Antifa violenti incendiano e distruggono due chiese cattoliche a Santiago de Chile. Finiscono quanto avevano iniziato un anno fa

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Due chiese cattoliche incendiate e distrutte, negozi assaltati, supermercati saccheggiati, ieri 18 ottobre 2020 a Santiago de Chile. Un anno dopo la “rivolta sociale” in Cile tra il 18 ottobre e il 30 novembre 2019, la gente è tornata in piazza a manifestare. Cortei pacifici si sono alternati a scontri tra gruppi di dimostranti radicali antifa e polizia. “I due volti della protesta”, scrive il quotidiano El Mercurio, “gli stessi che si sono sistematicamente riproposti nei 12 mesi scorsi. Da una parte migliaia di persone sono scese in piazza, a Santiago e nelle regioni, per protestare pacificamente contro il governo. Dall’altra gruppi di militanti con il volto coperto che hanno scelto la violenza, i danneggiamenti e lo scontro con le forze dell’ordine”.

La chiesa de la Asunción de la Virgen María incendita, 18 ottobre 2020.

La principale manifestazione è avvenuta in Plaza Italia a Santiago de Chile, dove decine di migliaia di persone si sono riunite pacificamente. Molti i giovani e le famiglie con bandiere e slogan per le riforme sociali. Ma con il passare delle ore, scrive El Mercurio, “la situazione è cambiata e le violenze sono cresciute”, fin quando un gruppo di dimostranti ha appiccato il fuoco alla chiesa della Parrocchia de Carabineros, dedicata a San Francisco de Borja e alla chiesa della Parrocchia de la Asunción de la Virgen María, una delle chiese più antiche della capitale cilena, all’incrocia di Barón Pierre de Coubertin e Vicuña Mackenna, a pochi isolati da Plaza Italia. Le immagini e il video del crollo della torre campanile sono state condivise sui social.

Antifa violenti incappucciati vandalizzano e saccheggiano la chiesa de la Asunción de la Virgen María, distruggendo le immagini sacre sulla pubblica via, 8 novembre 2019.

Lo scorso anno le proteste violente seguirono l’aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana, per poi finire in una serie di richieste come un accesso migliore all’assistenza sanitaria e all’istruzione, nonché un cambio di rotta economico.

Antifa violenti incappucciati vandalizzano e saccheggiano la chiesa de la Asunción de la Virgen María, distruggendo le immagini sacre sulla pubblica via, 8 novembre 2019.

Un anno fa, l’8 novembre 2019, degli antifa violenti incappucciati avevano già vandalizzato e saccheggiato la chiesa della Parrocchia de la Asunción de la Virgen María, distruggendo le immagini sacre sulla pubblica via.

Nel contempo si registravano saccheggi nelle vicinanze di Plaza Italia, dove in quel momento migliaia di persone stavano manifestando pacificamente a causa della crisi sociale che stava attraversando il Paese.

Antifa violenti incappucciati vandalizzano e saccheggiano la chiesa de la Asunción de la Virgen María, distruggendo le immagini sacre sulla pubblica via, 8 novembre 2019.

Tuttavia, come al solito, ieri come oggi, gruppi organizzati di antifa violenti stavano nel frattempo provocando una serie di danni agli arredi pubblici e privati, oltre a scontrarsi con la polizia delle Forze speciali. In quella occasione di un anno fa, i vandali hanno attaccato la chiesa della Parrocchia de la Asunción de la Virgen María, entrando nell’interno per vandalizzare e rimuovere le immagini sacre che poi hanno distrutto nel mezzo della Vicuña Mackenna.

Antifa violenti incappucciati vandalizzano e saccheggiano la chiesa de la Asunción de la Virgen María, distruggendo le immagini sacre sulla pubblica via, 8 novembre 2019.

Mons. Celestino Aós Braco, OFM, allora Amministratore apostolico, dal 27 dicembre 2019 Arcivescovo metropolita di Santiago de Chile, dopo il saccheggio della chiesa de la Asunción dichiarò: “La violenza e l’ingiustizia sono offese contro Dio e contro nostri fratelli”.

In un videomessaggio del 9 novembre 2019 disse: “Il nostro tempio cattolico nella parrocchia de la Asunción de la Virgen María è stato saccheggiato ieri pomeriggio, le panchine e altri beni sono stati portati fuori per essere bruciati, i muri sono stati imbrattati con slogan e insulti, le immagini sacre sono state distrutte. Un fatto in più all’interno del quale questi giorni siamo vissuti. Abbiamo iniziato ieri il Mese di Maria. Insieme a Lei, ripetiamo parole come dolore, tristezza, rabbia, preoccupazione, che vogliono esprimere quello che sentiamo. E c’è un’altra parola: rifiuto, rifiuto assoluto di ogni violenza. Il danno fa mali materiali che finiscono per intaccare la vita dei più poveri. Ma ci sentiamo male principalmente del dolore per i feriti, per i defunti. Per i morti eleviamo la nostra preghiera al Dio della Misericordia. Per le vittime, per tutti coloro che soffrono, imploriamo la protezione della Vergine Maria. Propongo che domani domenica in tutte le nostre comunità al termine della Santa Messa o durante la celebrazione del Mese di Maria, si preghino tre Ave Maria implorando il perdono del nostro Dio per questi peccati, perché la violenza e l’ingiustizia sono offese contro Dio e contro nostri fratelli. Propongo che ciascuno di voi, ogni comunità, si impegni in un’azione di solidarietà. Al vostro fianco ci sono persone che soffrono, che hanno bisogno di solidarietà e di aiuto. Con tutta la forza della nostra voce, chiediamo a tutti nostri fratelli, compatrioti, di cessare ogni violenza. Che chi imbroglia, vista l’apparente efficacia e trionfo della violenza, vada sulla via del dialogo e della ricerca di soluzioni ai problemi, apportando le proprie visioni. A voi cari sacerdoti e parrocchiani della parrocchia de la Asunción, la nostra vicinanza e solidarietà nel vostro dolore. A tutti voi cari fratelli nella fede, ripeto con l’apostolo: non lasciarti vincere dal male, ma piuttosto sconfiggi il male con il bene. È ora di andare dalla Vergine Maria e rinnovare il nostro impegno ad essere strumenti di pace:
Signore, fa di me uno strumento della tua pace,
che dove è odio, ch’io porti il perdono,
che dove sono le tenebre, ch’io porti la luce,
che dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
che dove è la disperazione, ch’io porti la speranza”.

La chiesa de la Asunción de la Virgen María distrutta, 18 ottobre 2020.

Come un anno fa, anche ieri, domenica 18 ottobre 2020, Mons. Celestino Aós Braco, con riferimento alla distruzione ieri pomeriggio delle chiese delle Parrocchie de la Asunción de la Virgen María e de Carabineros, dedicata a San Francisco de Borja, ha rilasciato una dichiarazione, di cui segue una nostra traduzione italiana.

Domenica 18 ottobre 2020
Dichiarazione dell’Arcivescovo metropolita di Santiago de Chile per gli attacchi alle chiese

Sorelle e fratelli: pace e bene.
La violenza è un male e chi semina violenza raccoglie distruzione, dolore e morte. Non giustifichiamo mai alcuna violenza.
Un anno fa abbiamo subito uno scoppio di violenza che ci ha causato così tanto dolore personale e così tanta distruzione materiale che pensavamo sarebbe stata una lezione amara e forte. Ci è costato ricostruire le strutture e ha richiesto ai più poveri sacrifici e continui disagi; la vita è diventata più difficile per loro.
I poveri sono i più colpiti. Speravamo che quelle azioni e quelle immagini non si sarebbero ripetute. Azioni violente e immagini di vandalismo che subiamo ancora oggi. Sentiamo la distruzione delle nostre chiese e di altre proprietà pubbliche; ma soprattutto sentiamo il dolore di tanti cileni di pace e generosità. Queste immagini non solo colpiscono e feriscono in Cile, ma colpiscono e feriscono anche in altri Paesi e altri popoli del mondo, soprattutto fratelli cristiani.
In questo momento conosco il tremendo dolore dei parrocchiani della parrocchia de la Asunción de la Virgen María e della parrocchia de Carabineros. Sappi e senti che siamo uniti a voi: non perdiamo fede e speranza: l’amore è più forte, l’amore è più forte.
A tutti voi, cari parrocchiani di Santiago, a tutti voi cari cileni e persone di buona volontà e amanti della pace, vi prego: basta, basta violenza. Non giustifichiamo l’ingiustificabile. Dio non vuole la violenza. Ci incontreremo per compiere atti di riparazione e riparazione come comunità credente. Ora vi invito alla preghiera, a purificare i nostri cuori affinché né il desiderio di vendetta, né il rancore, né l’odio, né la violenza entrino in noi.
Oggi, con più fervore, insieme alla Madonna del Carmen preghiamo: “Rendimi uno strumento della tua Pace …”, beati coloro che lavorano per la pace, beati coloro che oggi possono chiudere la giornata dicendo: ho lavorato per un Cile migliore, ho lavorato per costruire la pace.
+ Monsignor Celestino Aós Braco,
Arcivescovo di Santiago

La chiesa de la Asunción de la Virgen María incendiata, 18 ottobre 2020,
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