Papa Francesco ad ‘Aggiornamenti Sociali’: raccontare la realtà

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Venerdì 6 dicembre, la redazione di ‘Aggiornamenti Sociali’ e alcuni suoi collaboratori (tra cui p. Bartolomeo Sorge, direttore emerito, e il Provinciale dei gesuiti italiani, padre Gianfranco Matarazzo) sono stati ricevuti in udienza da papa Francesco, presso la Sala del Concistoro, in occasione del 70° anniversario dell’inizio delle pubblicazioni (gennaio 1950). 

Prima di ascoltare le parole del papa, il direttore di ‘Aggiornamenti Sociali’, p. Giacomo Costa, ha rivolto alcune parole di ringraziamento, ricordando il contesto in cui è nata la rivista ed evidenziando come “cerchiamo di ‘aggiornare’ questa eredità nella chiave della riconciliazione, proposta dalle ultime Congregazioni Generali della Compagnia, ma soprattutto cercando di promuovere l’ecologia integrale come paradigma di giustizia appropriato al mondo di oggi”.

Il direttore ha anche sottolineato come ‘Aggiornamenti Sociali’ sia oggi molto più di una rivista: “Promuove un numero crescente di reti e iniziative di ricerca e formazione politica ed etica, a cui partecipa a livello nazionale e internazionale. Ancora, offre proposte di spiritualità dell’impegno sociale e politico, anche in ambito economico-imprenditoriale, e nell’accompagnamento di realtà e organizzazioni ecclesiali in percorsi di discernimento”.

Papa Francesco ha consegnato loro il discorso preparato ed ha salutato p. Bartolomeo Sorge: “Grazie della visita e grazie, p. Bartolomeo, di essere venuto. Con il p. Bartolomeo abbiamo fatto la 32^ congregazione generale [dei Gesuiti] nel ’74, si ricorda? Quelle lotte interne, quei problemi…. E’ stato un pioniere in questo e lo ringrazio.

E ringrazio anche voi, di portare le radici, la memoria dello sviluppo del lavoro sociale, che è importante. Non perdete il coraggio, perché poco tempo fa ho letto qualcosa di una chiarezza che ha fatto tremare, non dico la politica italiana, ma sicuramente almeno la Chiesa italiana!”

Rivolgendosi al direttore della rivista papa Francesco ha sottolineato che è necessario ascoltare la realtà: “Ascoltare è lasciarsi colpire dalla realtà. E a volte le proprie categorie cadono o si risistemano. L’ascolto deve essere il primo passo, ma bisogna farlo con la mente e il cuore aperti, senza pregiudizi. Il mondo dei pregiudizi, delle ‘scuole di pensiero’, delle posizioni prese fa tanto male… Oggi, per esempio, in Europa stiamo vivendo il pregiudizio dei populismi, i Paesi si chiudono e tornano le ideologie”.

Il pericolo sono le ideologie che tenta di sostituire la realtà: “Ma non soltanto nuove ideologie (qualcuna c’è) ma tornano le vecchie, le vecchie ideologie che hanno fatto la seconda guerra mondiale. Perché? Perché non si ascolta la realtà com’è. C’è una proiezione di quello che io voglio che si faccia, che io voglio che si pensi, che ci sia…

E’ un complesso che ci fa sostituire a Dio creatore: noi prendiamo in mano la situazione e operiamo: la realtà è quello che io voglio che sia. Poniamo dei filtri. Ma la realtà è un’altra cosa. La realtà è sovrana. Piaccia o non piaccia, ma è sovrana. E io devo dialogare con la realtà”.

Quindi dopo l’ascolto c’è il dialogo: “Ascoltare e dialogare, non imporre strade di sviluppo, o di soluzione ai problemi. Se io devo ascoltare, devo accettare la realtà come è, per vedere quale deve essere la mia risposta. E qui andiamo al nocciolo del problema. La risposta di un cristiano qual è? Fare un dialogo con quella realtà partendo dai valori del Vangelo, dalle cose che Gesù ci ha insegnato, senza imporle dogmaticamente, ma con il dialogo e il discernimento”.

Tre sono le parole consegnate: “Realtà, preghiera e discernimento. E così si va avanti nella vita, anche con i problemi sociali, culturali… Ma se voi partite da preconcetti o posizioni precostituite, da pre-decisioni dogmatiche, mai arriverete a dare un messaggio. Il messaggio deve venire dal Signore, tramite noi. Siamo cristiani e il Signore ci parla con la realtà, nella preghiera e con il discernimento”.

Concludendo l’incontro li ha invitati ad ‘andare avanti’: “Andate avanti, coraggiosamente. E se la critica è buona vi farà crescere. Vi farà vedere dove sono stati gli sbagli. E se la critica viene da un cuore cattivo, vi farà ‘ballare’ un po’ con l’accanimento che succede in questi casi…

Ma mantenete sempre la libertà interiore, e la libertà interiore ce l’ha solo chi prega, chi si mette davanti a Dio, chi prende il Vangelo, questa è la libertà interiore. Questo non è pietismo, è autenticità. Con le mani al lavoro, e con il cuore a sentire cosa succede nella gente. Ascoltare”.

Nel discorso preparato il papa aveva sottolineato il compito della rivista nei discernimento dei fenomeni sociali: “Per i cristiani il discernimento dei fenomeni sociali non può prescindere dall’opzione preferenziale per i poveri. Prima che correre in loro aiuto, questa opzione ci chiede di stare dalla loro parte, anche quando guardiamo alle dinamiche della società. E su di essa, sui suoi valori e le sue contraddizioni i poveri hanno tanto da insegnarci!

Tra i punti forti di Aggiornamenti Sociali c’è anche quello di dare spazio alla prospettiva di coloro che sono ‘scartati’…  Continuate a stare con loro, ascoltateli, accompagnateli perché sia la loro voce a parlare. Anche chi fa ricerca e riflette sulle questioni sociali è chiamato ad avere un cuore di pastore che odora di pecore”.  

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