Coronavirus non si arresta. Don Fortunato Di Noto si rivolge a chi sa ascoltare più degli adulti. Papa Francesco si rivolge ai comunicatori

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I dati del contagio da Sars-CoV-2, dalla Conferenza stampa del Dipartimento della Protezione Civile delle ore 18.00 di oggi 1° aprile 2020: 110.574 i casi totali, le persone attualmente positive sono 80.572, 13.155 deceduti e 16.847 guariti. Tra gli 80.572 positivi: 48.134 si trovano in isolamento domiciliare, 28.403 ricoverati con sintomi, 4.035 in terapia intensiva.

E non dimentichiamolo: non sono numeri, sono persone.

Fonte: Tg24.Sky.it.

Conte vs Covid-19: processione danzante di Echternach (due passi avanti e uno indietro). La convivenza con il virus

Il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte nella Conferenza stampa di oggi 1° aprile 2020, ha dato l’interpretazione all’interpretazione dato dal Ministero dell’interno ai Dpcm: “Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio coi bambini. Abbiamo solo detto che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino. Ma non deve essere l’occasione di andare a spasso”. E meno male, anche se è il classico “chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”.
E Conte dichiara: “Siamo addolorati per i tanti decessi. Non siamo ancora in grado di poter allentare le misure restrittive. Siamo in contatto con il comitato tecnico scientifico, che ha detto che si vedono i primi effetti delle misure. Al momento, però, dobbiamo andare avanti così, ed è per questo che ho firmato il nuovo Dpcm per la proroga delle misure restrittive fino al 13 aprile. Se allentassimo le misure, dovremmo pagare un costo che non ci possiamo permettere. Dovremmo partire da capo. Mi dispiace che queste nuove misure capitino in un momento particolare come quello della Pasqua. E’ un momento di serenità e di pace tra di noi, ma saremo purtroppo ad affrontare anche questi giorni con questo regime restrittivo. Questo sforzo ci consentirà di iniziare a valutare una prospettiva. Nel momento in cui dati dovessero consolidarsi, inizieremo a valutare un’allentamento delle misure. Non posso dire però che sarà il 14 aprile”.

Fase 1: restrizioni.
Fase 2: allentamento.
Fase 3: ricostruzione e la ripartenza rimandata al 14 aprile (forse)

I fatti restano, le parole volano come volano i Dpcm, le autodichiarazioni del governo, le restrizioni e le misure restrittive, inevitabilmente giunte dopo che l’affidamento al buon senso del popolo italiano è fallito miseramente.

Siamo sul “plateau del picco”, ma la bomba a orologeria del Sud nel picco è compresa? Ma i dati non vanno moltiplicati per 10? Il trend è in calo… in calo? Ma oggi +727 decessi da ieri e quota 15.000 morti verrà raggiunta a breve.
Nonostante tutti e 272 positivi a Sars-CoV-2 in quarantena, denunciati perché trovati all’esterno delle loro abitazioni, diciamo che nelle ultime due settimane la risposta dei cittadini italiani era stato discreta, anche perché il Governo era riuscito ad inculcare lo stile di vita del #iorestoacasa.
Ora, stranamente dopo che il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha incontrato Papa Francesco, il governo fa un passo indietro e “allenta la stretta”. Forse perché “non sempre le misure drastiche sono sempre buone”? E in tutto ciò il virus ringrazia, fa la fila nei vari comuni italiani in attesa della cittadinanza, che arriverà a breve, inclusa la residenza. Perché una cosa ė sicura: il virus è tra noi e non verrà debellato totalmente entro il 13 aprile.

È un momento delicato, contraddistinto da grandi contraddizioni, che il Governo pone in essere. E queste contraddizioni vengono passate in rassegna dalle Regioni più combattive, come la Lombardia, la Sicilia e la Campania, che attraverso la voce dei propri Governatori si oppongono, annullando la Circolare del Ministero dell’interno che riguarda la possibilità concessa al singolo genitore di uscire a passeggio con un figlio minore, entro 200 metri dalla propria abitazione.

La migliore risposta del Presidente del Consiglio dei ministri di stasera è “non vi so dire”. E se da un lato si apprezza la sincerità, dall’altro lato si guarda alle forze armate sotto-impiegate, per gestire ospedali da campo e al trasporto di mascherine e DPI. Nel frattempo si spera in un Presidente della Repubblica ancora poco incisivo. E ci si chiede quando finirà questa follia. Ma finirà questa follia? No, per il momento questa follia non finirà. E questo momento è un tempo che si misura in mesi. E forse anni.

#ilvirusringrazia
#ilvirusnonhafretta
#ilvirusėugualepertutti
#ilvirusnonperdona
#ilvirusunodinoi

Don Fortunato Di Noto si rivolge a chi sa ascoltare più degli adulti, bambini: non chiedete i vostri genitori la passeggiata

Questo il Messaggio di Don Fortunato Di Noto (Meter), chiaro, sintetico e diretto, a chi sa ascoltare, magari più degli adulti: “Bambini se amate i vostri genitori, non chiedetegli la passeggiata. Discutere se portare a passeggio i bambini… interpretare l’interpretazione. Solo questo fa emergere le confusioni. Bambini se amate i vostri genitori, non chiedetegli la passeggiata. Sono sicuro della vostra responsabilità. Un caro saluto. Da sempre per e con voi, bambini”.

Il video per #lachiesachecè di Don Fortunato Di Noto: “Bambini, se amate i vostri genitori, ditegli di non portarvi a passeggio”.

Commento di un pediatra del Meyer di Firenze in merito alle passeggiate con i bimbi

“La pediatria era un’oasi felice. Ricordatevi però che se il bambino prende il Sars-CoV-2 sta 10-15 giorni ricoverato con un genitore che a sua volta di sicuro si ammala. Se va bene una volta usciti staranno in isolamento altri 14 giorni. Se non contagiano altri a domicilio. Un mese per una passeggiatina che serve ai genitori non ai bambini. Con un virus di cui non si sa ancora niente di certo. Come saranno questi bambini in futuro? In bocca al lupo! Intanto in Belgio muore una dodicenne. Non dite che non eravate avvertiti e ognuno si prenda le sue responsabilità!”.

Appello di Papa Francesco a chi lavora nei media: aiuti le persone a non sentirsi isolate

Nella Messa quotidiana odierna al Domus Sanctae Marthae, Papa Francesco ha rivolto suo pensiero agli operatori della comunicazione perché aiutino le persone a sopportare questo periodo di isolamento: “Oggi vorrei che pregassimo per tutti coloro che lavorano nei media, che lavorano per comunicare, oggi, perché la gente non si trovi tanto isolata; per l’educazione dei bambini, per l’informazione, per aiutare a sopportare questo tempo di chiusura”.
Nell’omelia, ricorda che il discepolo di Gesù è un uomo libero, un uomo della Tradizione e della novità, perché si lascia guidare dallo Spirito Santo e non dalle ideologie. L’Antifona d’ingresso del mercoledì della V settimana di Quaresima è una preghiera di liberazione: “Tu mi liberi, Signore, dall’ira dei miei nemici. Tu mi innalzi sopra i miei avversari, e mi salvi dall’uomo violento” (Sal 17).
Prima di lasciare la Cappella dedicata allo Spirito Santo, è stata intonata l’antica antifona mariana Ave Regina Caelorum (“Ave Regina dei Cieli”): “Ave, Regina dei Cieli, ave, Signora degli angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce. Godi, Vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore”.

Gratteri lancia l’allarme “grande occasione per le mafie”. Matteo Messina Denaro non si trova, magari va cercato proprio al paese suo, perché come dice Gratteri e anche De Raho, la mafia interviene e mette le basi proprio dove lo Stato manca e ora più che mai è il momento della mafia.

Sanità, futura mira della ‘ndrangheta
di Giuseppe Lombardo, magistrato
Il Fatto Quotidiano, 1° aprile 2020

La ’ndrangheta, in questa prima fase, si limiterà a osservare l’andamento dell’epidemia, evitando iniziative palesi che possano inasprire tensioni sociali che possano far deflagrare contesti territoriali instabili, in cui marginalità e sottosviluppo sono ben più risalenti rispetto alla attuale fase di emergenza epidemiologica. Verrà privilegiata una strategia conservativa, di “operosità silente”, mirata a mantenere inalterata la collocazione della struttura nel complessivo scacchiere criminale.

Quando i numeri del contagio si stabilizzeranno e la fase emergenziale tenderà a scemare, la ’ndrangheta cercherà di comprendere a fondo i nuovi scenari economici, in Italia e all’estero. Sarà quella la fase in cui gli analisti, incaricati dalle grandi organizzazioni criminali, saranno chiamati a individuare i settori produttivi più appetibili, in cui immettere gli enormi capitali sporchi di cui il complessivo sistema mafioso dispone. Le componenti di vertice programmeranno, a quel punto, la più imponente operazione di “doping finanziario”, generata da capitali mafiosi, che la storia recente ricordi. La base dell’organizzazione criminale, in parallelo, opererà al fine di rafforzare il suo ruolo di “stabilizzatore sociale atipico” nelle aree più fragili dal punto di vista economico, dando sfogo a iniziative di “sostegno a tasso zero” delle persone in difficoltà, e delle imprese in sofferenza, che andranno ben oltre i tradizionali schemi operativi legati alla elargizione di prestiti usurari. L’usura continuerà a esistere solo quale reato tipico delle manifestazioni criminali meno ramificate ed evolute. L’alta mafia, invece, adotterà strategie orientate a perseguire due obiettivi principali: il primo, di breve periodo, sarà finalizzato a garantire forme di sopravvivenza a quelle categorie che non hanno altri paracaduti finanziari (penso alle larghe fasce di economia sommersa, irregolare o priva di garanzie). Ovviamente non verrà sprecata l’occasione di sfruttare il credito così maturato anche al fine allargare la base di consenso sociale tra coloro che hanno beneficiato di vantaggi, diretti o indiretti, riferibili alla struttura criminale di tipo mafioso.
Il secondo obiettivo della fase due sarà, invece, da leggere quale proiezione prospettica di medio-lungo periodo: le grandi mafie punteranno a consolidare, in una fase di scarsissima liquidità globale, il loro ruolo di componenti indispensabili del sistema economico e finanziario mondiale. La ’ndrangheta – come le altre componenti mafiose di rango elevato – è ben consapevole che soltanto i capitali sporchi o irregolari possono essere collocati sul mercato in modo agile e immediato, senza scontare le lungaggini correlate al rispetto dei patti di stabilità o delle regole globali di collocazione del credito bancario. Il grande pericolo a cui andremo incontro sarà collegato proprio al tentativo delle grandi mafie di dare attuazione, approfittando della profonda crisi mondiale post epidemia e delle sempre striscianti condotte corruttive, al progetto mai abbandonato di creare un “sistema bancario parallelo” a quello legale, diretto a fornire liquidità non più direttamente al piccolo imprenditore, che ne ha urgente bisogno, ma al più ampio sistema finanziario che canalizza le risorse verso la grande impresa. Quando l’emergenza sarà finita, il sistema criminale di tipo mafioso avvierà la fase esecutiva di tale ambizioso programma criminale, destinato a rendere il suo ruolo baricentrico nel mutato scenario economico mondiale. Sarà quello in momento in cui andrà avviata una ancor più approfondita attività di monitoraggio delle operazioni finanziarie sospette, le quali saranno destinate, da una parte, a condizionare la libera gestione del debito di impresa e, dall’altra, a collocare gli investimenti mafiosi negli ambiti strategici a più alta redditività.
In altri termini, la ’ndrangheta non mirerà più solo ad acquisire la gestione occulta delle imprese, piccole o grandi che siano. Cercherà, più che in passato, di rafforzare la sua presenza nella gestione dei servizi essenziali – non più limitati allo smaltimento dei rifiuti o al ciclo del cemento – ma anche al settore creditizio, a quello sanitario, delle forniture medicali o, più in generale, dei beni di prima necessità. Sarà indispensabile impedire che questo accada, adottando strumenti normativi evoluti – anche mediante interventi di riforma della legislazione antimafia diretti ad attualizzare gli strumenti di contrasto di tipo sostanziale e processuale – che possano consentire la protezione dell’economia legale e agevolare non solo la fase giudiziaria in senso stretto ma anche, e soprattutto, quella di analisi pre-investigativa, fondamentale per individuare senza ritardi le tendenze evolutive dei fenomeni criminali di tipo mafioso del Terzo millennio.

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