Non si rifiuta la mano di chi cura…

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… e non ci riesco proprio, a sopportare quella mancanza di stile e classe, tra coloro che strombazzano che non vanno accettati dei regali provenienti da regimi come quello cinese di Xi Jinping, quello cubano di Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez o quello russo di Vladimir Putin, perché “propaganda” (altri rifiuterebbero regali dal regime di Donald Trump, che per adesso ha importato tamponi dall’Italia, di cui oltrettutto c’è abbondanza, mentre mancano i laboratori per le analisi). Non vanno disattese le norme di cortesia imposte dal galateo in materia di regali e non è il caso di “ringraziare di cuore per il pensiero, ma rifiutare l’aiuto portato, spiegando il perché, premettendo che non c’è niente di personale nel rifiuto”. A parte che è da maleducati, non ce lo possiamo permettere proprio.

Gli amici veri li vedi nell’ora del bisogno.

Quindi, ringrazio di cuore Cina, Cuba, Russia e qualsiasi altra nazione, che ci offrono una mano – concreta (e che “propaganda” sia, importa poco a chi è in pericolo di vita) per la cura del Covid-19. E le mascherine, a Macerata Campania non abbiamo neanche. Io ho solo la mascherina che mi ha dato Valentina, quando l’ho visto per l’ultima volta l’11 marzo (e anche se non esco, quando lo dovrò fare per la spesa, avrò solo questa).

Coronavirus, mobilitazione mondiale per l’Italia: in arrivo medici da Cuba e dalla Russia
Proseguono gli aiuti dalla Cina [*]: arriverà giovedì il primo carico con 3 milioni di mascherine
TgCom24, 22 marzo 2020
Atterrerà a Milano Malpensa nel pomeriggio di oggi la delegazione composta da 37 medici e 15 infermieri cubani che lavorerà presso l’ospedale da campo approntato dall’Esercito italiano a Crema. Dalla Russia è decollato il primo aereo con a bordo militari e attrezzature destinati all’Italia per un aiuto alla lotta contro il coronavirus. Dalla Cina arriverà giovedì il primo carico con 3 milioni di mascherine.

I medici cubani sono partiti dall’aeroporto Jose Marti dell’Havana avvolti dal calore di un lungo e caldo abbraccio. La loro preparazione è nota in tutto il mondo. Sono intervenuti ad Haiti, sconvolta dal terremoto e poi dal colera. Hanno lavorato in Sierra Leone per aiutare chi lottava contro l’ebola. Sono pronti a rifarlo ancora una volta qui da noi, a Crema.
Una brigata di 52 medici e infermieri specializzati nel trattamento di pazienti colpiti da virus, quindi virologi e immunologi, atterreranno a Milano per poi spostarsi nell’ospedale da campo della cittadina lombarda creato dagli uomini del Terzo reparto sanità di Bellinzago Novarese in collaborazione con la Protezione civile.

La spedizione si muove nel segno della solidarietà e dell’aiuto tra i popoli, ma non solo. L’alta prestazione medica della sanità cubana è nota in tutto il mondo. I suoi scienziati hanno messo punto un farmaco, un interferone Alfa 2B, introvabile negli ospedali comuni. Con il materiale che la brigata porterà con sé, ci saranno delle scorte di questo medicinale che a parere di molti esperti, anche italiani, usato in combinazione con un antiretrovirale simile a quelli messi in campo per l’HIV, risulta essere finora il più efficace nel trattamento del Covid-19. È stato utilizzato con successo in questo periodo sia in Cina e in Corea del Sud.
Ma la solidarietà in queste ore drammatiche che marcano il recordi di morti in Italia per coronavirus con il sorpasso dei decessi sulla Cina, non conosce confini né geografici e nemmeno politici. Anche la Russia sta inviando il suo carico di solidarietà.

“Il primo aereo Il-76 delle Forze di Difesa Aerospaziale Russe è partito dall’aeroporto militare di Chkalovsky con specialisti militari e attrezzature per la Repubblica Italiana per fornire assistenza nella lotta contro il coronavirus”. Lo ha detto il ministero in una nota. L’aereo si dirigerà verso l’aeroporto militare di Pratica di Mare e consegnerà “una task force di medici militari, specialisti nel campo della virologia e dell’epidemiologia con moderne attrezzature per la diagnosi e la disinfezione”. In tutto ci saranno circa 120 specialisti fra epidemiologi e virologi, camion Kamaz per la disinfezione, ospedali da campo, 100 ventilatori polmonari e 500mila mascherine. Oggi dovrebbero partire i primi 5 aerei, gli altri 4 decolleranno invece lunedì.

Dalla Cina che per prima ha attraversato l’incubo coronavirus, gli aiuti non si fermano, anzi. Alitalia ha predisposto, in coordinamento con la Protezione Civile, il primo di una serie di voli merci con la Cina per il trasporto di materiale sanitario per la gestione dell’emergenza Covid-19. Per questo primo volo umanitario sarà impiegato un Boeing 777-300ER, il velivolo con maggiore capacità di carico della compagnia. Decollo per Shangai previsto per mercoledì’ con rientro a Roma giovedì 26 marzo con stivati 160 metri cubi di forniture, tra cui circa 3 milioni di mascherine protettive.

[*] Sars-CoV-2: a Fiumicino aereo con aiuti da Croce Rossa Cinese – 12 marzo 2020

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