Cambia novamente il modulo per l’autocertificazione. Siamo governati da DPCM e UCAS

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Il Coronavirus ha anche degli effetti collaterali, antipatici ma non mortali, tra cui la necessità della riapertura dei manicomi appena termina questa follia, ma soprattutto una produzione sfrenata di dispositivi burocratici dagli UCAS (gli Uffici Complicazioni Affari Semplici). Solo un burocrate specializzati degli UCAS è in grado di inventarsi un’autodichiarazione che è il bignamino di un DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri).

Quindi, la copia di fatto DPCM-UCAS ha prodotto nuovi cambi alla famigerata autocertificazione, che complica la vita ai cittadini che sono obbligati di fare dei spostamenti, sfidando il Coronavirus (per complicare la vita ai #stronzichevannoazonso dovrebbero fabbricare un’autocertificazione ancora più macchinosa #serveilpugnoduro e se beccati non solo multare, ma anche fare copiare 100 volte a mano lo stesso modulo #ilvirusnonperdona).

Il nuovo modulo fa seguito alla precedente modifica del 17 marzo, quando era comparsa una nuova voce con la quale l’interessato doveva autodichiarare di non trovarsi in quarantena né di essere positivo al virus. Cioè di non trovarsi nelle condizioni previste all’articolo 1, comma 1, lettera c, del decreto dell’8 marzo 2020 che prescriveva il “divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus”.

Le nuove modifiche sono state incluse in una circolare inviata ai Prefetti dal Capo della Polizia Franco Gabrielli, a seguito del nuovo DPCM del 23 marzo, che contiene ulteriori misure contro la diffusione del Coronavirus. Nel nuovo modulo il dichiarante deve indicare oltre alla residenza anche il domicilio. Nella prima parte, tra i provvedimenti di cui deve dichiarare di essere a conoscenza, ci sono anche il DPCM del 22 marzo e l’ordinanza del ministero della salute del 20 marzo “concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone” nel territorio nazionale. Nel nuovo modulo occorre inoltre indicare da dove lo spostamento è cominciato e la destinazione. Per quanto riguarda i motivi, restano le “comprovate esigenze lavorative”, i “motivi di salute” e la “situazione di necessità”, mentre la voce “assoluta urgenza” sostituisce quella del “rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”, perché viene recepito il dpcm del 22 marzo che vieta i trasferimenti da un Comune all’altro. Rimane la “situazione di necessità” per spostamenti all’interno dello stesso Comune, come già previsto dai DPCM dell’8 e del 9 marzo.

Se siete arrivati qui, siete degli eroi.

Per scaricare il modulo in formato PDF, cliccare QUI.
https://www.poliziadistato.it/statics/49/nuovo-modello-autodichiarazione-23.03.2020.pdf

AUTODICHIARAZIONE AI SENSI DEGLI ARTT. 46 E 47 D.P.R. N. 445/2000

Il sottoscritto NN, nato il GG.MM.AAAA a COMUNE (PROVINCIA), residente in COMUNE (PROVINCIA), via XXXX e domiciliato in COMUNE (PROVINCIA), via XXXX, identificato a mezzo XXXX nr. XXXX, rilasciato da XXXX in data GG.MM.AAA, utenza telefonica XXXX, consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.)
DICHIARA SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ
– di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio previste dall’art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020, l’art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020, dall’art. 1 dell’Ordinanza del Ministro della salute 20 marzo 2020 concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale;
– di non essere sottoposto alla misura della quarantena e di non essere risultato positivo al COVID-19 di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c), del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020;
– di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal combinato disposto dell’art. 3, comma 4, del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 e dell’art. 4, comma 2, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 in caso di inottemperanza delle predette misure di contenimento (art. 650 c.p. salvo che il fatto non costituisca più grave reato);
– che lo spostamento è iniziato da XXXX (indicare l’indirizzo da cui è iniziato lo spostamento) con destinazione XXXX;
– che lo spostamento è determinato da:
o comprovate esigenze lavorative;
o assoluta urgenza (“per trasferimenti in comune diverso”, come previsto dall’art. 1, comma 1, lettera b) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020);
o situazione di necessità (per spostamenti all’interno dello stesso comune, come previsto dall’art. 1, comma 1, lett. a) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 marzo 2020);
o motivi di salute.
A questo riguardo, dichiara che XXXX (lavoro presso XXXX, devo effettuare una visita medica, rientro dall’estero, altri motivi particolari, etc.).
Data, ora e luogo del controllo
Firma del dichiarante
L’Operatore di Polizia

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