La giornata del Papa: l’udienza ai Cappuccini, il mandato ai missionari della misericordia

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“Siate dei grandi perdonatori”, dice ai Cappuccini nella Basilica Vaticana, concelebrando con loro una Messa accanto alle spoglie di Padre Pio e San Leopoldo Mandic. “Perdonate come una madre”, ricorda ai missionari della misericordia, cui dà il mandato per poter perdonare quattro dei cinque peccati che sono riservati alla Sede Apostolica. La giornata del Papa si divide in questi due grandi momenti. Nel mezzo, alcune nomine vaticane che fanno comprendere come il Papa stia in qualche modo ridisegnando la Curia.

In una atmosfera intima, familiare, con il Cardinal Sean O’Malley come primo concelebrante (è cappuccino, ed è anche membro di punta del Consiglio dei Cardinali che si sta riunendo proprio in questi giorni), il Papa è sceso in Basilica Vaticana per celebrare messa con i padri cappuccini. E fa loro un discorso sulla confessione, confessione di cui erano stati maestri proprio Padre Pio e San Leopoldo. “I grandi peccatori davanti alla grandezza di Dio sanno cosa è il perdono”, dice. E sottolinea che se il confessore “si dimentica la necessità che ha di perdono lentamente ci si dimentica di Dio e non sa perdonare”. Invece chi “come i maestri della legge che si sentono puri e maestri sanno soltanto condannare”. “Se non puoi dare l’assoluzione – afferma il Papa – per favore non bastonare, quello che viene a cercare conforto perdono e pace che trovi un padre”.

Un concetto che riprende la sera, quando incontra i missionari della misericordia, cui dà il mandato per assolvere quattro dei cinque peccati riservati all’assoluzione del Papa. I cinque peccati sono la profanazione dell’eucarestia, la violenza fisica contro la persona del Papa, l’assoluzione del complice nei peccati contro il sesto comandamento (ovvero, l’assoluzione da parte del sacerdote di chi ha compiuto rapporti con lui), la violazione diretta del sigillo sacramentale da parte del confessore, e il conferimento della consacrazione episcopale da parte di un vescovo privo del mandato pontificio. Stando alla lettera di mandato consegnata ai missionari della misericordia dall’arcivescovo Rino Fisichella, solo quest’ultimo peccato non può essere sciolto dai missionari della misericordia.

A loro, il Papa ricorda la responsabilità del mandato e chiede di mostrare la maternità della Chiesa – perché che un penitente non percepisca la maternità della Chiesa “è un rischio che non possiamo correre”, ammonisce il Papa – ma di tenere anche in considerazione il desiderio di conversione del peccatore e la sua vergogna nel dire i propri peccati.

Afferma il Papa: “Non è dunque con la clava del giudizio che riusciremo a riportare la pecorella smarrita all’ovile, ma con la santità di vita che è principio di rinnovamento e di riforma nella Chiesa”. E sottolinea: “La santità si nutre di amore e sa portare su di sé il peso di chi è più debole. Un missionario della misericordia porta sulle proprie spalle il peccatore, lo consola con la forza della compassione”.

Nel frattempo, proseguono le discussioni sulla riforma vaticana. Il Consiglio dei Cardinali sta ancora discutendo, e ha appena messo nelle mani del Papa le proposte per la Costituzione dei due nuovi dicasteri per Giustizia, Pace e Migrazioni e Laici, Famiglia e Vita. Si è parlato anche di possibili riforme alla Congregazione del Culto Divino e alla Segreteria di Stato, che per ora mantiene il suo ruolo di coordinamento centrale. E anche il controllo delle informazioni da divulgare attraverso la Sala Stampa vaticana, in attesa che si concluda la transizione verso la Segreteria della Comunicazione.

Che proprio oggi ha nominato due dei direttori dei tre dipartimenti di cui sarà costituita. I tre dipartimenti della Segreteria della Comunicazione saranno quello Teologico-Pastorale, quello della Direzione Tecnologica e quello editoriale, che dovrebbe portare ad una “radio-tv” vaticana, accorpando così Radio Vaticana e Centro Televisivo vaticano.

Per quanto riguarda il dipartimento “teologico-pastorale” (che dovrebbe andare a prendere le funzioni del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali) direttore è stato nominato Natasa Govekar, che insegna presso l’atelier di Teologia “Card. T. Spidlik” del Centro Aletti di Roma. A capo della Direzione Tecnologica – che sarà incarica di centralizzare in un’unica piattaforma tecnologica tutti i dipartimenti media vaticani, per una sempre maggiore razionalizzazione – è stato chiamato Francesco Masci, che fino ad ora ha fatto da responsabile dell’Area Tecnica del Servizio Internet vaticano. Resta scoperta la carica di direttore editoriale, che dovrebbe andare a gestire il flusso di informazioni di Radio, Televisione e anche Osservatore Romano.

Intanto, la Segreteria di Stato perde un altro pezzo: l’assessore Peter Bryan Wells viene nominato nunzio in Sudafrica – Botswana (e non Osservatore Permanente all’ONU di Ginevra, come si pensava), e sarà per questo promosso arcivescovo. Si va sempre più verso una Segreteria di Stato completamente di nomina di Papa Francesco.

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