell’avvenire, possiamo trovare il gusto e il coraggio di prendere in mano il nostro futuro”.

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