Il Papa: il grazie del cristiano che sa che il buio non dipende da Dio ma dalla scelte sbagliate dell’uomo

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E alla situazione della fede nella sua diocesi i vescovo di Roma dedica una lunga parte della sua omelia. Una Chiesa che ha la missione di evangelizzare perchè “il Vangelo è destinato a tutti gli uomini, in particolare alle nuove generazioni, per saziare quella sete di verità che ognuno porta nel cuore e che spesso è offuscata dalle tante cose che occupano la vita.” Roma cambia, cresce la presenza di fedeli di altre religioni, e i contesti culturali ostacolano “il radicamento personale e la presenza sociale” della fede. Eppure in tanti sono alla ricerca della speranza che non delude. E allora, dice il Papa, “ogni fedele di questa Città deve sentirsi debitore del Vangelo verso gli altri abitanti!” Benedetto XVI ricorda l’impegno della diocesi per la pastorale della famiglia “la complessità della vita in una grande città come Roma e una cultura che appare spesso indifferente nei confronti di Dio, impongono di non lasciare soli i padri e le madri in questo compito così decisivo, anzi, di sostenerli e accompagnarli nella loro vita spirituale.”

Così la pastorale del battesimo, la nascita di gruppi di famiglie, nei quali si ascolta la Parola di Dio e si condividono le esperienze di vita cristiana, tutto serve per “rafforzare il senso di appartenenza alla comunità ecclesiale e a crescere nell’amicizia con il Signore.” E poi la cura delle famiglie che dopo aver battezzato il figlio “spariscono” dalla parrocchia “distolti dalle urgenze della vita quotidiana”. E per annunciare bisogna conoscere i contenuti dell’ annuncio. Il Papa chiede maggiorn impegno nella formazione anche degli operatori pastorali “una preziosa via che richiede di essere perseguita con impegno anche in futuro, per formare laici che sappiano farsi eco del Vangelo in ogni casa e in ogni ambiente, anche attraverso i centri di ascolto che tanto frutto hanno portato al tempo della Missione cittadina.”

Verità quindi e carità: “ la Chiesa di Roma è chiamata ad annunciare e testimoniare instancabilmente la ricchezza del Vangelo di Cristo. Questo anche sostenendo quanti vivono situazioni di povertà e di emarginazione, come pure le famiglie in difficoltà, specialmente quando devono assistere persone malate e disabili. Confido vivamente che le Istituzioni ai vari livelli non faranno mancare la loro azione affinché tutti i cittadini abbiano accesso a quanto è essenziale per vivere dignitosamente.” E allora ecco come il cristiano deve fare il bilancio dell’anno trascorso, “nel raccoglimento della coscienza, dove ci parla Dio”, perchè è lì che “si impara a guardare con verità le proprie azioni, anche il male presente in noi e intorno a noi, per iniziare un cammino di conversione che renda più saggi e più buoni, più capaci di generare solidarietà e comunione, di vincere il male con il bene. Il cristiano è un uomo di speranza, anche e soprattutto di fronte al buio che spesso c’è nel mondo e che non dipende dal progetto di Dio ma dalle scelte sbagliate dell’uomo, perché sa che la forza della fede può spostare le montagne: il Signore può illuminare anche la tenebra più profonda.”

 

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