Una settimana con papa Francesco: la società dopo il covid-19

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Una settimana dedicata da Papa Francesco ai temi sociali, anche in vista della pubblicazione di quella che ormai viene considerata una enciclica sociale, il prossimo 4 ottobre.

Il Papa la firmerà ad Assisi il 3 ottobre in forma privata, sarà ufficiale il 4 e non si sa come e quando verrà illustrata alla stampa. 

Nella udienza del mercoledì il Papa prosegue a parlare della “risposta cristiana alla pandemia e alle conseguenti crisi socio- economiche” che, dice, “ si basa sull’amore, anzitutto l’amore di Dio che sempre ci precede”

Ancora una volta assembramento, anche se con mascherina, nel cortile di San Damaso. Il Papa la mascherina la porta quando è da solo in auto e poi la toglie a contatto coni fedeli. Le guardie svizzere sono invece sempre con la mascherina, e la loro immagine farà storia. 

Per Papa Francesco l’amore “comprende i rapporti civici e politici incluso il rapporto con la natura. L’amore è inclusivo. Poiché siamo esseri sociali e politici, una delle più alte espressioni di amore è proprio quella sociale e politica, decisiva per lo sviluppo umano e per affrontare ogni tipo di crisi. Sappiamo che l’amore feconda le famiglie e le amicizie; ma è bene ricordare che feconda anche le relazioni sociali, culturali, economiche e politiche, permettendoci di costruire una civiltà dell’amore. La salute, oltre che individuale, è anche un bene pubblico. Una società sana è quella che si prende cura della salute di tutti”.

Nella riflessione prima dell’Angelus domenicale Papa Francesco parla di  pedagogia del recupero, articolata in tre passaggi. “Lui sempre cerca di salvare. In primo luogo non mettere in piazza il suo peccato” poi “ due testimoni sono richiesti non per accusare e giudicare, ma per aiutare”. E infine “occorre un amore più grande per recuperare il fratello. Ma a volte anche questo può non bastare e bisogna “invita a rimettere il fratello nelle mani di Dio.

Poi si scaglia contro le chiacchiere: “Il grande chiacchierone è il diavolo, è il bugiardo che cerca di disunire la Chiesa. Facciamo uno sforzo per non chiacchierare, il chiacchiericcio è una peste peggiore del Covid”.

Agli atleti che hanno organizzato un’asta per raccogliere fondi il Papa dice il suo grazie in una udienza : ”Oggi desidero ringraziare tanti atleti di vari Paesi, che hanno offerto vari oggetti sportivi per l’asta solidale. Mi ha fatto molto piacere sapere che alcuni atleti hanno anche aperto la porta della loro casa per la gioia di un incontro diretto. L’iniziativa We Run Together ha fatto incontrare sullo stesso piano di dignità umana e sportiva campioni famosi e altri campioni che portano una disabilità e che così fanno onore allo sport”.

Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani il Papa parla della“attuale emergenza sanitaria” e dei “suoi effetti nella Repubblica.

 Nel messaggio al Forum Ambrosetti il Papa scrive: “Nella tragedia, che ancora attanaglia l’umanità intera, non sono bastate neppure la scienza e la tecnica. L’elemento decisivo è stato il surplus di generosità e di coraggio, messo in atto da tante persone” e quindi ora serve “una conversione ecologica, per poter rallentare un ritmo disumano di consumo e di produzione, per imparare a comprendere e a contemplare la natura, a riconnetterci con il nostro ambiente reale”.

E intanto nomina Suor Helen Alford, Vice Rettore della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino in Roma,  come nuovo Membro Ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Classe 1964 ha insegnato in diverse Università materie legate all’Etica economica ed alla Storia del pensiero sociale cristiano, è autrice di numerose pubblicazioni sulla teoria del management e sulla responsabilità sociale d’impresa.

In settimana anche il messaggio per la morte del Cardinale Marian Jaworski: “San Giovanni Paolo II spesso poneva l’accento sul suo particolare e prezioso contributo allo sviluppo scientifico”. Il suo motto episcopale “per me vivere è Cristo” lo ha accompagnato lungo tutta la vita e ha definito il suo modo di pensare, di valutare, di compiere scelte, di prendere decisioni e definire le prospettive di diverse ricerche. Nei cuori di coloro che lo hanno conosciuto, è rimasto come uomo estremamente giusto, sincero, coraggioso che amava la Chiesa”.

“Ha lasciato – conclude Francesco – una degna testimonianza di zelo sacerdotale, di erudizione, di fedeltà al Vangelo e di responsabilità per la comunità dei credenti. È stato il cordiale amico di San Giovanni Paolo II. Lo sosteneva nelle fatiche del ministero episcopale e papale. Egli anche ha somministrato al Papa morente il sacramento dell’Unzione. Come filosofo e teologo ha collaborato strettamente con il Papa Benedetto XVI. Personalmente mi unisce a lui la data del Concistoro dell’anno 2001, quando entrambi siamo statti creati cardinali”.

LA FOTO è DI ALESSIA GIULIANI DAL SITO FAMIGLIACRISTIANA.IT

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