In Francia c’è un aumento delle vocazioni

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Lento ma costante. E’ questo il dato che nella laica Francia, accompagna le vocazioni cristiane. A dispetto di una condizione in cui la fede è messa ai margini dalle Istituzioni burocratiche, dalla maggioranza della società civile e dai media, il soffio dello spirito “agisce nei modi e tempi che non conosciamo”.

Ecco che ci accorgiamo che proprio in territorio francese, la chiamata al sacerdozio o comunque alla vita consacrata ha subito di anno in anno un progressivo aumento. Sono 71 i sacerdoti diocesani ordinati nel 2015; 79 nel 2016. A tale dato si deve aggiungere quello delle ordinazioni di religiosi. Nella sola diocesi di Parigi sono stati ordinati 11 preti.

Il segretario generale dei Vescovi transalpini e portavoce della Conferenza episcopale francese, Mons. Olivier Dumas Ribadeau, afferma: “E’ sempre una gioia sapere che ci sono giovani e meno giovani che decidono di dare la loro vita al Signore per consacrarsi ad una vocazione sacerdotale o religiosa. Ciò che ci sembra interessante – continua il Prelato – è la diversità dei profili dei giovani e la loro provenienza da diocesi estremamente differenti tra loro. E questa diversità è ricchezza di cui rallegrarsi”.

Dalle parole del Porporato, non c’è un prototipo di candidato alla vita religiosa. Gli aderenti sono individui tra loro differenti per estrazione sociale, geografica e anagrafica. Dal nord al sud della Francia, con storie e percorsi di vita differenti, si apprestano a condividere un’esperienza che è quella dell’incontro con Dio.

Un dato significativo è che la maggioranza delle vocazioni proviene da persone nate e cresciute in Francia e più nello specifico, legate più al mondo urbano che rurale. Mons. Dumas Ribadeau spiega tale tendenza precisando che: “E’ chiaro che la Francia vive una crisi che è soprattutto una crisi di senso e soprattutto i giovani sono alla ricerca di un senso da dare alla vita. La chiamata a seguire Cristo, in un contesto simile, è una bella prospettiva. Una occasione per dare una pienezza alla propria vita”.

In ogni caso, le chiamate alla comunanza più stretta e assidua con il Sacro, è di certo un valore aggiunto per una società che rinnegando le proprie origini, il proprio passato, come gran parte dell’Europa cerca attraverso i canali della laicità incondizionata, le risposte agli interrogativi della vita.

Motivo per cui le ordinazioni sacerdotali sono un privilegio, un lustro per tutta la Francia. Tra di loro, alcuni saranno impegnati nella guida dei giovani, altri saranno i depositari di parrocchie, altri nella formazione. Di certo, tiene a sottolineare il Presule: “Nella diversità dei ministeri che andranno ad esercitare, c’è una cosa che li accomuna: è il loro essere preti configurati a Cristo che è pastore del suo popolo.

E’ questo – conclude il Portavoce della Conferenza episcopale francese – il cuore della loro missione: annunciare la Parola di Dio come una buona notizia per tutti, celebrare i sacramenti come segno di salvezza e Misericordia donata al mondo, servire l’umanità accompagnandola nel cammino verso la sua piena realizzazione”.

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