Il papa emana nuove norme per la tutela dei minori

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“Ad un mese dalla conclusione dell’incontro sulla Protezione dei Minori in Vaticano, voluto con forza da Papa Francesco, vengono oggi pubblicati tre documenti di grande rilevanza che rispondono all’esigenza di concretezza manifestata dal Popolo di Dio nell’affrontare la piaga degli abusi su minori. Si tratta del primo importante passo in seguito al Summit delle Conferenze Episcopali, già annunciato il 24 febbraio scorso”:

così si è espresso il direttore ad interim della sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti, a proposito del motu proprio pubblicato da papa Francesco, in cui ha stabilito nuove norme per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili all’interno dello Stato della Città del Vaticano.

Quindi il papa ha disposto che nella Curia Romana e nello Stato della Città del Vaticano “sia mantenuta una comunità rispettosa e consapevole dei diritti e dei bisogni dei minori e delle persone vulnerabili, nonché attenta a prevenire ogni forma di violenza o abuso fisico o psichico, di abbandono, di negligenza, di maltrattamento o di sfruttamento che possano avvenire sia nelle relazioni interpersonali che in strutture o luoghi di condivisione”.

Nel motu proprio il papa ha scritto che tutelare i bambini è parte della missione della Chiesa: “La tutela dei minori e delle persone vulnerabili fa parte integrante del messaggio evangelico che la Chiesa e tutti i suoi membri sono chiamati a diffondere nel mondo.
Cristo stesso infatti ci ha affidato la cura e la protezione dei più piccoli e indifesi: ‘chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me’.

Abbiamo tutti, pertanto, il dovere di accogliere con generosità i minori e le persone vulnerabili e di creare per loro un ambiente sicuro, avendo riguardo in modo prioritario ai loro interessi. Ciò richiede una conversione continua e profonda, in cui la santità personale e l’impegno morale possano concorrere a promuovere la credibilità dell’annuncio evangelico e a rinnovare la missione educativa della Chiesa”.

Con il motu proprio papa Francesco ha ribadito alcuni principi essenziali: obbligo di denuncia per chiunque venga a conoscenza (tranne in confessione) di abusi (sessuali e non, quindi anche maltrattamenti e violenze) su minori o su adulti vulnerabili. Procedibilità d’ufficio, competenza del sistema penale vaticano e della Gendarmeria. Prescrizione lunga (20 anni) che nel caso di abusi su minori scattano a partire dal compimento dei diciotto anni.

Divieto di intrattenersi da soli con minori per quanti lavorano in Vaticano e di stabilire rapporti preferenziali con singoli minori e ‘rivolgersi a un minore in modo offensivo o assumere comportamenti inappropriati o sessualmente allusivi, chiedere a un minore di mantenere un segreto, fotografare o filmare un minore senza il consenso scritto dei suoi genitori’.

Quindi la novità più significativa riguarda l’obbligo di denuncia e la sanzione per il pubblico ufficiale che omette di segnalare all’autorità giudiziaria vaticana abusi di cui è venuto a conoscenza, fatto salvo il segreto della confessione. Un’ulteriore, novità è rappresentata dall’istituzione da parte del Governatorato, nell’ambito della Direzione vaticana di Sanità e Igiene, di un Servizio di accompagnamento per le vittime di abusi, che sarà coordinato da un esperto qualificato.

Le vittime avranno dunque qualcuno a cui rivolgersi per trovare aiuto, ricevere assistenza medica e psicologica, essere messe a conoscenza dei loro diritti e di come farli valere. Infine novità anche per quanto riguarda la selezione e l’assunzione del personale del Governatorato e della Curia Romana: dovrà essere accertata l’idoneità del candidato a interagire con i minori.

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