Vocazione dei giovani e Chiesa armena. La giornata di Papa Francesco

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Si pone un interrogativo pressante il Papa. Sui giovani. Se vanno via dalle Parrocchie – si chiede – è “perché non sono interessati all’offerta che ricevono, perché non ricevono risposte alle questioni e agli interrogativi che li inquietano?”. Il Papa lo scrive nel discorso consegnato ai vescovi portoghesi, oggi in Vaticano per la visita ad Limina, in cui chiede di “perseverare nell’impegno di una evangelizzazione costante e metodica”, senza perdersi d’animo per situazioni che “provocano perplessità e causano amarezza”. Ad esempio, per la “stagnazione di alcune parrocchie” e la situazione di altre “centrate e chiuse sul ‘loro’ parroco” – al quale peraltro “la scarsità di sacerdoti” impone, dice, “l’apertura a una logica di comunione più dinamica ed ecclesiale”.

O per la vita di “alcuni sacerdoti che, tentati dall’attivismo pastorale, non coltivano la preghiera e la profondità spirituale, essenziale per l’evangelizzazione”. O, appunto, per il gran numero di giovani che abbandona “la pratica cristiana, dopo il Sacramento della Cresima, per il vuoto nell’offerta parrocchiale di formazione cristiana giovanile post-Cresima”. Quello che più sta a cuore al Papa è che tutto parta dalla “conversione personale e pastorale di pastori e fedeli” perché tutti possano dire con verità e gioia: ‘La Chiesa è la nostra casa’”.

Il Papa ha ringraziato i Presuli portoghesi perché sono al servizio di “una Chiesa serena, guidata dal buon senso, ascoltata dalla maggioranza della popolazione e dalle istituzioni nazionali”, ma anche con “situazioni che suscitano perplessità e causano amarezza, come certe parrocchie stagnanti” o “troppo centrate e ripiegate sul proprio parroco, da cui la carenza di sacerdoti”.

In mattinata, a Santa Marta, il papa ha concesso l’Ecclesiastica Communio nuovo Patriarca di Cilicia degli Armeni, anticipata da una lettera del 25 luglio scorso. La Comunione “è un concetto tenuto in grande onore nella Chiesa antica ed anche oggi, specialmente in Oriente. Per essa non si intende un certo vago “sentimento”, ma una “realtà organica”, che richiede una forma giuridica e che è allo stesso tempo animata dalla carità.” E’ questa la frase che il Papa ha pronunciato questa mattina, celebrando insieme a Sua Beatitudine Gregorio Pietro XX Ghabroyan, Patriarca, S.E. il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, con l’Arcivescovo Segretario, S.E. Mons. Cyril Vasil’ e il Sotto-Segretario P. Lorenzo Lorusso, insieme a tutti i Vescovi membri del Sinodo della Chiesa Patriarcale Armeno Cattolica, e ad alcuni sacerdoti.

Prendendo spunto dal Vangelo del giorno, Papa Francesco parla delle persecuzioni che subiscono i cristiani, ancora oggi “forse più che nei primi tempi”: sono “perseguitati, uccisi, cacciati via, spogliati solo per essere cristiani”. Il Papa ha ricordato le persecuzioni del popol armeno: “la prima nazione che si è convertita al cristianesimo: la prima. Perseguitata soltanto per il fatto di essere cristiani. Noi oggi, sui giornali, sentiamo orrore per quello che fanno alcuni gruppi terroristici, che sgozzano la gente solo per essere cristiani… Pensiamo a questi martiri egiziani, ultimamente, sulle coste libiche, che sono stati sgozzati mentre pronunciavano il nome di Gesù”.

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