Papa Francesco invita ad avere un cuore generoso

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Domenica scorsa papa Francesco ha canonizzato in piazza San Pietro sette nuovi Beati: Salomone Leclercq, Giuseppe Sánchez del Río, Manuel González García, Lodovico Pavoni, Alfonso Maria Fusco, Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero ed Elisabetta della Santissima Trinità Catez. Nell’omelia il papa, tratteggiando le personalità dei nuovi beati nel commento delle letture domenicali, ha sottolineato l’importanza della preghiera:

“Noi, da soli, non siamo in grado di formarci un cuore così, solo Dio può farlo, e perciò lo chiediamo nella preghiera, lo invochiamo da Lui come dono, come sua ‘creazione’. In questo modo siamo introdotti nel tema della preghiera, che è al centro delle Letture bibliche di questa domenica e che interpella anche noi, qui radunati per la canonizzazione di alcuni nuovi Santi e Sante. Essi hanno raggiunto la meta, hanno avuto un cuore generoso e fedele, grazie alla preghiera: hanno pregato con tutte le forze, hanno lottato, e hanno vinto”.

Per il papa la preghiera è il fondamento della vita cristiana come ha fatto Mosè, che è stato un uomo di preghiera perseverante: “Questo è lo stile di vita spirituale che ci chiede la Chiesa: non per vincere la guerra, ma per vincere la pace! Nell’episodio di Mosè c’è un messaggio importante:

l’impegno della preghiera richiede di sostenerci l’un l’altro. La stanchezza è inevitabile, a volte non ce la facciamo più, ma con il sostegno dei fratelli la nostra preghiera può andare avanti, finché il Signore porti a termine la sua opera… E solo nella Chiesa e grazie alla preghiera della Chiesa noi possiamo rimanere saldi nella fede e nella testimonianza”.

I santi sono diventati santi perché non si sono stancati di pregare, che non significa fuga dal mondo: “Al contrario, pregare è lottare, e lasciare che anche lo Spirito Santo preghi in noi. E’ lo Spirito Santo che ci insegna a pregare, che ci guida nella preghiera, che ci fa pregare come figli. I santi sono uomini e donne che entrano fino in fondo nel mistero della preghiera.

Uomini e donne che lottano con la preghiera, lasciando pregare e lottare in loro lo Spirito Santo; lottano fino alla fine, con tutte le loro forze, e vincono, ma non da soli: il Signore vince in loro e con loro. Anche questi sette testimoni che oggi sono stati canonizzati, hanno combattuto la buona battaglia della fede e dell’amore con la preghiera.

Per questo sono rimasti saldi nella fede, con il cuore generoso e fedele. Per il loro esempio e la loro intercessione, Dio conceda anche a noi di essere uomini e donne di preghiera; di gridare giorno e notte a Dio, senza stancarci; di lasciare che lo Spirito Santo preghi in noi, e di pregare sostenendoci a vicenda per rimanere con le braccia alzate, finché vinca la Divina Misericordia”.

Ed all’Angelus papa Francesco ha invitato i fedeli a seguire l’esempio dei Santi: “L’esempio e l’intercessione di questi luminosi testimoni sostengano l’impegno di ciascuno nei rispettivi ambiti di lavoro e di servizio, per il bene della Chiesa e della comunità civile”.

In effetti la vita di questi Santi è stata modellata dal Vangelo. Salomone Leclercq è novizio tra i Fratelli delle Scuole Cristiane, i Lasalliani, negli anni della Rivoluzione francese; il 15 agosto 1792 è arrestato e ucciso nel giardino del Convento dei Carmelitani, teatro di uno dei più terribili eccidi avvenuti in quegli anni.

Il messicano Giuseppe Sánchez del Río è un martire della ‘guerra cristera’. Durante una violenta battaglia, il 25 gennaio 1928, l’esercito federale riuscì a catturare alcuni prigionieri, tra cui Giuseppe, che, torturato non volle mai rinnegare Cristo e confermò la sua fede. Le sue ultime parole furono: ‘Viva Cristo Re e viva la Santa Vergine Maria di Guadalupe!’

Lo spagnolo Emanuele González García ha fondato l’ ‘Opera delle Tre Marie e dei Discepoli di S. Giovanni’ e nel 1915 fu nominato vescovo ausiliare di Málaga nell’Andalusia e nel 1920 vescovo residenziale della stessa diocesi. Fonda l’Unione Eucaristica Riparatrice e la Congregazione delle Suore Missionarie Eucaristiche di Nazareth e all’inizio della guerra civile spagnola il fuoco brucia anche al palazzo vescovile. Il Beato affronta coraggiosamente gli assalitori e si consegna nelle loro mani, ma essi lo lasciano libero. E’ beatificato nel 2001 da Giovanni Paolo II.

E’ italiano Lodovico Pavoni, che si dedica ai giovani poveri e abbandonati, fondando l’Istituto di San Barnaba, e la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata. E da impulso ad una vivace attività editoriale e tipografica. Alfonso Maria Fusco dedica la propria vita al sacramento della Riconciliazione e alla predicazione assidua della parola di Dio;

per venire incontro all’istruzione dei fanciulli poveri apre una scuola nella propria casa e fonda la Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, alla quale dà il compito di provvedere all’educazione delle bambine orfane e bisognose.

Invece Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero, conosciuto trai gauchos argentini come Cura Brochero nasce nel 1840. A cavallo nella Pampa Divulga la pratica degli Esercizi Spirituali dì S. Ignazio, ai quali parteciparono molti fedeli ed ottenne numerose conversioni. Si adopera intensamente per favorire lo sviluppo del territorio, promuovendo la costruzione di chiese, cappelle, scuole rurali e strade tra le impervie montagne della zona.

Infine Elisabetta della Santissima Trinità entra nel Carmelo di Digione ma poco dopo si ammala gravemente terribile malattia. Al martirio del corpo si aggiunse quello dello spirito, con un senso di vuoto e di abbandono da parte di Dio, sensazioni che ella supera nella fede e nell’amore, contemplando con straordinario coinvolgimento l’inabitazione della Santissima Trinità nella sua anima.

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