Nel tempo del Coronavirus rivedere gli stili di vita

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Nella rivista ‘PerCorsi Bio Salute’ del 2011 p. Guidalberto Bormolini affermava: “Dalla filosofia alla teologia, dalle antiche e moderne scienze umane si parla dell’uomo come di un  essere non nato per l’autosufficienza… Noi esseri umani abbiamo una visione superficiale di apparente autosufficienza, ma in realtà sulle cose più fondamentali della vita questa autosufficienza non c’è. Noi ci completiamo proprio con gli altri”.

A distanza di 10 anni l’intervista, in cui l’intervistato ha affermato che l’apertura all’altro ridimensiona il proprio io, ritorna di enorme attualità nel tempo del Coronavirus e l’Associazione dei Cattolici Vegetariani ha proposto tre lezione da ricavare da questo tempo, in quanto ‘respirare è più importante che produrre’, per comprendere che ‘non siamo onnipententi’.

A Marilena Bogazzi, cofondatrice e presidente dell’Associazione Cattolici Vegetariani, abbiamo chiesto di spiegarci il motivo per cui respirare è più importante che produrre: “Respirare è l’atto della vita, veniamo al mondo con la prima inspirazione e lo lasciamo con l’ultima espirazione. Respirare è vivere, il respiro anche nella scrittura è infatti associato alla vita, il soffio vitale (ruah) che condividiamo con tutti gli esseri viventi.

Respirare è indispensabile per vivere, produrre in una maniera intensiva lasciandoci dietro inquinamento smisurato e rifiuti no. Il problema è che producendo in maniera stiamo intossicando l’aria che respiriamo. Il fenomeno non è ancora irreversibile come dimostra la scomparsa della nube inquinante dopo lo stop della produzione in Cina”.

Quali lezioni ricavare dal coronavirus?

“Possiamo sempre imparare qualcosa da ciò che accade intorno a noi, San Paolo dice infatti che tutto -quindi anche gli eventi considerati negativi- giova a coloro che amano Dio. Direi tre lezioni importanti potrebbero essere: visto che ciò che il virus colpisce è proprio la respirazione la prima cosa è comprendere l’importanza del respirare e di cosa respiriamo.

Se la qualità dell’aria peggiora non ci sarà ‘mascherina’ a salvarci. Abbiamo appreso che possiamo stare con meno produzione, ma non possiamo non respirare. Riflettiamo seriamente su questo e sulla qualità dell’aria per incidere sui nostri stili di vita e produttivi contribuendo ad una maggiore qualità dell’aria, prima che sia troppo tardi.

Un’altra cosa che ci ha mostrato che le stesse persone che desideravano scappare dalle ‘zone rosse’ perché altrimenti non potevano fare l’aperitivo (frase pronunciata realmente) sono quelle che dicono alla persone che scappano dalla guerra di ‘stare a casa loro’; per chi è un problema ‘annoiarsi sul divano’ è forse il momento di sviluppare empatia e compassione nei confronti di chi sta scappando da guerre, carestie e problemi umanitari.

E’ forse il momento di ragionare su cosa stiano passando alcune popolazioni, altri esseri umani con le nostre paure e le nostre emozioni che stanno vivendo situazioni di vita difficilissime e che queste meritino attenzione, compassione, comprensione ed accoglienza. La terza, ma prima probabilmente per ordine di importanza, è la scoperta della nostra vulnerabilità;  L’uomo si pensa l’onnipotente essere grandioso del pianeta autorizzato dalla sua arroganza ad essere il despota di tutte le creature.

Poi basta un piccolo, minuscolo, invisibile virus a metterlo in ginocchio? Perché non inginocchiarsi anzi davanti al vero Onnipotente, che insegna umiltà e custodia per tutte le creature? Se questo virus riuscisse a smontare la nostra ‘presunta grandezza’ (arroganza e superba) allora non è solo male. Se riuscisse davvero a farci capire che non siamo gli onnipotenti despoti della creazione la Quaresima non sarebbe passata invano”.

Quanto è importante curare l’ambiente?

“E’ fondamentale; è il primo compito che Dio ci ha dato nella Genesi. Ci crea, maschio e femmina uniti, ci benedice e ci mette a custodia del Creato dandoci la Sua immagine e somiglianza”.

La preghiera è strumento per comprendere che l’uomo non è onnipotente?

“Assolutamente si! La preghiera è fondamentale, è un cammino profondo dentro se stessi. La preghiera ci fa scoprire creature ma ci da anche la certezza dell’Onnipotenza del nostro Dio, da cui tutto dipende: ogni nostro respiro dipende da Lui, noi (da soli) non possiamo aggiungere neppure un giorno alla nostra vita ma confidando in Lui possiamo ottenere la Vita eterna!”

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