Numeri ufficiali Covid-19 del 10 dicembre 2020. Disponibili i primi dati sul “totale delle morti che si discostano da quelle degli anni precedenti”

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I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi giovedì 10 dicembre 2020

Totale casi: 1.787.147 (+16.999) (+0,96%)
In isolamento domiciliare: 664.148 (-13.394) (-1,98%)
Ricoverati con sintomi: 29.088 (-565) (-1,91%)
In terapia intensiva: 3.291 (-29) (-0,87%) [con 251 nuovi ingressi del giorno] [*]
Dimessi/Guariti: 1.027.994 (+30.099) (+3,02%)
Deceduti: 62.626 (+887) (+1,44%)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 213 (+2)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

Oggi commenteremo pochi numeri, ma molto importanti. Abbiamo più volte sottolineato come, per comprendere con precisione il reale impatto della pandemia sulla salute pubblica, più che ai totali quotidiani o aggregati dei decessi dovremo ricorrere ai numeri che misurano le eccedenze di mortalità rispetto alla media degli ultimi anni. Solo in questo modo e grazie a dati completi e solidi, visto che riflettono la totalità della popolazione italiana e delle singole aree geografiche in un arco temporale molto esteso, riusciremo a valutare la mortalità (diretta e indiretta) indotta dalla Covid-19. Non la letalità, quindi, che misura i decessi rispetto ai casi individuati, ma detto in modo semplice “il totale delle morti che si discostano da quelle degli anni precedenti”.

I primi dati disponibili (Istat-Ministero della Salute) si riferiscono per ora al periodo gennaio – settembre 2020. È importante osservare che nei primi due mesi del 2020 (pre-Covid) la mortalità si era mantenuta a livelli inferiori rispetto alla media del periodo 2015-2019. L’inversione di tendenza risulta evidente soprattutto tra marzo e maggio, in particolare nelle Regioni più colpite dalla pandemia. La dinamica al ribasso rispetto alla media degli anni precedenti torna poi a manifestarsi nel periodo giugno-luglio, con l’esaurimento degli effetti della prima ondata pandemica. A livello nazionale nel periodo gennaio-settembre, a fronte dei 35.894 decessi certificati per Covid-19 (dato Regioni, Ministero della Salute, Iss alla sera del 30 settembre) è stato registrato un eccesso di mortalità di 47.509 persone (+32,35% rispetto ai soli decessi Covid, +9% rispetto alla media delle mortalità generale 2015-2019). Nella Regione più colpita, la Lombardia, i 16.955 decessi legati all’epidemia (dato Regioni, Ministero della Salute, Iss alla sera del 30 settembre) si confrontano con i 35.599 dell’eccedenza di mortalità (+109,96% sui soli decessi Covid, +35,3% sulla media della mortalità generale 2015-2019).

I dati saranno completi solo quando rifletteranno l’intero anno, perché nella prima fase dell’emergenza il virus ha avuto una circolazione molto limitata in varie zone del Paese, in particolare al Centro e Sud. Nella seconda fase, che stiamo ancora attraversando, la diffusione è stata invece più omogenea in tutto il territorio nazionale. Le possibili interpretazioni di questi importanti scostamenti sono tre: la differenza è causata da decessi Covid-19 che non sono stati conteggiati nella casistica ufficiale; la differenza è causata da decessi per altre patologie, che non hanno trovato adeguata risposta terapeutica a causa della saturazione degli ospedali e delle terapie intensive; la differenza è causata da una combinazione delle prime due ipotesi. Sottolineiamo come un’eventuale eccedenza di mortalità legata a mancata o ritardata prestazione sanitaria farà vedere i propri effetti non solo nel 2020, ma anche nei prossimi anni. Soprattutto nel caso delle malattie croniche le ricadute saranno infatti visibili nel corso del tempo, con un’eccedenza di mortalità legata ai decessi “anticipati” a causa del ritardo terapeutico.

Detto in modo più semplice: si muore prima perché ci si è curati troppo tardi. Torneremo a monitorare i dati non appena saranno disponibili le tabelle sull’intero 2020, che offriranno una piena visibilità della seconda fase epidemica (Fonte Il Sole 24 Ore).

Il bue che dice cornuto all’asino, Renzi un politico inutile alla causa italiana, una figura politica che avrebbe dovuto già essere altrove, se solo avesse mantenuto la sua stessa promessa fatta pubblicamente di lasciare la politica se avesse perso il referendum (Boschi idem con doppia porzione di patate). Casalino nemmeno lo commentiamo si commenta da solo, ma Conte. Ma come si fa! La responsabilità è di Conte, poiché il falsario fa il falsario come il ladro fa il ladro, è la loro natura, ma chi si mette al fianco gente del genere, è lui il primo (ir)responsabile. #brancodibalordi #bandadibastardi

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